Raggiunge quest’anno il centosettantacinquesimo di pubblicazione “Il Pescatore Reggiano” che da martedì 24 novembre – festa del patrono San Prospero - è disponibile presso la centralissima libreria Bizzocchi di via Vittorio Veneto 6/A.
Neppure la pandemia del Coronavirus, come altre sciagure hanno fermato nei decenni questa pubblicazione – edita dal benemerito Gianni Bizzocchi - sempre attesa con interesse dai reggiani e dagli appassionati di storia locale.
L’edizione 2021 è, come al solito, ricca di interessanti e puntuali contributi corredati da numerose illustrazioni. Marina Incerti continua la trattazione dei quattro elementi, focalizzando il fuoco e la terra e i rispettivi segni zodiacali. Giuseppe Adriano Rossi, in tempo di pandemia, richiama alla memoria - attraverso documenti conservati nell’Archivio del Tempio della Ghiara- la peste che colpì Reggio nel 1630-1631 e i voti per impetrare la protezione della Madonna.
Glauco Bertolini si diffonde sugli svaghi in uso tanto tempo fa, quando non esistevano computer, cellulare e neppure la televisione, soffermandosi sui “blèin”, cioè sui giocattoli presenti nelle case. Sempre in tema di giocattoli è il contributo di Paolo Luosi che illustra i giocattoli d’un tempo, nessun esagerato rimpianto, ma solo una rinnovata curiosità: dal meccano alla paperetta al teatrino alle bambole.
Le modifiche introdotte a causa del covid-19 al nostro sistema scolastico portano hanno sollecitato Annamaria Vinsani a rivisitare la scuola reggiana nell’a.s. 1913-1914 attraverso interessanti documenti scolastici: attestati, pagelle e foto di classe. Gian Andrea Ferrari – sulla scorta di documenti d’archivio -si diffonde sulla grande raggiera ora esposta per merito del parroco don Guido Mortari nella chiesa cittadina di San Lorenzo in Sant’Agostino, ideata nel 1825 dal tappezziere Prospero Davolio per la chiesa di San Giorgio allora retta dai Gesuiti.
Attraverso un anonimo diario della fine del sec. XVIII, Luigi Pecchini ricostruisce la battaglia di Montechiarugolo combattuta dal reggiani e francesi contro gli austriaci asserragliati nel castello e sulle vicende successive al 4 ottobre 1796. Federico Majolini riscopre la figura e l’opera dello scultore professor Ferrante Zambini (1878 – 1949) che seppe conquistare con la sua arte gli entusiasmi dell’élite non solo fiorentina e italiana, ma internazionale. Nicola Tirelli Prampolini illustra due lapidi commemorative, una del 1908 e l’altra del 1921, della Banca Popolare di Reggio Emilia – che ebbe sede in Corso Garibaldi, attraverso un’ampia documentazione d’archivio.
Il contributo di Arnaldo Tincani “Pietre della memoria” si diffonde sulla presentazione di interessanti reperti lapidei, tra cui il cuore di Vesallo, accompagnata da puntuali riferimenti storici. Gabriele Fabbrici si diffonde sui Gonzaga di Novellara, illustrando le figura dei figli di Feltrino e in particolare quella di Guido, che occupa un posto fondamentale nella famiglia novella rese.
Proseguendo le ricerche nell’archivio vescovile concernenti la chiesa di San Bartolomeo in Casalgrande, Giacomo Borgatti presenta interessanti manoscritti relativi all’oratorio di San Michele, erotto nella “Villa delli Boglioni”, e ai beni mobili ed immobili della Compagnia del Santissimo Rosario.
Il “fuoco di Sant’Antonio” – herpes zoster - è oggetto del contributo di Giuliano Bagnoli, che analizza questa patologia virale e le sue terapie secondo la medicina tradizione reggiana; al riguardo viene diffusamente descritta la pratica della “segnatura” che a secondo delle località aveva riti diversi.
Il Pescatore Reggiano 2021 , oltre le tradizionali rubriche, pubblica poesie di Edda Infanti e Luigi Pecchini.