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Pietre incise, la pietra dell’aia per “battere” il grano

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Dante Bortolotti nasce a Montecreto il 14 febbraio 1949. Diplomato ragioniere comincia scrivere nel 1966, quando era aderente al movimento studentesco a Modena. Su Facebook inizia, scommessa, di salvare il più possibile la cultura della terra "La Cultura dell'Alba", la sua Terra di Mezzo (Tolkien non c'entra, la Tèra ad mèz è da secoli nei dialetti del crinale appenninico è il luogo dove fantasia e realtà s'incontrano e danno vita alla dimensione del sogno). Con il suo animale guida, un Lupo Bianco, ha edito 4 libri e avrebbe almeno 1500 pagine da pubblicare. Inizia da oggi la sua collaborazione con Redacon.

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PIETRE INCISE
La pietra dell'aia per "battere" il grano
Una per ogni aia per non doverla spostare, noi ne avevamo due, una per Roncovecchio e uno per le aie dei metati.
Quando i covoni erano tutti nella "medda" grande era necessario preparare l'aia...i piastroni dovevano essere liberati , con una zappina tagliente, di tutta l'erba, poi bisognava lavarli e le fessure tra piastrone e piastrone venivano riempite con la "biuda" lo sterco di mucca fresco che seccando faceva da riempimento, " l'imbiudadiura" era un'operazione delicata con una mazzetta di foglie verdi di castagno lo sterco veniva distribuito e ben pareggiato.
Il giorno della "battitura" il termine è rimasto perchè un altro modo per liberare il grano dalla "pula" era quello della "cerchia", gli uomini si mettevano intorno ai covoni di grano sfasciati e con un bastone fisso con attaccato una corda a nodi cominciavano a battere le spighe .
La pietra, invece, veniva attaccata a due mucche appaiate o a un cavallo e si faceva girare sopra la distesa di grano fino a che la paglia non era triturata.
Mi ricordo mio padre che fece una pietra dell'aia nuova (una si era spaccata per l'età) aveva portato il grosso sasso a spalla da un castagneto (era forte allora non aveva ancora 60 anni) e con lo scalpello e il mazzuolo lo lavorò fino a farlo assomigliare a una grossa spiga... le righe incise completarono l'opera, quando mia madre venne a curiosare la guardò tranquillo dicendo " èn và bèn acscè?" non va bene così? Aveva rifatto la pietra dell'aia per puro divertimento...
Io non ho mai visto battere a cerchia o con la pietra, avevamo già la "machina da bàtar", la macchina da battere.
(Dante Bortolotti)