Venerdì 22 gennaio, gli alunni della scuola primaria di Minozzo sono stati sottoposti tutti a tampone a seguito del riscontro di alcuni casi ravvicinati di Covid-19, e alcuni altri sospetti. Nel frattempo le lezioni in presenza sono state sospese e oggi i bambini hanno continuato l'attività didattica da remoto. Nessun positivo, invece, alla scuola primaria e secondaria di Villa Minozzo.
Intanto, sempre venerdì, il Comune di Villa Minozzo ha provveduto a sanificare le aule della scuola elementare. "In base ai risultati di oggi decideremo se proseguire le lezioni a distanza o riprenderle regolarmente nelle aule sanificate", afferma il sindaco Elio Ivo Sassi.
Le due pluriclassi dell'istituto di Minozzo sono ora in quarantena fino al 3 febbraio: le insegnanti continuano a fare lezione da scuola collegandosi online con i bambini. Sottoposti a tampone anche insegnanti e alunni della scuola dell'infanzia, anche se, in assenza di sintomi, le lezioni continuano a svolgersi regolarmente in presenza.
Stando ai risultati usciti sabato, si registrano una decina di bambini positivi, due maestre e due bidelle quasi tutti asintomatici. La platea dei contagiati potrebbe comunque allargarsi una volta usciti gli esiti dei tamponi fatti anche ai bambini della scuola dell'infanzia, nonché ai familiari e a tutti quelli entrati in contatto con loro. Attualmente, la situazione è sotto il controllo del Servizio d’igiene pubblica di Castelnovo ne' Monti, che ha previsto la quarantena fino al 3 febbraio anche per i casi negativi.
Alcuni genitori si sono però lamentati dei ritardi dell'Azienda Usl nel comunicare la quarantena preventiva anche per i casi risultati negativi. Dall'uscita dell'esito negativo alla comunicazione della quarantena preventiva sarebbero infatti passati due o tre giorni, lasciando i genitori a decidere autonomamente in assenza di informazioni precise.
"Da quando sono iniziate le lezioni a settembre non abbiamo mai avuto un caso positivo - spiega la dirigente Giusy Gentili. La scuola continua ad essere un luogo sicuro, dove i bambini sono distanziati e le finestre aperte per arieggiare gli ambienti. Tempo permettendo, alcune lezioni siamo riusciti a svolgerle anche all'aperto".
Sono una mamma di una bimba che frequenta la scuola dell’infanzia di Minozzo e posso assicurare che non è stato predisposto nessun tampone per i genitori e i bimbi dell’infanzia ma sono stati i genitori in autonomia a fare i test sierologici noi compresi.
Daniela
Mia figlia frequenta la scuola media di Vezzano. Da novembre ad oggi, nella sua classe, ci sono stati tre casi positivi: soltanto una volta l’ASL ha predisposto tamponi per tutta la classe e per i docenti in tempi rapidi. Le altre due volte siamo rimasti con il fiato sospeso, sperando nella buona sorte.
Fare i test sierologici o i tamponi rapidi in farmacia ha poco senso se non tutti sono obbligati a farlo e se non è predisposta alcuna quarantena.
Il protocollo sanitario dell’Emilia Romagna datato 27 novembre 2020 stabilisce che tutti i compagni di classe e i docenti siano considerati contatti stretti del positivo e che dovrebbero dunque partire i tracciamenti e i tamponi, sempre che non siano trascorse più di 48 ore tra l’esito positivo del tampone e l’ultimo contatto…cosa che purtroppo si verifica comunemente, visti i tempi di attesa per i tamponi. Non c’è alcuna tutela. Siamo allo sbaraglio…bisogna solo sperare nella buona sorte, evitando nel frattempo di fare visita ai nonni (mia figlia non li vede da mesi e abitano qui vicino), sperando che non abbiano troppo bisogno di aiuto. Tristezza e sfiducia nel sistema sanitario.
Barbara
Buongiorno, concordo pienamente con quanto scritto da Barbara. Siamo solo nelle mani della provvidenza, comincio a capire perche’ questo virus non se ne voglia andare.La scuola di Minozzo e’ stata chiusa solo grazie all’intervento dei genitori.Fosse stato per la dirigenza scolastica e la ausl si sarebbero contagiati tutti i bambini, tutti i docenti e tutti i parenti a casa, sarebbe stato un disastro.Perche’ aspettare? il virus corre veloce, purtroppo la burocrazia no. I protocolli inpiegati non tutelano, non funzionano.Come pensare di lasciare aperto l’asilo posto nella stessa struttura? Certo crea disagio ai genitori tenere i bimbi a casa? E non e’ poi un maggior disagio dopo averlo infetto tenerli a casa comunque e pure malati? Come non pensare di fare un’azione preventiva sulla scuola di Villa? a 4 km da quella di Minozzo? con le stesse frequentazioni tra genitori, bambini nel doposcuola ecc? Si aspettano i primi casi e poi si chiudera’ anche quella! Perche’ non fare dei tamponi preventivi e cercare di salvarla? Risposta..il protocollo non lo prevede! Bene, ogniuno si tuteli legalmente tamite i protocolli, intanto i nostri bambini si ammalano, e i nostri nonni muoiono.
Tristezza e rassegnazione.
Preghiamo.
Stefania
Stefania