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Un milione e mezzo dalla Regione per le piscine comunali. “Con i ristori ci copriamo i costi di un giornata”

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Chiuse ormai da sei mesi, molte piscine e palestre ora rischiano di non riaprire più. Così come l'Onda della Pietra, unica struttura di riferimento per l'intera montagna che ospita al suo interno una palestra attrezzata, una piscina al coperto, servizi per il benessere e servizi per la salute.

Il perdurare dello stato di emergenza e la conseguente sospensione delle attività sportive al chiuso hanno infatti esposto i gestori di piscine e palestre a forti pressioni finanziarie, necessarie a garantire il buon funzionamento degli impianti. "Da sei mesi non incassiamo - commenta Roberto Zanini, direttore dell'Onda della Pietra. Abbiamo 12 dipendenti in cassa integrazione e bollette dell'acqua che toccano i 13mila euro. Abbiamo anche dovuto svuotare le vasche perché i costi di manutenzione sono troppo elevati".

A questo proposito, la Regione ha comunicato ieri lo stanziamento di 1 milione e mezzo di fondi a sostegno delle piscine comunali. La suddivisione delle risorse finanziarie varierà a seconda della tipologia dell’impianto, se presenti una o più vasche allo scoperto come nel caso dell'Onda e se queste siano olimpioniche. Per ricevere il finanziamento, sarà la stessa amministrazione a dover fare domanda alla Regione entro il 20 marzo.

Sembra comunque poca roba rispetto ai costi di gestione, se dividiamo questo milione e mezzo per il numero di palestre e le piscine presenti in Regione. "Facendo i conti - continua Zanini - se anche rientrassimo tra i beneficiari dei ristori, con i soldi che arrivano dalla regione ci copriamo i costi di una giornata".

Si spera quindi di riaprire al più presto, anche se - come spiega Zanini - i protocolli anti-Covid che richiede il governo non possono essere praticabili in una struttura che ha bisogno di afflusso per continuare a galleggiare. Si parla infatti di riaprire palestre e piscine senza l'utilizzo degli spogliatoi, con entrate contingentate e l'obbligo della prenotazione. "L'Onda della Pietra è una struttura da 3000 euro al giorno, non posso permettermi di aprire per un personal ogni ora. Riapriremo quando la situazione sarà sotto controllo e avremo la certezza di non chiudere più, le riaperture a singhiozzo non ce le possiamo permettere".

Da tenere in considerazione anche la paura del contagio tra gli utenti. "Molti dei nostri clienti che venivano a fare i corsi alla mattina sono anziani - conclude Zanini. Rischiamo di riaprire senza la certezza di avere gente che viene ad utilizzare gli impianti per paura del contagio. Il cliente spende per avere dei servizi di qualità, e se non possiamo garantirglieli tanto vale aspettare tempi migliori".

Nel decidere i beneficiari del fondo speriamo nel buon senso della Regione. Tra i criteri bisognerebbe considerare anche le strutture che operano in territori periferici con un bacino d'utenza ridotto. Per ora una cosa è certa, l'Onda della Pietra regge.