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L’unità pastorale di Vetto riprende il cammino

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Note di cronaca dall’ingresso del parroco don Bogumil Krankowski

Si è tenuta domenica 18 ottobre, nella chiesa di San Lorenzo Martire, a Vetto, la cerimonia solenne di insediamento del nuovo parroco locale, don Bogumil Krakowski, che subentra a don Paul Poku, destinato a Montecchio in qualità di collaboratore pastorale.
Polacco,54 anni, don Bogumil Krankowski ha sempre svolto il proprio mandato con grande abnegazione, prima nella lunga esperienza a Villa Cella (dal 1997 al 2013) poi a Bagnolo in Piano (dal 2014 al 2015) e infine a Viano.

La Messa per il suo insediamento è stata presieduta dal Vicario generale della Diocesi monsignor Alberto Nicelli ed ha avuto come preambolo anche il saluto del sindaco Fabio Ruffini.

Minimo comune denominatore degli interventi, la necessità di collaborazione tra entità religiose e civili, per il bene spirituale e materiale della comunità vettese.

Dopo l’ingresso solenne in processione, il Vicario della montagna don Carlo Castellini, che proprio a Vetto è stato parroco dal 2001 al 2009, ha letto ai presenti la lettera di nomina redatta dal vescovo monsignor Massimo Camisasca, integrandolo con un augurio personale, con riferimento all’ultima enciclica di papa Francesco dal titolo Fratelli tutti.

Il rito d’ingresso si è concluso con l’invocazione dello Spirito Santo da parte di monsignor Alberto Nicelli che, dopo la consegna della stola e degli olii santi a don Bogumil, gli ha porto l’aspersorio con cui il nuovo parroco ha benedetto fedeli e concelebranti, tra cui diversi sacerdoti suoi connazionali, arrivati direttamente dalla Polonia e da altre zone dell’Emilia e della Toscana.
Dopo la Liturgia della Parola, con l’omelia di monsignor Nicelli sul vangelo del giorno e la richiesta di sostegno alla nuova guida parrocchiale, entrambi i vicari hanno distribuito la santa Comunione ai presenti.
Infine è arrivato il momento dell’investitura ufficiale, con monsignor Nicelli che ha invitato don Krakowski a sedersi sullo scranno presidenziale, formalizzando l’atto e dando il via al nuovo cammino dell’unità pastorale ‘Vetto d’Enza’.

“Sono molto felice di essere qui – queste le prime parole del parroco dopo l’ufficialità dell’incarico – e già dai primissimi giorni in questo nuovo contesto ho avuto modo di comprendere di essere arrivato in una comunità aperta, composta da persone gioviali e attive. Voglio essere il parroco di tutti, quindi datemi del ‘tu’ ed iniziamo fin da subito ad accorciare le distanze”.

A dare il benvenuto alla nuova guida spirituale della comunità vettese, auspicando una fattiva collaborazione, anche un rappresentante dell’unità pastorale locale che ha rivolto ringraziamenti a monsignor Massimo Camisasca, al Vicario generale Nicelli e a don Paul Poku che nei due anni di permanenza a Vetto ha lasciato un segno profondo in tutti i fedeli della comunità, grazie alla sua fede cristallina e alla sua straordinaria preparazione teologica.

Non è passata inosservata la bellezza della chiesa di San Lorenzo, un piccolo gioiello di epoca preromanica incastonato nel nostro Appennino, recentemente restaurata e messa in sicurezza con un ingente sforzo economico da parte della parrocchia.

Uno sforzo che è servito a conservarne ed esaltarne le sembianze attuali, risalenti al rifacimento del 1620, di cui resta soprattutto la volta a botte dell’abside.

Con il saluto del nuovo parroco e la benedizione del Vicario generale della Diocesi, seguiti dalla firma del verbale d’ingresso da parte dei rappresentanti delle parrocchie di Vetto, Cola, Crovara, Gottano e Piagnolo che compongono l’unità pastorale numero 51, si è poi concluso un bel pomeriggio di fede e di condivisione.

Ivano Pioppi

 

(La Libertà, edizione 28/10/2020)