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L’ex sindaco di Casina Carlo Fornili punto da un calabrone nel suo agriturismo. Soccorso e ricoverato in ospedale

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L’ex sindaco di Casina ed ex colonna della Coldiretti ora presidente del Circolo Casa Cantoniera di Casina CarloFornili punto da un calabrone nel suo agriturismo La Collina dei Cavalli, a Gombio; soccorso con automedica ed elicottero, è ora ricoverato in ospedale dove lo abbiamo raggiunto telefonicamente:
“Ero verso Ariolo sul Tassobbio e mi ha punto un calabrone alla tempia. Tempo 2 minuti e ho cominciato a veder doppio e ho perso i sensi. Devo la pelle a tre educatori di Milano che son corsi a chiamare il 118 e a tenermi sveglio. I medici han detto che altri 10 minuti e non mi sarei salvato.
L’ambulanza e l’automedica sono arrivate che ero semicosciente, blu e con valori tutti sballati. Mi han fatto un tot di flebo, analisi e punture lì sul campo, nel frattempo era stato chiesto l’intervento dell’elisoccorso.
Arrivato l’elicottero mi han portato a Castelnovo Monti. Ora sto meglio, ma mi han ricoverato”.
“La Collina dei Cavalli” è un agriturismo di circa 3 ettari di prati e boschi nella valle del Tassobbio, tra i Comuni di Castelnovo Monti, Casina e Canossa. Per arrivarci occorre raggiungere Gombio, quindi Mulino Zannoni e, superato un guado, arrivare a un successivo parcheggio, per poi affrontare a piedi gli ultimi metri di sentiero. Un luogo con strutture ideali per vacanze tranquille e di gruppo.

“Il vero problema è stata l’assenza di segnale, prosegue Fornili, cosicché i tre educatori per dare l’allarme son dovuti correre in cima al bosco che più in basso non prendeva neppure l’emergenza.
Quando han trovato la linea, non sapevano in che bosco erano e cosi il 118 ha diramato un allarme in tutta la zona. Han cominciato a girare ambulanze, automediche, elisoccorso, la forestale, i pompieri e il soccorso alpino. Tutti a sirene spiegate. A Gombio non succede mai nulla e si è creato un allarmismo terribile. Ora sto meglio e non ho bisogno di nulla. Al limite una preghierina di ringraziamento anche perché il guado era stato messo a posto sabato, altrimenti se dovevano raggiungermi a piedi… Ma ho la scorza dura. E comunque di tutti i posti in cui dire addio a questa amata terra un grande albero in un grande prato della Val Tassobbio sarebbe stato il posto che avrei sempre sognato. Ma non ho fretta!”

Come ben sa chi lo conosce, il racconto dell'ex sindaco non poteva concludersi che con un “Alla grande. Un saluto a tutti” E così è stato. E dunque... “Alla grande. In bocca al lupo”
Ricordiamo che anni fa un incidente analogo era accaduto al “suo” vicesindaco Silvano Domenichini

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