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Elisabetta: “Al mio male darò filo da torcere”. Cinque parole e tanti ricordi

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Sono diversi i ricordi che, nei giorni scorsi, hanno testimoniato del grande affetto per la giovane insegnante Elisabetta Marmiroli, scomparsa dopo una dura lotta contro la malattia a soli 57 anni. Le sue esequie, pur nel distanziamento previsto dalle norme attuali, sono state partecipate da molte persone. I suoi cori hanno voluto cantare attorno a lei, nella bara, al cimitero di Valestra, mentre nella cerimonia funebre tutti i canti sono stati scelti dalla stessa musicista che, col consueto animo paziente, aveva previsto anche 'brani di scorta', nel caso per motivi tecnici non fosse stato possibile farne qualcuno.

Pubblichiamo alcune testimonianze a suo ricordo.

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Ciao Betta,

come posso fare a raccogliere in poche righe una vita di ricordi? Ci sei sempre stata, come mi raccontavi avevi iniziato ad insegnarci a cantare che ancora non sapevamo leggere e ci facevi imparare i canti a memoria! 

 Quanta pazienza che devi aver portato, ma insegnare era una passione per te, lo facevi con amore e questo si sentiva. 

 Sei sempre stata un’amica con la A maiuscola, sapevamo che c’eri sempre per aiutare tutti in ogni occasione. 

 A volte mi brontolavi e io mi divertivo a farti tribolare un po’ perché volevo fare sempre gli stessi canti e tagliarli a metà e tu non volevi. Quando ho letto nel messaggio del Don i canti che volevi, “Resurrezione” da cantare tutta, sei riuscita a farmi ancora sorridere ho pensato che fosse un appunto per quelli come me!

 Sono sicura che continuerai ad accompagnarci ancora lungo il sentiero per arrivare sul Monte Valestra per Santa Maria Maddalena e io comunque... sarò sempre in ritardo lo sai, porta pazienza...

Ci accompagnerai e dirigerai ancora nei canti e nella vita, il tuo coraggio e la forza di lottare ci sarà per sempre da guida.

 Grazie a tutti quelli che ti sono stati vicini e accudito con tanto amore e dedizione, in questi anni.

 Grazie ancora per tutto quello che non ho scritto ma che ognuno di noi ha nel proprio cuore e che forse non è riuscito a dirtelo prima.

 Veglia su di noi e sui tuoi cari. 

 Come sai è solo un arrivederci che le tue note adesso risuonino in tutto il creato.

 A nome ti tutto il coro Mi alma canta e dell’associazione Montevalestra volevamo esprimere sentite condoglianze a tutti i tuoi cari e dirti ancora grazie.

 

Un abbraccio ciao Betta ti vogliamo bene, ci mancherai.

 

(Loretta)

 

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Non posso fare altro che ricordarti con il sorriso anche ora, mi immagino che tu ci veda come una telecamera dall'alto e stia ridendo su come ce la stiamo cavando a salutarti.

In tempo di emergenza c'è chi sta dentro a questa chiesa, chi deve stare fuori, mascherine, i cori con i quali hai collaborato che sgomitano un po' perché tutti abbiamo voglia di salutarti con il canto, insomma un gran caos.
E tu cosa avresti fatto in una situazione del genere? Avresti fatto una bella risata dicendo "ce la faremo " e così faremo noi.
5 parole  chiave per ricordarti:
1 - Amore: che hai seminato ovunque e senza riserve ad adulti, anziani e bambini, il tuo lavoro vocazione.
2 - Entusiasmo: come una locomotiva hai trainato persone, gruppi, coro in avventure bellissime, eri sempre pronta a dire "dai lo facciamo?" Ricordo quella faccia.
3 - Inarrendevolezza: "contro il mio male voglio proprio vedere chi vince, alla fine vincerà vedrai, ma stai sicura che gli darò del filo da torcere " e così è stato, non hai mai mollato la presa e hai vinto tu, hai vinto tu, tu perché la quarta parola che ti rappresenta è
Esempio: testimonianza di fede, di coraggio, energia per vivere ogni singolo minuto con il sorriso e quando hai capito che stavi scendendo hai scelto il silenzio, l'intimità della tua famiglia, per condividere con le persone a te più care questo momento di grande Amore che é l'alta sofferenza .
Non hai voluto turbare o fare impensierire nessuno, te ne sei andata in punta di piedi, con la stessa delicatezza con la quale dirigevi il coro, gesti piccoli, sottili, semplici e chiari.
La quinta parola che ti rappresenta è Dono, hai donato te stessa agli altri anche mettendoti  al servizio della comunità parrocchiale cercando di tener unito un coro per animare insieme la liturgia domenicale.
Ma non solo hai donato, tu stessa sei stata un dono,  una di quelle persone straordinariamente belle che ognuno di noi dovrebbe poter incontrare nel cammino della propria vita.
Alla domanda "chi era la Betty?" Con un termine molto giovanile rispondo "la Betty era tanta, tanta roba "
Ciao roccia vola alto tra le note più belle!
(Lucia)