Quasi 700 interventi realizzati nel 2019 per la messa in sicurezza del territorio appenninico da Piacenza a Rimini, con un investimento complessivo di oltre 21 milioni di euro, di cui quasi 15 milioni di euro provenienti dai contributi riscossi dai consorzi di bonifica nelle stesse aree montane e reinvestiti per opere di difesa del suolo contro il dissesto idrogeologico.
È il positivo bilancio che emerge nel corso della Conferenza della montagna sull’attività dei 7 consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna che operano nelle zone appenniniche. Gli enti di bonifica sono infatti obbligati per legge a destinare la quasi totalità delle risorse derivanti dalla riscossione dei tributi nelle aree montane agli interventi per la messa in sicurezza del territorio, ad eccezione di una piccola quota rappresentata dalle spese per il funzionamento dei consorzi.
Ai circa 15 milioni di euro, incassati dai consorzi di bonifica a titolo di contributo, che sono stati appunto reinvestiti nella messa in sicurezza del territorio, vanno poi aggiunti altri 6 milioni messi a disposizione da Regione e Comuni, per un investimento complessivo di oltre 21 milioni di euro.
Affermano gli assessori Lori e Mammi con l’assessora all’Ambiente, Irene Priolo: "Il prezioso lavoro di squadra tra Regione, Consorzi e Unioni di Comuni ha permesso di reinvestire nella sicurezza della montagna quasi il 78% delle risorse del tributo di bonifica raccolto in questo territorio. Un traguardo di rilievo che rappresenta un crescente impegno nel campo della prevenzione del dissesto idrogeologico e per lo sviluppo futuro delle aree interne della nostra regione”.
Per quanto riguarda il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale, sono stati reinvestiti 2.365.724 euro e attivati 95 cantieri.
Fin qui la fotografia 2019. Tuttavia, se si allarga lo sguardo all’ultimo periodo, ciò che emerge con tutta evidenza dall’esito del monitoraggio è che anno dopo anno cresce la percentuale dei contributi montani reinvestiti dalle bonifiche nella lotta contro frane e dissesto idrogeologico, nonché il numero complessivo dei lavori completati. Si è infatti passati dal 66,2% del 2016, primo anno di applicazione dei nuovi piani di classifica e del nuovo sistema di calcolo del contributo, al 78% - appunto - del 2019, con un balzo in avanti di 12,8 punti percentuali. Nello stesso periodo i cantieri finanziati sono saliti da 419 a 690 (+60,7%).
Insieme agli enti locali per programmare meglio cantieri e interventi
Per il futuro, è stato sottolineato a più riprese durante i lavori della conferenza, diventa sempre più importante la capacità di coordinare gli interventi e integrare le risorse messe in campo dai consorzi di bonifica con i finanziamenti regionali, nazionali, ma anche europei.
Un primo terreno di collaborazione in questa direzione riguarda la possibilità di stipulare convenzioni per affidare ai Consorzi la gestione del reticolo idrografico minore, come prevede la normativa regionale e come si è cominciato a fare in qualche provincia.
Importante anche il lavoro di condivisione di dati, informazioni e progettualità sulle opere da realizzare, in sintonia con il nuovo ruolo che va assumendo l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile.
Un grazie sentito alla bonifica per la vicinanza ai cittadini e alle amministrazioni. In questi anni il vostro ruolo è stato fondamentale per risolvere problemi che da sole le amministrazioni non sarebbero riuscite a risolvere. Co’ quello che fate restituite con gli interessi quello che i cittadini pagano alla bonifica. Grazie a tutto il gruppo dirigente e ai vostri tecnici sul territorio.
Enrico bini