"Colpa dei pranzi di Natale, ma fu Bonaccini a imporre le deroghe - afferma il consigliere regionale Fratelli d'Italia, Giancarlo Tagliaferri. Il Presidente capisca che i cittadini applicano semplicemente le regole che i legislatori fanno".
Con un indice Rt sopra l'1, l'Emilia Romagna è da oggi zona arancione insieme a Veneto, Lombardia, Calabria e Sicilia. Tutte le altre in zona gialla rafforzata: questo significa che non potranno comunque spostarsi fuori dalla Regione fino al 15 gennaio.
È il verdetto emesso ieri, nel giorno del cambio di colore delle regioni, dopo la lunga parentesi delle festività di Natale. In base ai dati del nuovo monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), con i numeri dell'indice di contagiosità Rt, le Regioni si trovano di fronte a nuove misure restrittive contro il Coronavirus.
Zona arancione significherà bar e ristoranti chiusi, così come palestre, piscine, teatri e cinema. I negozi saranno aperti mentre restano chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Permane il divieto di spostamento al di fuori del proprio Comune, ad eccezione dei piccoli Comuni con meno di 5mila abitanti: lì lo spostamento è consentito fino a 30 km salvo per raggiungere il capoluogo di provincia. Per gli spostamenti dentro il Comune non serve l'autocertificazione e resta attivo il coprifuoco: dalle 22 alle 5 è vietato uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute o necessità.
Per quanto riguarda la zona gialla, l'unica differenza è la riapertura di bar e ristoranti ma fino alle 18. Queste nuove disposizioni rimarranno in vigore fino al 15 gennaio. Intanto, la riapertura delle scuole superiori in presenza è stata rinviata al 25 gennaio, mentre gli impianti sciistici dovrebbero riaprire il 18 gennaio.
Nessuno è stato costretto a seguire le deroghe di Bonaccini. Io, mio marito e mia figlia non abbiamo fatto né pranzi né cenoni. Sempre solo noi tre. E non siamo morti se per un anno abbiamo passato Natale e feste senza amici e parenti