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“Parole e sentimenti” – racconto di Alberto Bottazzi

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Parole e sentimenti

Quel filo blu che cuce i pensieri ai ricordi non mi basta più. Ho bisogno di uscire da questo mondo antico, di spaziare, curiosare, conoscere nuove realtà. Noi figli della civiltà industriale, che nutre le viscere, ma non le coscienze, non siamo più capaci di cogliere le ricche contraddizioni della vita, quelle che fanno sobbalzare lo spirito e che affiorano in certi momenti. Ecco, oggi è uno di quei giorni che fanno male, uno di quei giorni pieni di tutto: inquietudini, sorrisi, malumori, progetti realizzati a metà, ricerca confusa e vana di certezze. Vago attraverso le stanze senza idea di cosa fare. Le scarpe da ginnastica gettate alla rinfusa, dopo una lunga camminata, sembrano pronte ad esalare l'ultimo respiro. Mi butto in doccia, ne esco lindo, sciacquato, ma svogliato.

Comincio ad osservare il pisolino pomeridiano di Anna sul divano, forse cadrò in errore, ma in questo momento non sono in grado di scindere la sua anima dal suo sangue. La guardo attentamente, da una certa distanza, come si guarda un quadro esposto ad una mostra.

Non più Anna nella sua integrità, ma Anna nel dettaglio, anche nel più piccolo dettaglio: le labbra semiaperte, le mani giunte sotto la guancia sinistra, un ciuffo di capelli sulla fronte, le gambe immerse sotto un mucchio di cuscini colorati. Tutt'intorno silenzio ed il fuoco del caminetto che diffonde una piacevole atmosfera nella stanza.

Fuori dalla finestra la realtà si rivela cruda, fredda, impalpabile, solo singhiozzi, non mi va di uscire ad affrontarla, mi va solo di stare in casa, di pensare, aspettando, sulle orme del silenzio, la voglia di scrivere… mi va solo di nutrirmi di parole e sentimenti.

Da: “LE ORME DEL SILENZIO”.