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Camera di Commercio di Reggio Emilia: cala il sipario, arriva il commissario

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Alla fine la soluzione meno gradita ai reggiani. Cessa la Camera di Commercio di Reggio Emilia. Infatti, dopo un anno e mezzo in proroga giunta e consiglio camerale - eletti tra le categorie economiche locali - dopo aver deliberato gli ultimi provvedimenti hanno infatti preso atto che da lunedì i due organi saranno sciolti in forza del "Decreto agosto".

Si tratta, quest'ultimo, di un provvedimento che ha imposto agli enti camerali di procedere - pena il commissariamento - con gli accorpamenti previsti dalla riforma voluta nel 2016 dal Governo Renzi, che vedrà Reggio unirsi a Parma e Piacenza.

Per Reggio valeva la decadenza entro 30 giorni degli attuali organi, già scaduti ma rimasti in carica per l'impasse causata da una riforma monca. Da lunedì dovrebbe partire l'iter per la nomina - sentita la Regione - di un commissario. Un iter complesso e osteggiato dalle associazioni reggiane.

«Tra tutti noi rappresentanti della Camera di Commercio c'era grande tristezza oggi - ha motivato il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi, - perché riteniamo sbagliato sciogliere le rappresentanze in un momento così difficile come quello che stiamo attraversando con il Covid. Dobbiamo sostenere le imprese senza tempi morti».

Le associazioni imprenditoriali reggiane erano intervenute unanimemente sostenendo la richiesta di proroga presentata dal presidente regionale Bonaccini. «In assenza di fatti nuovi, dunque, quelli deliberati oggi saranno gli ultimi interventi economici della locale Camera di Commercio - è scritto nella nota - che nell'anno in corso ha assicurato sostegni alle imprese e agli enti impegnati sull'attrattività del territorio per quasi 3,5 milioni di euro. Nella seduta di stamane sono stati deliberati interventi per oltre 500.000 euro, con la quota più consistente (300.000 euro) riservata ad incentivi alle piccole e medie imprese per l'internazionalizzazione.

«Risorse - sottolinea il presidente Landi - che si aggiungono ai 400.000 euro già deliberati in precedenza per sostenere proprio quell'incremento degli scambi con l'estero che abbiamo incentivato anche con rilevanti investimenti e percorsi di formazione sulla digitalizzazione. Gli interventi a sostegno delle nostre esportazioni sono stati superati, per entità, solo da quelli riservati alla facilitazione dell'accesso al credito (800.000 euro destinati all'abbattimento dei tassi e al rafforzamento delle garanzie sussidiarie per le aziende), e in queste cifre si riassume emblematicamente il senso del nostro lavoro nella fase d'emergenza legata al Covid. Da una parte, infatti abbiamo assicurato risorse per superare le criticità immediate vissute dalle aziende reggiane, e tra queste proprio il tema della liquidità, mentre dall'altra abbiamo continuato ad investire per rafforzare i fattori di competitività»