“L’ultimo l’hai sbagliato vero?”. Questa la famosa frase detta dal nostro compaesano Marco Silvestri - portiere dell’Hellas Verona, ndr - a Zlatan Ibrahimović, il campione attaccante del Milan.
Siamo al minuto 66, l’arbitro Guida fischia un calcio di rigore a favore dei rossoneri, Ibrahimović si incarica della battuta.
“Ma se vado avanti, mi ammonisci?”, le parole di Silvestri all’arbitro per evitare incomprensioni sulla regola in cui il portiere deve mantenere un piede sulla riga bianca mentre parte per tuffarsi.
Guida fischia. Ibra prende la rincorsa. “L’ultimo l’hai aperto sbagliato, vero?”, la provocazione di Silvestri verso il totem svedese. Zlatan calcia alto, sbaglia il terzo rigore stagionale, che poi confesserà di lasciarli a Franck Kessié.
“In gergo, aperto significa il rigore che è stato tirato col piattone, alla destra del portiere. In Europa League aveva calciato in questo modo e aveva fallito. Allora ho pensato: provo a distrarlo, a disturbarlo. Se gli faccio credere che mi aspetto quel tipo di tiro, potrebbe decidere di battere al solito modo, forte e basso, a incrociare, così ho più possibilità di prenderglielo”, dichiarerà il portiere del Verona a SportWeek, settimanale della Gazzetta dello Sport.
Una grande frecciata, quella di Silvestri verso Ibrahimović. Una grande presa di posizione, perché fare questo quando hai davanti uno degli attaccanti più forti del mondo e della storia del calcio, con appena 31 trofei in bacheca, non è da molti.
Nicholas Fontana