Attiva in montagna - in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e il Comune di Ventasso - nella fase 3 del Coronavirus, l’associazione Mangia Trekking continua a monitorizzare e documentare la situazione emergenziale relativa all’acqua nei territori verdi.
Oggi l’associazione interviene in merito alla località d’Appennino nota con il nome “Fonti di Capiola”, situata lungo un antichissimo percorso tra il Comune di Fivizzano e il Comune di Ventasso. Un piacevole camminamento oggi ribattezzato “Alta Via delle Sorgenti”.
Nel Mangia Trekking, quelli locali, con i capelli bianchi, ricordano che “alla Capiola”, un tempo vi era tantissima acqua con molte sorgenti. Il torrente Biola che lì nasceva, in ogni stagione era ricco di acqua. I giovani del luogo vi andavano a pescare le trote.
Più tardi venne regimato tutto il territorio, si costruirono degli acquedotti, e la sorgente disponibile per le persone in transito divenne il “troppopieno” di una vasca di raccolta acque. Così l’associazione, negli anni, osservando che il torrente Biola era sempre più in secca e l’aridità avanzava, cominciò a monitorizzare e documentare fotograficamente anche il flusso di quella fonte di rifornimento idrico per gli amanti della natura.
Oggi, Mangia Trekking segnala che a “fonti di Capiola”, da quel tubo di “troppo pieno” non esce più acqua. Un fenomeno che sembra essere e rappresentare un vero e proprio stato di sofferenza del territorio.