Si è tenuta il sabato prima di Natale la consegna agli autori da parte dell’Associazione Scrittori Reggiani (ARS) della annuale pubblicazione "Un poco di noi", la cui presentazione è stata rinviata ed avverrà, appena possibile, in un luogo prestigioso: la Sala Conferenze della Diocesi. Ad essa seguirà presso il Podere Elisa il consueto pranzo, quello che il prof. Luciano Serra, socio fondatore, chiamava, con lo spirito ironico e burlone che lo caratterizzava, ”il pranzacolo”. Quella occasione sarà propizia per dare lettura pubblica di prose e poesie contenute nell’Antologia Autori Reggiani, edizione 2020. Si tratterà di un’operazione corale: l’incontro con la città, in cui un’ Associazione, normalmente aperta solo ai soci ed alle socie, si presenterà al pubblico. Un’ operazione coraggiosa che presuppone la voglia e la disponibilità a confrontarsi non solo tra autori ma anche in un orizzonte più ampio: “Un Poco di Noi” che “tutti insieme” diventerà un “tanto di noi”, nel 45° anniversario di vita dell’Associazione. Questo evento, già previsto, è ancor più importante in un periodo in cui tutto è virtuale ed anche le comunicazioni, su piattaforme varie e nell’etere, sono immateriali: il libro resta invece un oggetto del tutto materiale, concreto e tangibile in cui le parole ed anche i pensieri si incontrano fisicamente … Un libro che connette insomma … e gli autori sono tanti, in rigoroso ordine alfabetico : Mara Albertini, Dilva Attolini, Chiara Barigazzi, Francesco Bartoli, Rina Becchi, Giacomo Borgatti, Giancarlo Campioli, Angiolina Casoni, Lena Catellani, Marina Cingi Biagini, Diana De Bellis, Alex Ferrari, Paola Emi Ferrari, Denis Ferretti, Pier Giorgio Ferretti, Franca Giaroni, Giovanni Gibertoni, Angela Gombia, Marzia Iori, Enza Istelli, Armido Malvolti, Marco Martinelli, Riccardo Montanari, Ubaldo Montruccoli, Mariapia Notari Trevisan, Maria Angela Pantani, Maria Teresa Pantani, Luigi Pecchini, Luciano Pigoni, Benedetta Pivetti, Dunia Maria Pomati, Rosa Rossi, Rosanna Luisa Rossi, Enrico Rota, Francesco Giuseppe Sassi, Elena Scialla, Simona Sentieri, Luca, Alida e Sabina Sillari, Giordano Simonelli, Franco Tagliati, Franco Zanichelli e Miria Margherita Zanni.
Nomi noti e meno noti dei quali sono riportati puntualmente nell’opera tutti i profili biografici. Concludono la rassegna contributi per una letteratura d’Appennino con la presentazione di Clementina Santi (vera “deus ex machina” di tutta l’operazione letteraria e Presidente dell’Associazione) di scrittori e poeti che vengono riproposti in quanto hanno lasciato nel tempo profonde tracce letterarie : Antonio Peretti, i Poeti di Succiso, Erio Fontana, Crovi e l’Appennino. La pubblicazione raccoglie tante voci: oltre quaranta autori – narratori e poeti – in lingua e dialetto dal Po al crinale, dalla città di Reggio alla Pietra di Bismantova e riscopre ben cinque dialetti con i loro versi “di qualità e di poesia”.
Essa riporta sulla copertina, fedelmente come ogni anno, l’immagine di un’opera dell’artista Nani Tedeschi che rappresenta la Rocca di Reggiolo sovrastata da una mezzaluna formata da una fetta di zucca, tipico prodotto delle terre della Bassa a sud del Po, realizzata nel 1996 in occasione della prima Festa della zucca a Reggiolo. La Prefazione invece è scritta dal Comitato di Reggio Emilia e Guastalla della Società Dante Alighieri a testimonianza di un rapporto di collaborazione tra l’Associazione e l’Istituzione culturale della città: si lavorerà insieme, nel prossimo futuro, sia sulla “Letteratura d’Appennino” (Sezione istituita da sei anni in memoria di Raffaele Crovi, che raccoglie contributi di poesia e prosa, editi ed inediti, che raccontano l’Appennino) sia su eventi letterari in collegamento con iniziative della città (in particolare nel 2021 per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri) o su ricorrenze (ad es. Opera Omnia su Silvio D’Arzo, di prossima pubblicazione) o ancora a ruota libera … L’Associazione Scrittori Reggiani ed il Comitato di Reggio Emilia e Guastalla della Società Dante Alighieri sono due entità che vantano tantissimi anni di presenza sul territorio reggiano e che, collaborando, intendono coinvolgere in primis le giovani generazioni anche attraverso la scuola e l’Università oltre al Gruppo Giovani della Società Dante Alighieri. Interessante la postfazione di Franco Canova che sa cogliere la vitalità espressiva e i sentimenti che pervadono l’opera, oltre ai contenuti ed alle intuizioni linguistiche …
Dalle pagine della raccolta emergono temi forti come l’amore, l’amicizia, le esperienze di vita, la famiglia, la guerra e i ricordi d’infanzia, la pace ma anche la violenza sulle donne e la pandemia che non ha impedito la libera espressione e la stessa pubblicazione dell’opera. Sono presenti anche frequenti riferimenti alla civiltà contadina dalla quale proveniamo e molte opere sono proprio scritte non solo con il pensiero e la mente ma con il cuore e sono piene di speranza come quando, ad esempio, il covid ci viene presentato come un regalo del nostro tempo, un’ opportunità di riflessione, di incontrare meglio noi stessi, di distinguere l’essenziale dal superfluo, “di far mente locale sul nostro da farsi generale … per abituarci a noi stessi, ad essere indulgenti con i nostri desideri, le nostre aspettative, le nostre passioni”.
Il cuore non va dunque in quarantena, ma continua a sperare, amare anche a distanza, e i sogni non si infettano certamente perciò continuiamo, attraverso l’impegno nella prosa e nella poesia, a credere in un domani migliore. La forza e la presenza degli Scrittori Reggiani, che non hanno desistito anche in questo funesto anno 2020, ci fa ben sperare, combattendo fin da ora “il virus della solitudine”. Buona lettura.
Maria Alberta Ferrari