C'è una tradizione mondiale che è quella dei regali di Natale. Ma per parlarne a marzo, a iniziativa conclusa da poche ore, occorre fare un salto indietro di qualche mese, dato che per diversi agricoltori reggiani - molti dei quali penalizzati sotto diversi aspetti dalla pandemia da Covid-19 - è andato in scena... un gradito regalo. Infatti, Coldiretti di Reggio Emilia ha scelto di ‘convertire’ le consuete strenne, con cui si omaggiano autorità, consulenti e collaboratori, in buoni spesa particolari. Potevano essere utilizzati presso le aziende di Campagna Amica, per l’acquisto di prodotti agricoli locali o per i pasti presso gli agriturismo della rete.
Della scelta parliamo con Maria Cerabona, direttore di Coldiretti Reggio Emilia.
Come è nata nasce questa idea che si è conclusa il 28 febbraio con le ultime possibilità di spesa?
È stata una forma di solidarietà alternativa - risponde la direttrice a Redacon - . Abbiamo pensato di sostenere le aziende della rete Campagna Amica che hanno accusato, chi più chi meno, gli effetti della pandemia. Gli agriturismi hanno praticamente annullato l’ospitalità; la vendita diretta non si è mai fermata, ma certo è che le limitazioni agli spostamenti hanno infierito negativamente sugli acquisti. Tutto ciò, arrivati in prossimità del Natale, ci ha fatto riflettere e ci siamo chiesti cosa fare per sostenere ulteriormente le nostre aziende agricole? La risposta è stata questa: i buoni acquisto.
Alle aziende avete portato incasso, ma anche promozione?
Certamente. Non abbiamo ovviamente potuto gestire la fruizione dei buoni, che sono stati utilizzati liberamente dall’Appennino - dove la sede di Castelnovo Monti ha gestito questi strumenti con il segretario di zona, Daniele Imovilli ndr - al Po. Abbiamo comunque promosso equamente tutte le aziende, facendole conoscere anche a coloro che non ne erano consumatori abituale. Invogliando una scelta d’acquisto. Se si pensa al Parmigiano Reggiano come prodotto principe del Natale, abbiamo voluto suggerire delle alternativa, forse non a tutti note: Parmigiano Reggiano delle vacche rosse, no ogm, di montagna, di pianura,.... E questo per tutti i prodotti che la nostra agricoltura e la stagione offrono.
I consumatori abituali del mercato contadino di piazza Fontanesi sono stati invogliati a frequentare altri banchi, rispetto ai loro usuali. Con elenco alla mano hanno girato per il mercato alla ricerca dei prodotti di maggior interesse e anche questo ha rappresentato una forma di promozione.
La rete di Campagna Amica cos’è e com’è presente in provincia?
Campagna Amica è praticamente il settore di Coldiretti che si occupa delle aziende e delle attività che hanno un rapporto diretto con il consumatore, dalla vendita diretta e agriturismo in primis sino ad arrivare alle fattorie didattiche, alle agrogelaterie, agli orti urbani e tanto altro. Principalmente per riconoscere il giusto reddito alle aziende agricole e affermare, anche attraverso iniziative, il valore e la dignità dell’agricoltura, rendendo evidente il suo ruolo chiave per la tutela dell’ambiente, del territorio, delle tradizioni e della cultura, che nel nostro Appennino si manifesta pienamente. Per molte aziende agricole della nostra montagna la vendita diretta è diventata un’importante integrazione al reddito aziendale che gli permette di avere liquidità e prospettive.
A Reggio Emilia possiamo contare oltre cento unità iscritte, per arrivare a circa mille in Emilia Romagna e oltre 10mila punti radicati in tutto il territorio nazionale.
Come è stata la risposta di chi ha utilizzato il buono e di chi lo ha incassato?
In realtà abbiamo ricevuto molti ringraziamenti da entrambi i fronti. Le aziende hanno avuto un nuovo afflusso di clienti e i consumatori hanno potuto scegliere l’omaggio di Natale a loro più utile o più gradito. Credo che sia stato importante anche sollecitare la modalità di recarsi presso l’azienda per acquistare il prodotto. È sempre più presente tra i comportamenti di acquisto ma crediamo ci siano ancora margini di miglioramento e ci fa piacere contribuire ad incentivare questo cambio culturale.
I buoni sono già stati utilizzati, potreste stilare una classifica degli acquisti?
In testa alla classifica degli acquisti ci sono Parmigiano Reggiano e vino che superano abbondantemente il 70%, a seguire i salumi e la verdura fresca, forse anche per la stagionalità. A pari merito le altre referenze come miele, confetture e trasformati di cereali. Non sono mancati però anche i pasti negli agriturismo nei giorni in cui siamo stati in zona gialla.