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La banda ultra larga in montagna, ferma con le quattro frecce

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Riceviamo e pubblichiamo la denuncia di un lettore del comune di Toano, circa i ritardi nei servizi di banda ultra larga promessi per la fine di quest'anno

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Ci fa tristezza e rabbia il vedere, in alcuni argini del comune di Toano, decine e decine di metri di costoso cavo a fibra ottica abbandonato da mesi alle intemperie, agli zoccoli degli ungulati e, se la situazione non cambia, in primavera sotto le taglienti trincee dei trattori, nascosti dalla futura vegetazione. Vegetazione che aveva già parzialmente ricoperto il cavo ma che la neve ha schiacciato ed ha aiutato a riscoprirlo.

Open Fiber aveva promesso che entro la fine di quest'anno tutte le abitazioni del comune di Toano sarebbero state collegate con la potente e veloce linea a fibra ottica ma ai fatti non è così. Ha iniziato i lavori per poi abbandonarli inspiegabilmente.

Purtroppo, complice il lockdown, molti studenti sono costretti ad utilizzare internet per seguire le lezioni online.
Per ora le abitazioni del comune di Toano lungo il cantiere di Open Fiber devono accontentarsi di internet dato dai vari operatori telefonici che però in montagna sono carenti di banda, specialmente negli orari più trafficati, e non sempre usufruibili da tutti per problemi di copertura del segnale.

Ci si può appoggiare agli operatori con ponte radio tipo Eolo o Vera Adsl, ma non tutte le abitazioni ne possono usufruire: il ponte radio deve essere completamente libero da ostacoli, alberi, abitazioni, colline e spesso non è così.

Oltre al disagio per le famiglie ed i ragazzi che non possono seguire le lezioni con attenzione, dato il continuo interrompersi della lezione o l’incomprensibilità del dialogo per la bassa velocità di internet, c’è anche il danno economico dal possibile deteriorarsi dei cavi, abbandonati a terra.

Quando si inizia un lavoro bisognerebbe portarlo a termine e non lasciarlo “fermo con le quattro frecce”.

Marco G.

4 COMMENTS

  1. Concordo con sug. Marco ma come ha specificato c’è stato il lokdaun, e per sua informazione siamo ancora in pandemia, pertanto con tutti i problemi che ci sono per reperire materiale e spostamento di maestranze. Secondo Anac in periodo di pandemia o emergenza sanitaria non sono applicabili penali, pertanto gli appalti pubblici possono slittare. Mi metto nei panni delle imprese che devono cercare di rispettare i tempi e le amministrazioni che sollecitano, ma la legge è chiara ” in periodo di emergenza sanitaria non si applicano penali”. Pertanto si può criticare ma non è il periodo di polemizzare, anzi ringraziare ogni volta che vediamo un’intervento pubblico (anche se con qualche settimana di ritardo)terminato.

    UN MONTANARO

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    Fabio t

    • Firma - Fabio t
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