L'orologio scandisce il tempo che fugge,
ticchettano le lancette il nostro presente,
tutto finisce oggi e tutto ricomincia domani,
nel vortice furibondo e meraviglioso della vita.
Vorrei rinascere nella casetta delle due stanze,
sotto la stella cometa, sopra la culla di legno di cerro,
vorrei che mia madre mi tenesse stretto per mano
nel campo delle more tra gli arbusti di biancospino.
È una questione d'amore che ritorna alla fonte,
ai primi passi barcollanti tra i sassi del sentiero,
vorrei ritornare figlio benedetto all'acquasantiera,
vorrei arrampicarmi ancora una volta sull'albero del pero.
L'orologio non marca più il dolce passar del tempo
del mondo dell'infanzia, tra volti amati ormai perduti...
è una questione d'amore che ritorna alla mente...
mentre batte forte il ricordo e affascina la notte.
Alberto, da: “IL MIO SPAZIO ED OLTRE” 2020
Complimenti ad Alberto Bottazzi, bellissima poesia, ci riporta alla vita di un tempo quando i bimbi nascevano in casa e dormivano nelle culle.
Franzini Lino
Desidero ringraziare il sig. Lino Franzini per il suo bel commento. Grazie di leggere!
Alberto Bottazzi
Alberto Bottazzi