Riceviamo e pubblichiamo il ricordo di Sandra Bacci per la scomparsa della madre, Clarice Venturi, nella serata del 22 dicembre
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Quando si dice “Mi è passata davanti agli occhi tutta la vita in un secondo …”
Temprata dalla vita di transumanza dei pastori fin da bimba, privata della mamma a soli dodici anni e del padre a trent’anni e poco più. Ha visto sparire uno dopo l’altro i suoi fratelli: il più giovane, Bruno, mai tornato dalla guerra, l’amata sorella Maddalena scomparsa a soli cinquant’anni e l’anziano fratello maggiore Aldo.
Giovane sposa ha visto spirare il primo figlio dopo pochi giorni dalla nascita, una vita di lavoro duro per seguire mio papà Secondo nella buona e cattiva sorte, nella salute e nella malattia. La sua grande gioia il nipote Nicola che per ultimo è scomparso dalla sua mente ormai compromessa. E poi io ti chiedo perdono mamma per essere stata una figlia impulsiva e testarda, ma così mi hai fatto e così ancora sono.
Tutti a Ligonchio l’hanno conosciuta e la ricordano come la “bodgajja de forne”: dai bimbi che aspettavano le mentine di zucchero colorate, alle donne che facevano la spesa “int la grambjada” (nel grembiule), ai ragazzi che guardavano i gelati di zucchero in vetrina, a chi si comprava una “zblenga” (grossa fetta) di focaccia per
colazione, agli uomini che compravano il mangime per galline e conigli. Insomma una vita di incontri quotidiani nel paese che l’ha vista crescere.
Soltanto un disumano, terribile e impietoso virus poteva stroncare una Venturi di “ka di Serkje”. L’unica consolazione che rimane è stata saperla curata e accudita fino all’ultimo respiro dal personale medico e assistenziale della Casa Protetta di Villa Minozzo, sicuramente non come un numero fra tanti ma come la Clary, così la chiamavano.
Voglio ringraziare tutto il personale della Casa Protetta che per sette anni ha assistito mia mamma con pazienza e professionalità. Clera, così ti chiamavano tutti, ti verremo a trovare in compagnia di tanti Ligonchiesi nella pace di santa Barbara mentre guardi il cielo di Cavalbianco.
Sandra Bacci
Complimenti per lo struggente ricordo che ha fatto della sua mamma : una vita dura, minimo comune denominatore di tante donne della nostra montagna del secolo scorso.
Un ricordo della persona BELLA che era, un abbraccio alla Sandra a Silvano ed a Nicola sicuro che la Clera adesso è fra le braccia del nostro Padre Celeste.