Riceviamo e pubblichiamo.
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Voglio condividere con tutti voi una riflessione che mi è scaturita, dopo avere letto a firma Savino Rabotti,la recensione in data 15 Agosto dedicata al nuovo libro di Francesco Genitoni poeta nativo di Cola e più precisamente del villaggio del Brolo, luogo in cui anche io da bambino ho vissuto i mesi estivi e non solo, con i miei nonni materni,luogo che ha stimolato e arricchito la mia personalità artistica e umana,luogo che mi accomuna nello spirito di Francesco Genitoni.
Il mio scritto vuole significare, come può un villaggio i suoi abitanti e accadimenti,alimentare uno spirito poetico e artistico nel profondo.
Un omaggio a questo villaggio e alla sua forza ispiritrice.
Eccola:
"Ho colto immediatamente la scintilla dello spirito artistico "Brolaio"che solo chi come me e il caro Francesco, ha respirato con sensibile profondità, può gustare appieno.
L 'arte scaturisce da luoghi come il Brolo, piccolo villaggio di Cola,quasi ai confini del mondo,avvolto da un'aura magica,mistica, che è sorgente di stimoli d'arte e umanità, a tutto tondo, pittura, scultura, musica, poesia, canto, fede e devozione. Il gusto per una certa teatralità,che ho potuto respirare in un'epoca ancora fortemente rurale(primi anni '70), grazie ai miei nonni materni (Campi Alfredo-Ebe Maria Ruffini), mio zio (Campi Agile), oltre a molte figure di spicco di grande valore umano, che hanno animato il mio immaginario artistico e personale.
Leggendo l articolo dedicato a Genitoni, ho sentito,quanto un luogo e le sue peculiarità,creino vicinanze profonde di sentimento, di vissuto, che cerco di esprimere con la mia arte, in giro per il mondo, inoltre quanto è preziosa e infinita, l'eredità spirituale e di vita,che i miei nonni mi hanno donato, impareggiabile dai beni materiali più preziosi.
(Gianluca Giuseppe Seregni - Campi-Ruffini)
