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Castello di Carpineti: sulle tracce del Convegno del 1092

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L’edizione del 2020 della rievocazione dei fatti che nel 1092 fecero di Carpineti e del suo Castello protagonisti indiscussi della storia risente come è ovvio del Covid e delle disposizioni vigenti. Norme queste che impongono parametri da osservare tali per cui risulta impossibile realizzare come gli scorsi anni una rappresentazione viva di ciò che successe nella realtà tanti anni fa in quanto il pubblico ammesso sarebbe numericamente molto limitato così come ad attori e figuranti sarebbero consentiti solo ristretti spazi di manovra. Di fronte a questa situazione il Gruppo Storico Il Melograno, in accordo con l’amministrazione comunale di Carpineti, ha deciso di far comunque memoria di ciò che accadde un tempo. Come? Con l’iniziativa dal titolo “Sulle tracce del Convegno di Carpineti nell’Anno del Signore 1092”: un ciclo di eventi e conferenze che hanno come fulcro il Medioevo, la figura di Matilde di Canossa e il suo territorio.

Come si nota il programma allegato, che riporta i singoli eventi, è variegato e tale da creare appeal in modo trasversale alle diverse fasce di utenza portatrici di interessi di varia natura. Si inizia con una mostra fotografica che assieme a passeggiate, percorsi tracking e yoga fanno da alternative alle conferenze tenute da personalità di indubbia caratura nell’ambito dello studio dei temi proposti. Vengono quindi messi in luce i territori ma anche il Medioevo con la figura di Matilde di Canossa e di Gregorio VII nel (forse?) millenario della nascita senza tralasciare gli aspetti legati alla musica del periodo oggetto di osservazione. Punto centrale delle iniziative resta il focus sulla Via Matildica del Volto Santo che secondo il sodalizio carpinetano è l’asse sulla quale sviluppare le più importanti iniziative per attrarre turismo.

Vale la pena sottolineare il fatto che il cartellone ha ottenuto il patrocinio della Fondazione Manodori e ciò ne sottolinea la valenza.

Il brand “I care Appennino” della Riserva di Biosfera Appennino tosco emiliano che accompagnerà la manifestazione è da vedersi quale ulteriore plus per ciò che viene proposto che va ad inserirsi nella più ampia attività del progetto “Salviamo Mandra e il Sentiero Spallanzani”(si veda articolo).

La novità del calendario proposto quest’anno è che alcune iniziative verranno realizzate in comuni limitrofi a Carpineti in forza degli accordi esistenti con le locali amministrazioni e le associazioni che in esse operano. Le collaborazioni con Casina, Castelnovo ne’ Monti e Toano concretizzano il progetto “Il Cammino d’Appennino”. Trattasi di una programmazione di medio periodo, supportata dal Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano, con la quale il sodalizio carpinetano punta a creare un sistema di sinergie che consentono di realizzare economie di scala per gli eventi posti in essere sulla direttrice che collega pianura e montagna. Tassello cardine del percorso che punta a promuovere le emergenze culturali che punteggiano il territorio così come le tipicità eno-gastronomiche provinciali è sicuramente l’aver ottenuto da qualche mese la gestione degli ingressi del Castello di Bianello. Il bilancio di questa attività, indubbiamente già valutabile positivamente, sprona il Gruppo Storico Il Melograno a proseguire nella direzione scelta con ancor più motivazione ed energia. Già da ora si può dunque anticipare che nel “laboratorio delle idee” del Melograno sono allo studio azioni da mettere in capo tese a valorizzare le realtà produttive locali che  caratterizzano la provincia con particolare riguardo per quelle che operano in Appennino.

Il 5 settembre alle ore 16:00 si parte con la mostra di Rosanna Bandieri “Simboli d’Appennino… testimoni silenziosi nei territori di Matilde”. La fotografa, nota in provincia per aver partecipato a diverse esposizioni, nasce 59 anni fa a Correggio ma vede nell’Appennino Reggiano la sua seconda casa. Lo considera il suo “giardino segreto” e lo immortala in immagini che ne catturano il silenzio, la maestosità, i profumi. Come fece Matilde di Canossa, anche lei lo percorre in lungo e in largo, sola o con pochi compagni, sentendosi parte lei stessa dell’ambiente nel quale si immerge.(https://www.flickr.com/principessarosy)