Cosa avvenne cent’anni fa in montagna? Ce lo racconta il nuovo libro di Paolo Lazzaro Capanni, giornalista e scrittore, che raccoglie i fatti e gli avvenimenti accaduti nel 1920 sull’Appennino reggiano. Oltre duecentocinquanta pagine, più di novecento notizie e trecento foto d’epoca. “Dopo il buon riscontro che ha avuto l’edizione dedicata al 1919 - spiega l’autore - ho deciso di replicare con una nuova pubblicazione, edita anche quest’anno dalla mia azienda di comunicazione. Grazie all’esperienza maturata, ho avuto la possibilità di affinare la ricerca e di raccogliere un numero importante di notizie, che sono riportate, giorno dopo giorno, nel corso di un periodo storico che ha pure vissuto la tragedia del grande terremoto”.
Il volume, che si avvale, fra l’altro, dell’introduzione dell’insegnante e scrittrice Normanna Albertini, e dell’apporto di altre significative collaborazioni, e che riporta gli eventi del 1920 riguardanti i comuni di Ligonchio, Collagna, Busana e Ramiseto (ora unificati in Ventasso), Villa Minozzo, Castelnovo Monti, Vetto, Ciano d’Enza (oggi Canossa), Casina, Carpineti, Toano, Baiso e Viano, è per ora disponibile nelle due edicole-librerie di Castelnovo Monti e nella libreria Mondadori. È però prenotabile anche online, direttamente a Plc media, all’indirizzo di posta elettronica [email protected] o su Whatsapp e cellulare al n. 333 4238350.
Il sisma provocò distruzione e morte tra Toscana, Emilia e Liguria. “Il poderoso movimento tellurico - si legge, fra l’altro, nella presentazione di Paolo Lazzaro Capanni - cui fecero seguito anche, in alcuni casi, rovinose frane, cagionò notevoli danni in quasi tutto il crinale appenninico, con numerosi edifici crollati e alcune vittime. La fatica della ricostruzione peserà soprattutto sulla gente di montagna. Fu anche l’anno nel quale si tennero le elezioni amministrative, in cui si confrontarono il neonato partito popolare e il partito socialista. Furono inoltre dodici mesi caratterizzati da molti fatti quotidiani, alcuni dei quali paiono di poco conto, ma che costituiscono i fili, più o meno significativi, di un’unica tela in cui si sono intrecciate le vicende dei montanari di un secolo fa”.
Nell’introduzione di Normanna Albertini è infine sottolineato: “Frutto di una scrupolosa ricerca, questo lavoro mette insieme un’ampia documentazione dei fatti del 1920. Le fonti documentarie ci guidano così all’incontro diretto con episodi di cronaca nera, di eventi politici, di catastrofi naturali, di ordinari episodi della vita civile. Un racconto, un inventario della memoria collettiva, nel quale possiamo riconoscere luoghi che sentiamo familiari e persone o personaggi dai quali ci separa soltanto un secolo. Storia ‘minore’ la cui conoscenza dovrebbe diventare però la base per costruire il futuro”.
La “storia minore”, non esiste.. ? A parte questo, grande Paolo! Come sempre….
Sarà interessante la lettura di questo libro di storia dei nostri paesi montani del crinale che subirono i danni del terremoto catastrofico del 1920. Evento vissuto in prima persona dai nostri padri che spesso ci raccontavano questo evento sismico che distrusse gran parte delle case dei nostri paesi montani, compreso quella di mio nonno a Taviano. Da quel terremoto furono imposte le prime norme antisismiche, le famose “catene”, dei tiranti all’altezza dei solai e dei manti di copertura. La costruzione fu lunga, durò anni e sarà interessante leggere questo libro per capire se già allora ci furono degli aiuti da parte dello stato nella costruzione dei paesi.
Lino Franzini