E’ morto ieri a Reggio, dopo la lotta contro una malattia, Leonida Landini. Nativo di Motepiano di Vetto, in una casa dove la madre, recentemente scomparsa, ospitava i partigiani, quassù aveva mantenuto il domicilio. Era il più giovane dei fratelli della famiglia Landini, tra i quali Maurizio, segretario generale della Cgil nazionale, per molti anni segretario dei metalmeccanici della Fiom.
Lavorava nel reparto di macelleria della Despar, a Reggio, dove viveva.
Appassionato di musica e dialetto, con Vincenzo Isernia aveva fondato il duo “Seinsa tanti bali”. “Lui è più bravo di me in musica” diceva di lui Maurizio.
Lo si incontrava spesso a Vetto, dove trascorreva spesso periodi di ferie o soleva salire. E qui lo ricorda l’amico Paolo Maria Ruffini che lo ha sentito sino a poche ore dalla scomparsa: “Persona gioiosa ed eccentrica, molto convinto delle sue idee, per le quali soleva battagliare. Gli vorrei dire: ora continuerai la tua corsa anche in una nuova dimensione”.
Lascia un figlio, oltre che ai fratelli Maurizio, segretario generale Cgil, Rolando guida la Croce Verde di Reggio, le sorelle Mara e Marta.
I funerali avranno luogo lunedì 17 Agosto, alle ore 11.00, partendo dalle camere ardenti dell’Arcispedale Santa Maria Nuova per il cimitero nuovo di Coviolo.
Il corteo a piedi si formerà dal cancello del cimitero. Le camere ardenti dell’Arcispedale Santa Maria Nuova effettuano i seguenti orari: dalle 9:00 alle 11:00 e dalle 15:00 alle 17:00.
Per volontà dei famigliari non fiori ma offerte al CO-RE Reparto di Oncoematologia di Reggio Emilia – Iban:IT34Y0306902477100000046052.
Ciao Leonida è stato un piacere conoscerti e dissertare tante volte di politica con te: un uomo di sinistra che ragionava con la propria testa e non con quella del partito.
Riposa in pace.
Ivano Pioppi
Un caro ricordo e sentite condoglianze alla famiglia
Ruffini rosangela
Sentite condoglianze alla famiglia… Ci mancherai a tutti grande Leo
Anna Maria Menichini
Da allora sono passati anni, ma conservo il ricordo di quando capitava di incontrarci al bar ed era abbastanza raro che non avviassimo un po’ di conversazione, per solito insieme ad altri, e l’argomento più consueto, ancorché non unico, era la politica.
P.B. 17.08.2020
P.B.
Ciao Leo,
Mentre andavamo a Montepiano o schitarravamo, non riuscivi ad essere completamente felice. Il mondo non riusciva a darti ciò che cercavi. Avevi sempre un nuovo sogno che nulla e nessuno avrebbero potuto realizzare. Ora potrai finalmente rilassarti, e forse raggiungere i tuoi obiettivi.
Ciao Leo, salutami Fabrizio e ricordati la chitarra.
Alberto
Alberto tondelli
Le più sentite condoglianze al figlio e ai fratelli.
Caterina Cassinadri Arturo Marastoni