L’eccezionale connubio tra le indagini tradizionali correlate al controllo del territorio hanno permesso di rinvenire un'auto d’epoca rubata. Ad esse si sono sommate le indagini s
cientifiche condotte dal Ris di Parma sulle impronte repertate dai carabinieri reggiani e comparate con quelle dei soggetti censiti in banca dati. E' stato in questo modo che i carabinieri della stazione di Toano e del nucleo operativo di Castelnovo Monti hanno recuperato una costosa auto d’epoca rubata e, pure, identificato i responsabili del furto ora finiti nei guai.
Con l’accusa di concorso in furto aggravato sono così stati denunciati alla Procura reggiana un 30enne, un 44enne e un 35enne, tutti residenti nel toanese.
A denunciare il furto dell’autovettura d’epoca Alfa Romeo 2000 GTV, del valore di circa 40.000 il 9 maggio dell’anno scorso, era stato il figlio del proprietario residente all’estero che recatosi presso l’abitazione del padre ne aveva rilevato l’ammanco sporgendo quindi la relativa denuncia. Non un elemento che potesse ricondurre ai responsabili del furto e al recupero dell’auto. Tuttavia grazie all’attività di controllo del territorio i carabinieri di Toano, a distanza di alcuni giorni del furto, erano riusciti a rinvenire in un casolare abbandonato l’auto d’epoca rubata. Era stata occultata all’interno, probabilmente in attesa di essere piazzata a qualche appassionato compiacente ricettatore.
Non solo: sull’auto erano evidenti tracce di impronte palmari e digitali che venivano rilevate dai carabinieri del nucleo operativo di Castelnovo Monti, giunti in supporto ai colleghi di Toano, che le inviavano quindi al Ris di Parma per le indagini comparative del caso con le impronte dei soggetti censiti in banca dati. Un’attività che portava alla prima importante svolta con l’identificazione certa di un 30enne con precedenti su cui si catalizzavano le attenzioni investigative dei carabinieri. Da lui le indagini si indirizzavano anche a suoi due amici un 44enne e un 30enne con cui il primo indagato aveva contatti.
A carico dei tre i carabinieri hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di concorso in furto aggravato, da qui la denuncia alla Procura reggiana. Il competente sostituto oltre ad emettere nei confronti degli indagati il relativo avviso di garanzia emetteva a carico dei tre altrettante perquisizioni eseguite questa mattina senza ulteriori esiti.