Riceviamo e pubblichiamo.
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Riporto la storia di una donna che abita a Felina, madre e lavoratrice. Per poter lavorare ha necessità da sempre, come per altri genitori, di affidare sua figlia al servizio di pre e post della Scuola Primaria di Felina (sorvegliano i bambini fino all'inizio delle lezioni e subito alla fine delle lezioni ).
Dopo numerose e assai pressanti richieste di informazioni per sapere se il servizio sarebbe stato garantito, le viene comunicato a 6 giorni dall'inizio della scuola che tale servizio non sarebbe stato attivato per Felina.
Però, a quanto pare lo sarà (almeno per quanto riguarda il pre) per le scuole di Castelnuovo.
Studenti di serie A e di serie B all'interno dello stesso comune? Perché il Comune non ha tempestivamente informato i genitori (alcuni a tutt'oggi non hanno ancora ricevuto la comunicazione)?
Sono stati fatti tutti gli sforzi necessari per capire se tale servizio non potesse essere attivato (es. preso in esame disponibilità palestra comunale, del Centro sociale...)?
Che non sarebbe stato un anno semplice causa Covid si sapeva... ma le mamme di Felina, le mamme lavoratrici della montagna, talvolta pendolari, devono per l'ennesima volta rinunciare a un servizio e magari rinunciare al lavoro e diventare casalinghe?
A 6 giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico chi riesce a trovare una persona fidata che sia disponibile ad accudire i loro figli per 40 minuti al mattino e per altrettanti nel mezzogiorno?!?! Siamo in un paese di montagna...
(Lettera firmata)
AGGIORNAMENTI - Risposta del vicesindaco e assessore alla scuola Emanuele Ferrari
“Per attivare i servizi di pre e post scuola quest’anno sono necessarie condizioni vincolanti alquanto complesse, com’è facile desumere se si guarda il quadro complessivo di quanti siano stati attivati nella nostra provincia e nel territorio montano. A Castelnovo siamo riusciti ad avviare alcuni servizi alla scuola primaria di via Dante (post scuola) e alla scuola Peep – Pieve (pre scuola) ma non è stato affatto semplice.
Per quanto riguarda la primaria di Felina, stiamo valutando ancora le possibilità di attivare il servizio, anche in relazione ai mutamenti continui nelle disposizioni che vengono richieste. Per poter far partire questo servizio infatti, è fondamentale che ci siano le condizioni per quanto riguarda la sicurezza dei ragazzi, l’idoneità degli spazi dove ospitarli e la disponibilità del personale, e tutto deve passare attraverso l’autorizzazione dell’Ufficio igiene pubblica dell’Ausl, deputato a sancirne la regolarità.
Faccio presente poi che le richieste per il servizio alla primaria di Felina pervenute sono state 5, rispetto alle 45 della Pieve, tra elementari e medie (accolti in palestra), e via Dante per il post scuola 12. A fronte di tali numeri, è ovvio che un amministratore è chiamato a fare delle scelte.
Attualmente quindi non abbiamo attivato il pre scuola a Felina, ma abbiamo risposto alle 5 famiglie che l’hanno richiesto che siamo appunto in fase di valutazione e pronti a intervenire se saranno garantite le condizioni, visto che abbiamo già accantonato i fondi. Intendiamo valutare per alcuni giorni il funzionamento dei trasporti e in generale della scuola.
Ricordo anche, in conclusione, che nel modulo di iscrizione già distribuito quest'estate avevamo avvertito che il servizio pre e post scuola non era garantito proprio per le problematiche straordinarie alle quali ci trovavamo di fronte, non credo si possa dire che sia stata una sorpresa degli ultimi giorni”.
Se continuiamo a fare prevalere la logica dei numeri per i (pochi) servizi rimasti in montagna non c’è futuro per il nostro territorio. La buona politica dovrebbe ripianare le disparità e sostenere anche i territori più fragili e con numeri più esigui. Perchè se non si ragiona così per davvero tra qualche anno conviene andare tutti a stare in città, lì sicuramente i servizi ci sono perchè i numeri sono certamente forti. Basta essere chiari e non raccontare un altro film.
Anonimo montanaro
Trovo davvero comica la casualità dell’abbinamento con l’articolo sotto pubblicato relativo ai 30000 € di incentivo a chi scieglie di vivere in montagna… Ma a chi ci vive e manda i figli alla scuola dell’obbligo oggi a Castelnovo mancano servizi importantissimi (pre e post scuola / a pagamento tra l’altro) e proprio in un anno come questo decisamente fondamentali. Quantomeno fa sorridere.
Commento firmato
La sospensione di un servizio, molto importante per le famiglie, merita alcune riflessioni.
Qui non siamo solo di fronte al potere di un Ente locale che viene esercitato negando, pur trovandoci in una situazione molto critica, causata dal Coronavirus. Siamo di fronte ad una mancanza di coinvolgimento e d’informazione delle parti interessate, che non entrerebbero in conflitto né con la spesa pubblica, né con l’emergenza sanitaria.
Qui entriamo in un ampio mondo di relazioni, in cui sarebbero necessarie la collaborazione, la sintonia, la sussidiarietà fra tutte le parti sociali: enti locali, scuole (dirigenti, insegnanti, operatori scolastici), famiglie, studenti, terzo settore. Troppo spesso il “no” è più sbrigativo, non comporta perdite di tempo, non comporta la gestione di dinamiche che potrebbero anche risultare complesse, ma che al tempo stesso creerebbero risposte positive su più fronti.
Spero che si trovi una soluzione: le famiglie hanno bisogno di aiuto.
Osservatrice
Farebbe sorridere questo paradosso se non mettesse in difficoltà le famiglie…. Immagino che se le richieste fossero state molte la risposta sarebbe stata che non ci sono gli spazi, servono troppi educatori ecc…
invece guarda un po’, le richieste sono poche e forse sarebbe anche più facile gestirle ma non si può.
Non dimentichiamo che le lezioni a Felina iniziano alle 8.15, ma secondo voi quanti sono i genitori che pur lavorando riescono ad essere in tempo sul posto di lavoro?
Mi accodo al pensiero già espresso in precedenza, come si fa a crescere figli e far combaciare le esigenze lavorative in un paese che non aiuta i lavoratori?
mamma lavoratrice
Credo che questa polemica sia la consueta dimostrazione della cattiva fede che anima la società. Si é sempre pronti a criticare, sottolineando in ogni occasione ciò che manca, senza dare valore a quelle che invece c’è. Ecco cosa c’è: l’impegno di molti per far partire un’istituzione così importante come la scuola, siano essi docenti, bidelli e amministratori comunali. Le difficoltà sono enormi e bisognerebbe cominciare a ringraziare e ad essere contenti per quello che è stato fatto, senza evidenziare con polemica quello che manca. Alle mancanze si può ovviare con un po’ di buon senso. Pensando ad esempio che è una situazione transitoria e prendendo atto che occorre armarsi per ques’anno di pazienza. Ringraziamo invece tutti coloro che si sono messi all’opera perché questa macchina ferruginosa e stanca si rimettesse in moto e cerchiamo da singoli delle situazioni alternative per ovviare ai disagi, senza sbandierare il proprio odio verso che ci mette la faccia e si rimbocca le maniche.
MCB
Noi abitiamo a berzana, mio figlio 5 elementare parte alle 7 arriva a scuola pieve ( medie) 7.50 circa, poi insieme agli altri sta sul pulmino fino alle 8.20. Finché tutti non sono entrati in classe. L’ufficio scuola mi dice che il 24 quando a Castelnuovo partirà il pre scuola non sanno se i bimbi del pulmino potranno farne parte.. per il ritorno parte alle 16.30 arriva 17.10..quindi al pre scuola non devo mischiarsi con altre classi, chiusi , sul pulmino si.. ci adattiamo alla situazione e quando il lavoro lo consente pensiamo noi al trasporto. Volevo solo rendere pubblica la nostra esperienza
Antichi luana
“sono necessarie condizioni vincolanti alquanto complesse, com’è facile desumere se si guarda il quadro complessivo”
“Per poter far partire questo servizio infatti, è fondamentale che ci siano le condizioni per quanto riguarda la sicurezza dei ragazzi, l’idoneità degli spazi dove ospitarli e la disponibilità del personale, e tutto deve passare attraverso l’autorizzazione dell’Ufficio igiene pubblica dell’Ausl, deputato a sancirne la regolarità.”
Sveglia sveglia sveglia!
Vengono raccontate troppe balle e troppe parole confuse con l’alibi del covid.
Con una lettera come quella che denuncia il disagio di una mamma che non sa come fare ad andare a lavorare se non c’è un servizio di sorveglianza, andava risposto: guardi in attesa che la burocrazia faccia il suo corso ci penso io, metto i volontari della croce verde oppure un impiegato comunale se i bidelli han delle balle. E l’ispettore dell’ufficio igiene lo vado a prendere io in macchina per avere l’autorizzazione oggi stesso.
Invece di usare paroloni cercate di essere d’aiuto alla gente.
Gian Paolo Mara
Belle parole le sue ed anche ad effetto ma non praticabili nella realta’ : guardi che prendersi cura di minori (anche se per pochi minuti) e’ una grossa responsabilita’ anche con possibili conseguenze penali in caso di incidente per cui e’un compito che non puo’ essere demandato a chiunque come lei banalmente esemplifica.
Commento firmato
Nadia Vassallo capogruppo consigliare Castelnovo ne’ Cuori Mi preme esprimere comprensione e solidarietà alla mamma e alle mamme che stanno vivendo il problema del mancato sostegno della scuola alle esigenze di affido negli orari pre e post scolastici per motivi di lavoro. E’ davvero increscioso che dopo 6 mesi di scuole chiuse si debba arrivare all’apertura delle scuole senza garantire i servizi utili più prevedibili. Pur stimando la competenza e l’impegno del vicesindaco Ferrari non sentiamo nella sua risposta niente più che una difesa d’ufficio e una vena di puntiglio. Le parole usate non spiegano in realtà nulla. Credo che occorra da parte di tutti un impegno diverso, più proattivo, per superare i mille ostacoli che si presentano in una organizzazione del servizio pubblico che dipende da più soggetti amministrativi: qui il Comune deve giocare la sua parte non da ultimo ma da primo, senza attardarsi. Meno parole e più fatti. Non stiamo parlando di andar sulla luna ma di accogliere i bambini e sorvegliarli in attesa della lezion.
Nadia Vassallo capogruppo consigliare Castelnovo ne’ Cuori
Buongiorno Gian Paolo
inizierei col dire che le parole confuse altro non sono che la lingua italiana, niente di così complesso. Per il resto mi pare che lei la faccia un pochino troppo facile, stiamo parlando di bambini e di ragazzi, non di qualche quintale di legna da portare a casa dal bosco col trattore. Il problema dell’ispettore dell’ASL, ad esempio, non è una questione di trasporto e non penso che il problema sia il passaggio in macchina. Forse, il problema sta più nel fatto che se non ci sono le condizioni di sicurezza dal punto di vista sanitario, l’autorizzazione oggi stesso non la da comunque, anche se lo si va a prendere a casa.
Andrea
Non è semplice come dice Gian Paolo Mara , affidare un bambino a qualcuno è una responsabilità , l impiegato comunale non è il suo ruolo e deve fare altro , il bidello non è che ha delle balle, ma ha ruoli che non gli consentono di fare il prescuola , se accadesse qualcosa mentre fa il suo lavoro e il bimbo sfugge alla sua attenzione , in caso di fatto grave potrebbe incorrere nel penale , il responsabile dell’ ufficio igiene se cominciasse a girare per uno , poi gli converrebbe vendere la sua auto e comprare un pullman , perché tanti in questo momento vivono la situazione della signora in articolo . A parlare di fa presto , ma i problemi non si risolvono al bar dove tutti son bravi e sapientoni , la vita reale è altra. Inoltre quanto accade a Felina è lo stesso in quasi tutta Italia
Ettore
@Commento firmato
@andrea
@Ettore
le difese d’ufficio PER PARTITO PRESO sono tristi e generiche.
Anzitutto va spiegato cosa c’è che non rende attivabile da subito il servizio a Felina, mentre a Castelnovo sì.
Non si può rispondere a bisogni concreti di una madre che deve andare a lavorare con un misterioso “sono necessarie condizioni vincolanti alquanto complesse, com’è facile desumere se si guarda il quadro complessivo”.
E nello stesso tempo dire che i soldi ci sono, ma ci sono solo 5 domande e quindi “è ovvio che un amministratore è chiamato a fare delle scelte”.
Allora sono problemi tecnici, burocratici o scelte discrezionali dell’amministratore?
Nel fraseggiare italiano ma volutamente vago e approssimativo non si riesce a capire la sostanza, non solo: il tutto poi viene ricapovolto da un “pronti a intervenire se saranno garantite le condizioni” (quali???) e portato in una ulteriore variabile che è “Intendiamo valutare per alcuni giorni il funzionamento dei trasporti e in generale della scuola”.
Direi che quella risposta dimostra che l’amministratore non si è applicato con impegno e usa le parole con molto mestiere per coprire le lacune.
Rimandato a settembre.
Gian Paolo Mara
@Gian Paolo
a parte la prima riga (la mia non era una difesa d’ufficio per partito preso, anche perchè penso che Emanuele non ne abbia bisogno), questo suo secondo commento mi piace molto di più, quantomeno è argomentato.
Saluti
Andrea
Forse ha frainteso il mio commento : io non intendevo assolutamente difendere l amministrazione, ma porre l accento sul fatto che la sorveglianza dei minori non puo essere demandata a chiunque.
E’ Lei che ha scritto “…metto i volontari della croce verde oppure un impiegato comunale…” ma secondo Lei e’ fattibile ?
Affidare dei bambini a personale “improvvisato “? Senza alcun tipo di contratto /tutela ?
Commento firmato