Per il 29° anno consecutivo Tuttomontagna è entrato nelle case dell’Appennino reggiano nel periodo natalizio. Era infatti il dicembre 1992 quando la rivista si presentava per la prima volta in edicola, un esperimento senza pretese e a diffusione inizialmente gratuita. Ma uno strumento di cui evidentemente c’era la necessità e che ha incontrato ben presto il favore del pubblico dell’intera montagna e anche fuori. L’estate scorsa ha celebrato il 250° numero, e prima dell’estate la testata festeggerà il 30° anniversario!
Quello in edicola attualmente è un numero ricco di storie e personaggi, con la foto di copertina di Mimmo Reverberi Studio Jack & Joe che illustra una delle frequenti nevicate stagionali nel centro di Castelnovo Monti addobbato per le feste. Come tradizione del giornale, sono i personaggi montanari i protagonisti: tra gli articoli più interessanti c’è l’intervista di Luigia Guaita al missionario padre Marco Canovi che racconta i suoi quasi cinquant’anni al servizio delle popolazioni del Karamoja, in Uganda; poi troviamo la cooperativa di comunità nata di recente a Costabona di Villa Minozzo, un bell’esempio di idee e spirito di coesione di un intero paese illustrato da Remo Secchi; guadagna il richiamo in copertina anche la storia d’amore fra Monica e Pierluigi, convolati a nozze a Valbona per la gioia anche qui di tutta la vivace frazione collagnese ora ricompresa nel comune di Ventasso. Un bel pezzo firmato Settimo Baisi.
L’apertura è invece a cura di Normanna Albertini che racconta come, nei pressi di Vologno, un palo del telefono sia ridotto ormai a niente dallo strofinare di cervi ed altri animali, una scoperta di Umberto Gianferrari che come un grande romanzo a puntate sta tirando fuori storie incredibili legate alla natura del nostro territorio.
Tante altre storie e tanti personaggi compongono il puzzle di un numero veramente affascinante, che questa volta – nell’ambito della riuscita rubrica a cura di Federico Zannoni che uno ad uno presenta i collaboratori della rivista – incornicia la storia e la carriera professionale del fotografo Benito Vanicelli, uno dei volti e delle firme più conosciute del nostro Appennino.
Per non raccontare proprio tutto e lasciare la curiosità ai lettori, terminiamo parlando delle pagine sportive, che in questi tempi segnati dalla pandemia sono sempre più difficili da realizzare. Stavolta però Giorgio Pregheffi è andato a pescare una garanzia come Samuele Sentieri che racconta i suoi “momenti di gloria” come sciatore, come scalatore e come calciatore, tutti ambiti in cui ha davvero primeggiato.
Con questo numero di Tuttomontagna è in regalo il calendario “L’Appennino dei ricordi”, con le immagini della nostra montagna un secolo (più o meno) fa. Un’altra tradizione che ha sempre fatto centro.
Prossimo appuntamento a fine gennaio (giorno più, giorno meno) per Tuttomontagna numero 255.
Complimenti a tutti per il grande sforzo e la qualità del lavoro: assieme a Redacon, una finestra sempre aperta di confronto e di valorizzazione dei nostri amati luoghi.
Ivano Pioppi