Montagna. Telefonia mobile e internet: piano regionale per 17 impianti che colleghino altrettanti comuni dell'Appennino non ancora collegati. Il primo inaugurato oggi a Vezzolacca, nel piacentino. Bonaccini-Lori: "Un investimento complessivo di un milione e 600mila euro per garantire a tutti pari diritti digitali"
Nella frazione del comune di Vernasca la nuova infrastruttura porta antenne che abilita cittadini e turisti al traffico voce e dati. Realizzato da Lepida Scpa in partnership con Tim. Identificati altri 28 siti di interesse. A Tornolo nel parmense e Fiumalbo nel modenese le prossime attivazioni. Interessate sette province dell'Emilia-Romagna
Bologna – L’Appennino si collega e viaggia in rete. Parte dal piacentino, e precisamente dalla frazione di Vezzolacca nel Comune di Vernasca, il progetto di copertura della telefonia cellulare in montagna, voluto dalla Regione per contrastare il divario digitale e offrire così migliori connessioni ai cittadini residenti e rafforzare l’attrattività produttiva e turistica dei Comuni montani.
Il primo traliccio del piano regionale - che toccherà altre 16 località dell’Appennino in sette province dell’Emilia-Romagna - è stato attivato nel pomeriggio di oggi a Vezzolacca alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore regionale alla Montagna, Barbara Lori e del sindaco di Vernasca, Giuseppe Sidoli. Con loro, in rappresentanza di Tim, Paolo Ajolfi e Giulio Di Giacomo.
Questo primo impianto è finanziato dalla Regione con 70mila euro ed è realizzato da Lepida Scpa, società regionale per l’infrastrutturazione digitale, con la copertura voce e dati resa possibile grazie all’installazione di ripetitori da parte di Tim, e resta disponibile per gli altri tre operatori con autorizzazione nazionale. Permette di servire un bacino di quasi 400 residenti, con un incremento estivo di altri 150 abitanti. Oltre a diverse attività artigianali, commerciali e aziende agricole.
“Vogliamo garantire pari diritti digitali a tutti i cittadini, senza lasciare indietro nessuno sia che abiti o lavori in montagna o nelle periferie o in zone poco popolate- afferma il presidente Bonaccini-. L’attivazione del traliccio a Vezzolacca è il primo passo di un percorso che toccherà altre 16 località del nostro Appennino, perché sappiamo bene quanto la possibilità di comunicare, poter utilizzare i cellulari e la rete sia oggi fondamentale per il lavoro, lo studio e per tanti aspetti della nostra vita quotidiana, dalla socialità all’informazione. Per non parlare del divario digitale da colmare sulla scuola, nonostante la buona capacità di attivare aule virtuali e lezioni a distanza dimostrata in Emilia-Romagna durante il lockdown: ma serve fare di più. Eliminare le differenze- prosegue il presidente della Regione- vuol dire infatti assicurare pari opportunità e dare omogeneità al territorio, un impegno che abbiamo finanziato con più di un milione di euro e abbiamo ribadito anche in assestamento di bilancio dove abbiamo stanziato altri 500mila euro per implementare la rete telefonica nelle aree ancora scoperte”.
“L’impianto che inauguriamo oggi - aggiunge l’assessora Lori-, rappresenta il primo tassello di un investimento strategico per l’infrastrutturazione tecnologica dell’Appennino, che ha l’obiettivo di rispondere alle esigenze della cittadinanza e rafforzare l’attrattività di questi territori. Nelle prossime settimane si concluderanno i lavori per l’attivazione di altri 16 tralicci che consentiranno di potenziare la rete di telefonia mobile nelle ‘aree bianche’ di montagna che Uncem, in collaborazione con i Comuni, ha censito e sulle quali, grazie all’intervento di Lepida e la partnership con gli operatori telefonici, la Regione è intervenuta con priorità”.
Soddisfazione anche da parte dei rappresentanti di Tim che grazie alla partnership con Lepida hanno attivato sul nuovo impianto di Vezzolacca gli apparati in tecnologia UMTS e 4G, fornendo nuovi servizi voce e dati che garantiranno una migliore e più efficace copertura mobile nella zona: un esempio di fattiva collaborazione e coinvestimento tra pubblico e privato a beneficio di tutta la popolazione emiliana dell’area montana ed appenninica coinvolta.
Il progetto per connettere l’Appennino
Il modello messo a punto con un impegno complessivo della Regione pari a 1 milione e 100mila di euro, prevede l’apertura di altri 16 tralicci in Appennino: 5 nel piacentino, oltre a Vernasca, Farini, Piozzano, Bettola e Morfasso; uno nel parmense a Tornolo; 4 nel modenese, Fiumalbo, Frassinoro, Fanano e Sestola; uno nella provincia di Forlì-Cesena a Tredozio; 4 nel bolognese a Monte San Pietro, Lizzano in Belvedere, Castiglione dei Pepoli e Castel d’Aiano; uno nel reggiano a Viano; uno in provincia di Ravenna a Riolo Terme.
Inoltre, altri 500mila euro sono stanziati in fase di assestamento di bilancio sul 2021 per mettere a progetto gli ulteriori siti già individuati, mentre su altri ancora sono già in corso verifiche per proseguire l’azione di copertura delle aree scoperte da segnale fino al loro completamento.
I Comuni coinvolti mettono a disposizione uno spazio in comodato gratuito alla Regione che, tramite Lepida, realizza la struttura porta antenne di proprietà pubblica.
Per il progetto ‘Cellulari in montagna’ la Regione, tramite Lepida, ha inoltre istituito un tavolo di confronto con i 4 operatori mobili cellulari Tim, Vodafone, Iliad, WindTre che ha consentito di creare un percorso condiviso e mirato alla realizzazione di copertura di telefonia mobile in aree dove gli operatori non avevano definito, né previsto, uno specifico piano di copertura.
Con il supporto di Uncem - Unione nazionale Comuni, Comunità Enti montani - e attraverso un confronto con i vari enti locali coinvolti e Comuni soci, Lepida ha svolto, a partire dal 2017, una ricognizione del livello di copertura del sistema cellulare nei territori e un’analisi del posizionamento reciproco dei Comuni sulla base dei parametri rilevati: numero di abitanti residenti, numero degli abitanti saltuari, presenze turistiche, numero di attività commerciali, grado di rischiosità del territorio rilevato dalla Protezione civile, per individuare alcune zone del territorio non fornite di copertura cellulare.
La Regione ha quindi dato mandato esclusivo a Lepida per procedere alla progettazione di fattibilità tecnica ed economica, esecutiva, alla realizzazione, al collaudo e alla successiva gestione dei tralicci tenendo conto della natura pubblica dei siti. La mappa per visionare tralicci in via di realizzazione sul sito: https://cellularimontagna.