A Busana, per colpa di una fuoriuscita stradale muore centauro 43nne, i rilievi del tragico sinistro a cura dei carabinieri della stazione di Collagna.
Poco prima delle 12.00 di oggi 26 luglio in località Busana del comune di Ventasso si è verificato un incidente stradale in conseguenza del quale un 43nne centauro di Parma ha perso la vita decedendo sul colpo a seguito del tragico schianto verificatosi per cause al vaglio dei Carabinieri della stazione di Collagna che hanno proceduto ai rilievi.
L’incidente come anzidetto si è verificato nella tarda mattinata odierna lungo la SS 63 denominata in quel tratto via Nazionale Sud ove il centauro, diretto verso Castelnovo Monti, per cause al vaglio dei Carabinieri della stazione di Collagna intervenuti sul posto, perdeva il controllo del motociclo, una Kawasaki Z 1000 che conduceva finendo fuori strada andando a sbattere contro un guardrail. Per il 43enne di Parma non c’è stato nulla da fare in quanto, come accertato dai sanitari inviati dal 118 e' deceduto sul colpo.
Quindi l'intervento ei soccorsi e dei carabinieri con questi ultimi che stanno svolgendo i dovuti accertamenti per risalire all’esatta dinamica del sinistro.
Dispiace davvero tanto leggere una notizia di questo genere, ma ho anche letto, nei giorni scorsi, commenti severi sui controlli delle forze dell’ordine. Visto il perdurare di una situazione di questo genere e di episodi così drammatici, rafforzo la mia richiesta di controlli e tolleranza zero.
commento firmato
Ieri ho percorso due volte la ss63 al mattino in bici, pomeriggio in macchina in un traffico mortale, con motociclisti ingarellati, senza nessun controllo con sorpassi in curva, a destra ai semafori e questo succede in tutti i weekend!!
Pensionato
La strada statale 63 non è una pista per il gran premio di motociclismo .
Quando un incidente stradale ha delle conseguenze mortali per le persone coinvolte bisogna sempre essere misurati nell’esprimere giudizi e far prevalere il valore della vita rispetto al dolore che un incidente mortale puo causare .
Merita però far rilevare che il fine settimana la s.s 63 nel tratto da Reggio E al passo del Cerreto diventa una pista di motociclismo dove la somma di infrazioni , alta velocita nei centri abitati , sorpassi contromano , percorsi che costantemente vengono fatti oltre la striscia continua , sorpassi in galleria ..ed altro ancora .
Possiamo ringraziare l’attenzione degli automobilisti se non avvengono in presenza di continue infrazioni incidenti gravissimi .
Le forze dell’ordine sono impegnate sul tracciato con tuttii mezzi a loro disposizione .
Eppure molti motociclisti continuano ad esibire doti di super eroi manifestando anche in percorsi stradali difficili doti da piloti da gran premio .
I sindaci dei comuni dove il tracciato della s.s 63 transita assumano delle determinazioni rigorose…la nostra montagna diventerà luogo dove anche una gita in moto consente di ammirare il paesaggio e gustare le eccellenze dell’appennino .
FRIGGERI MARINO
Marino Friggeri
Non vorrei essere frainteso e non voglio polemizzare su alcunché. Sono motociclista anch’io, e a volte mi capita di andare un po’ forte, ma chi non lo ha mai fatto in macchina o moto? In primis i mio pensiero va ai familiari e agli amici della persona deceduta, ai quali anche non conoscendoli porgo le mie condoglianze.Vorrei con queste poche righe fare notare che in pochi anni la stessa identica curva è stata teatro di ben tre incidenti mortali, tutti più o meno con la solita dinamica. Secondo me l’ ANAS dovrebbe al più presto intervenire e mettere in atto sistemi di sicurezza o dissuasori per segnale un punto cioè la curva che può diventare pericolosa e rendere la strada più sicura.Ripeto non è una polemica ma solo un pensiero che vorrei venisse accolto per evitare altri incidenti mortali.
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Marco Galeazzi
I dissuasori ci sono, si chiamano limiti di velocita.
Ci sarà un perché vengono installati e quel perché non è la voglia di rovinare il divertimento ai corridori.
Giovanni
Pare che il sinistro sia stato causato anche da un gruppo di ciclisti che il motociclista ha cercato di evitare. Ok i controlli rigidi sui motociclisti che vanno troppo forte ma dei ciclisti che percorrono in gran numero le nostre strade e che quasi tutti sono fuori regola perche senza specchietti retrovisori o gilet rifrangenti o che viaggiano affiancati ne vogliamo parlare ?!
Stalingrado
Paesi all’ avanguardia:piste ciclabili e piste,circuiti,dislocati nel territorio.Il dramma della ss 63 ,ns unica arteria di collegamento tra la pianura e il Ns meraviglioso Appennino.Detto questo,tutto si riconduce alla responsabilita’ personale ,del singolo,che sia ciclista ,motociclista o automobilista.Purtroppo chi compra moto del genere,che lo si voglia o no,non puo’,non riesce ad andare piano.Quindi ami la velocita’,compri moto del genere,sei straboccante di adrenalina,vai in un circuito,omologato,con vie di fuga,paghi,dai un senso al tuo mezzo,altrimenti,non lo compri o compri moto da gran turismo.Ciclisti,ahime’,aòtra,loro malgrado,nota dolente.Strade strette ,trafficate,sei di intralcio,soprattutto che converse e convenevoli con altri a tuo seguito.Vale,come sempre il buon senso,ma anche in sua presenza,e’ diventata impossibile,irraggiungibile la convivenza motoria di tutti questi attori sulle Ns strade disastrate e inappropriate.Naturalmente nessun giudizio o pensiero sul tristissimo accaduto,se non un abbraccio e forza ai parenti ed amici del Ragazzo.
Luca
Solo per puntualizzare … l’articolo che è stato scritto sui giornali è pura fantasia , la scusa del gruppo di ciclisti e completamente inventata , chiudo.
PS : Purtroppo è finita male, ma un GRAZIE ad un medico, ciclista e un fisioterapista,motociclista , che si sono prodigati oltre all’inverosimile prima dell’arrivo dell’ambulanza.
gl
Ci sono pochi controlli….o meglio poche pattuglie a disposizione quindi i controlli risultano difficili sulla 63 ..
STEFANO
Mi sembra doveroso visto le supposizioni sopra scritte, informare che i ciclisti viaggiavano nel pieno rispetto del Codice della Strada, sono arrivati sul posto ad incidente avvenuto e tutti si sono prestati nel dare un aiuto in tale tragico evento.
Gianfranco Colombani