Al via il nuovo bando della Regione. 14 milioni di euro ai territori montani e ai comuni delle aree interne rispondere agli effetti della pandemia sull'economia locale.
I fondi sono destinati a sostenere azioni in grado di produrre investimenti pubblici diffusi, capaci di offrire servizi per i cittadini: centri di aggregazione, manutenzione della viabilità, biblioteche, spazi polifunzionali e punti di connettività.
In provincia di Reggio Emilia, i Comuni dell’area montana che beneficeranno dei fondi regionali sono: Baiso, Carpineti, Casina, Castelnovo ne'Monti, Canossa, Toano, Vetto, Viano, Villa Minozzo e Ventasso. Per quanto riguarda invece le Unioni di Comuni, abbiamo la Val d’Enza Tresinaro e Secchia Appennino Reggiano.
“Un’altra importante spinta al rilancio e alla valorizzazione delle aree montane e interne della nostra regione - spiegano il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi e l’assessore regionale alla Montagna e aree interne, Barbara Lori - che si aggiunge all’ultima azione messa in campo per incentivare le famiglie e le giovani coppie ad andare a vivere nei comuni dell’Appennino, con contributi a fondo perduto per 20 milioni complessivi di finanziamento”.
“Occorre rilanciare le zone più a rischio spopolamento - aggiunge il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. In questo periodo la distanza fra centro e periferia risulta accentuata anche dalla difficile situazione legata all’emergenza sanitaria, che ha reso più fragili il tessuto produttivo, i presidi dei servizi pubblici e le strutture della socialità delle aree interne e montane dell’Emilia-Romagna”.
A chi è rivolto il nuovo bando regionale?
Oltre alle zone montane della provincia di Reggio Emilia, possono beneficiare del fondo le zone montane dei Comuni e le Unioni dei Comuni delle province di Parma, Modena, Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna e le aree interne della provincia di Ferrara.
Per i territori che fanno proposte aggregate, la quota ripartita rappresenta il 95% del costo totale del progetto, contro l’80% per i comuni che procedono singolarmente, ogni beneficiario parte da una base comune pari a 60mila euro.
giovani coppie in montagna? a fare se mancano lavoro e servizi, sacrificare la loro vita solo per far numero? non c’è alcuno svago o attivita per il tempo libero, a ligonchio per dirne una chiuderanno la banca tanto per ritogliere un altro servizio, se volete gente a vivere in montagna dovete fornirgli la possibilita concreta di farlo altrimenti non ha alcun senso.
anonimo
Centri di aggregazione? ? Quindi anche noi giocatori di Petanque che ora siamo letteralmente all’acqua, quando non è neve? ? Ma qui a Castelnovo è tradizione fare promesse, da parte della politica e dei politicanti, ai giocatori di bocce, eppoi non mantenerle. Non che le bocce siano importanti, per carità, ma perché è importante per i Montanari superstiti, avere occasioni per socializzare, dando così più vita, o quasi, alle tante borgate in via di estinzione. Poiché, com’è noto, non di solo pane, vive l’uomo….
Umberto
capisco la voglia di pubblicità, ma sono comparsi ormai quattro o cinque articoli sull’ argomento, IL BANDO DOV’E’?
fabio