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Vespro di poesia: un Martedì di domenica nella Corte di Monchio dei Ferri

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Com’è tradizione, domenica 19 luglio i Martedì con Gusto alla Cantoniera di Casina fanno tappa a Monchio dei Ferri per incontrare la poesia in un contesto assolutamente eccezionale.

Alle 18 l’antica corte perfettamente restaurata oggi proprietà della famiglia Taddei ospita Vespro di poesia: la poeta Lia Rossi legge Principio di Rivoluzione, poesia in otto tempi, premiata dalla rivista di ricerca letteraria Anterem, con l’introduzione di Emanuele Ferrari, il noto scrittore ed editore casinese e vicesindaco di Castelnovo ne’ Monti e le conclusioni della la prof.ssa Annusca Campani.

Lia Rossi, insegnante di lingue e letterature straniere, originaria di Casina, vive a Reggio Emilia. Ha partecipato a rassegne internazionali di poesia visiva e fonetica e le sue poesie sono state pubblicate su riviste letterarie, quali Tam Tam, Steve, Squero, O/E, e nell’Antologia Geiger. È coautrice di cortometraggi sperimentali e autrice di libri d’artista e di raccolte di poesie come Versare con garbo, Mail-non mail, Verso il gabbiano, La stanza nella stanza, Carta Luna, L’idea del drago, SubRosa molti dei quali premiati nei concorsi di poesia.

Monchio dei Ferri si raggiunge da Casina percorrendo la strada per Pecorile per circa 3 km quindi deviando a destra poco prima della località la Torre, da dove il percorso è ben segnalato.

 

La corte fortificata chiusa di Monchio di Sarzano, o Monchio dei Ferri, o dei Rossi, merita essa stessa una visita. Posta all’estremità meridionale del borgo, presenta un vasto cortile racchiuso da un recinto murario dominato dalle due massicce case a torre del XVI sec., di cui la più alta ha le caratteristiche di maggiore antichità, entrambe comunicanti con gli antichi edifici di abitazione e servizio riferibili anch’essi al XVI sec.. Non manca l’Oratorio aggiunto nel XVIII sec. e dedicato alla Madonna della Ghiara. Il complesso costituisce uno dei più preziosi esempi architettonici dell’insediamento realizzato dalle famiglie nobili dopo l’affermazione della signoria estense, e caratterizzato dalla tipologia edilizia della casa a torre. Merito degli attuali proprietari sia l’attento restauro che lo ha salvato dal degrado sia la disponibilità a occasionali aperture al pubblico di quella che è oggi la loro residenza privata.