Riceviamo e pubblichiamo.
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Abbiamo appreso dalla stampa che sarà organizzata una gara motociclistica di livello nazionale nel territorio di Carpineti. Ci è stato segnalato che parte del tracciato di gara si svolgerà in ambienti naturali fragili che richiederebbero particolari cure e rispetto.
Legambiente manifesta la sua contrarietà per questi eventi. In questi anni le amministrazioni pubbliche della montagna hanno preso impegni formali per la promozione di un turismo lento e rispettoso dell'ambiente. Nei convegni si parla del MAB Unesco, della cultura del nostro territorio e si loda la bellezza delle nostre montagne. Crediamo che questa visione del territorio non possa essere conciliabile con manifestazioni che inevitabilmente avranno un impatto sull'ambiente naturale.
Ci aspettiamo che l'amministrazione di Carpineti voglia coordinarsi con l'organizzazione di gara quanto meno per ridurre l'inevitabile danno che sarà arrecato all'ambiente naturale. Auspichiamo inoltre che in futuro ulteriori manifestazioni di questo tipo non vengano ospitate nel territorio della nostra montagna.
(Direttivo Legambiente Appennino Reggiano)
Sono pienamente d’accordo con Legambiente, oltre al fatto dell’impatto negativo con l’ambiente, c‘è anche il rischio COVID. È vero che dovrebbe trattarsi di una gara senza spettatori, ma chi farà da vigile in tutto il percorso? I 4 Carabinieri di Carpineti?
Max Carpineti
Legambiente sta rovinando la montagna, un evento di enduro, passa come rovina ambiente? Proprio quegli enduristi che con un anno di preparativi, preparativi di sistemazione e messa in sicurezza mulattiere, si sicurezza mulattiere, visto che ci sono percorsi che nessuno più ha fatto, fino a quando, qualche anno fa è stata svolta una manifestazione enduristica.
Senza poi parlare di 300 piloti con relativi team famiglie ecc, più la pubblicità del posto a livello mondiale, visto che vengono addirittura piloti da Inghilterra Francia Germania, che potrebbe piacere il loco per un futuro ritorno anche non di enduro. Ovviamente con tutto il rispetto delle Norme Covid, non penso che il comune di Carpineti e nemmeno l’organizzazione, siano degli incompetenti anzi tutt’altro. Penso che come tutte le cose, si debba trovare una mediazione e Carpineti, lo ha sempre fatto; la montagna è di tutti enduristi e passeggiatori ( passatemi il termine) e di chiunque la voglia vivere, a patto che tutti si rispettino e che rispettino entrambi l’ambiente che li circonda. Si potrebbe realmente creare tramite una mediazione un ottimo lavoro, e valorizzare realmente la nostra montagna. Ma come sempre l’ottusità della gente prevale.
Alfredo
Ma fateci il piacere… l’impatto negativo lo provoca qualcun’altro. Noi tutti gli anni puliamo oltre 100 km di sentieri nel nostro comune e limitrofi (togliendo anche grosse piante di svariati q.li cadute sulle carraie), per fare un raduno (UN RADUNO) e dopo risistemiamo tutto, riapriamo cunette taglia acqua ecc., nei mesi successivi, il nostro lavoro (GRATUITO) va a beneficio di tutti gli altri sport “puliti”. La cosa bella è che in oltre 15 anni di attività a Carpineti, non abbiamo mai visto o incontrato nessuno di Legambiente o simili con un motosega, una accetta o un tagliasiepi in mano dentro un bosco a pulire e sistemare. Sono tutti bravi a scrivere comunicati stampa con una sintassi perfetta e termini d’effetto, ma la storia è un’altra. Non ci sono soldi per la manutenzione e ci vuole unto di gomito a GRATIS!!! Questo è il punto. Per quanto riguarda il pericolo sanitario, noi non siamo certo degli esperti, ma considerando che al momento l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto è “applicata” solo in Lombardia e in molte altre regioni, ci si è limitati a raccomandare l’adozione di dispositivi individuali di protezione all’aperto solo dove risulta impossibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro, è chiaro che per arginare la diffusione del virus dipende tutto dai nostri comportamenti. Ma se hanno aperto tutte le principali località di mare, della movida o al chiuso, dove (è ampiamente documentato sul web) spesso ci sono 2/4 persone per metro quadrato; qui ci facciamo dei problemi per 1.000 persone in un’area di circa 5 km. quadrati: a occhio, (in linea d’aria) lo spazio dove sono dislocate le prove speciali ecc… per di più in mezzo ai boschi e posti di difficile accesso, e tutti i piloti, accompagnatori e assistenti vengono sottoposti a test e controlli anticovid con pass per entrare nelle zone delimitate …ma stiamo scherzando? I migranti (poveri loro o poveri noi) entrano in Italia senza nessun controllo e ripartono per l’Europa dentro a camion, magari in mezzo a derrate alimentari, dove, durante il tragitto, faranno i loro bisognini e nessuno dice o fa nulla e nel frattempo i politicanti romani -che ci danno le dritte- fanno cene e assembramenti come in un pollaio (loro possono). L’Italia è proprio il paese dei controsensi. Non ci sono soldi per permetterci di stare fermi… Fate prendere una boccata di ossigeno ai commercianti… che se aspettiamo “quelli la” o questi pseudo ambientalisti, a settembre o forse prima, andiamo tutti a Reggio con spugnetta e secchiello a lavare i vetri ai semafori. Buona vita a tutti… e vedrete che sicuramente, DI DANNI, ne faranno meno di chi non fa mai nulla!
Quadando Carpineti ASD
Quadando Carpineti asd
Bene signori, è ufficiale. Da questo momento niente più restrizioni per il covid, tanto ci è stato ufficialmente comunicato da Quadando Carpineti asd (fonte notoriamente accrediatata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) che tutto è inutile perchè ci sono i migranti che fanno i loro bisogni nei camion di derrate alimentari. Anche il sindaco Bini, a questo punto, farebbe bene a ritirare tutte le ordinanze in merito.
Penso che nemmeno Salvini possa spingersi fino a questo punto…sono senza parole.
Andrea
Sensata la risposta che date a proposito delle moto nei boschi, ma potevate risparmiarvi il discorso degli immigrati. Credevo che la vostra associazione, Quadando, fosse dedicata ai motori, non che fosse una succursale della Lega.
Max Carpineti
Mi s3mbra di capire che il s8g. Alfredo e Quadando credano che il territotio di Carpineti sia privato, di chi fa enduro. Loro non sono il Cai che sistema i sentieri per tutti e nemmeno Legambiente che va a pulire i posti lasciati sporchi da incivili. Tutti vol9ntari e non solo lo siete voi i vol9volontari ntari. A differenza che Cai e Legambiente lo fanno per tutti e non solo per gli enduristi. La montagna si rovkna col rumore il gas delle auto e moto,l’abbandono di rifiuti….cari signori
la natura va difesa e ascoltata e non sfruttata sempre e continuamente. In tempo di covid la natura si era ripresa il suo spazio, dovremmo saper leggere questo suo messaggio. Le piste da enduro potete farle 8n circuiti predisposti e non limitare l’uso di boschi e sentieri a chi davvero ama la natura.
Simona Sentieri attivista di Legambiente Montagna.
Simona Sentieri
Legambiente …. mi fa scoppiare dal ridere….
apprende dai giornali l’organizzazione di un evento a Carpineti…. e, indignata, lancia la propria fatwah nei confronti delle amministrazioni della montagna, auspicando che in futuro non vengano più organizzate simili manifestazioni.
Legambiente…. non sa evidentemente quanto siano curate, sorvegliate, assistite queste manifestazioni.
Legambiente…. non ha idea di quanto interesse e coinvolgimento e rispetto queste iniziative destino nei Montanari che, per un giorno sanno di essere al centro del mondo….
Legambiente….. in fondo, sta a Reggio …. e non si accorge delle scelte da Cettolaqualunque di alcune amministrazioni della montagna: mi riferisco a orologi digitali (tipo Timesquare a New York) attaccati a canoniche del 500 o filari di querce di duecento anni abbattute per allargare strade comunali
Legambiente legge i giornali Ma in montagna ci viene poco….
Luca Fioroni
Per quanto riguarda il ripristino dei sentieri, dopo lo svolgimento delle gare, motociclistiche tenutesi all’interno di boschi ecc. Ci sarebbe molto da ridire. Ad esempio dopo lo svolgimento di una gara, tenutasi diversi anni fa sulla sponda sinistra del fiume Secchia, si sono ritrovati pezzi di moto, e spezzoni di nastro segnaletico. Cosa dire ad esempio dei dischi gialli ancora presenti al Pianello inchiodati agli alberi? C’è da ringraziare il fiume, che con le piene ha portato via gli alberi a cui erano stati posti.
Il Grillo parlante
Sinceramente spero che la nostra montagna si indirizzi verso un turismo rispettoso dell’ambiente, connotato dal desiderio di conoscere,che entra davvero da ospite, come si fa in casa d’altri, e non spadroneggiando.
Non credo e non vorrei che il turismo mordi&fuggi possa essere una prospettiva percorribile.
Grazie a Legambiente che con toni chiari, ma pacati ha focalizzato un problema e ha indicato civilmente proposte.
Laura Campari
Signora Sentieri, in modo civile, la informiamo che non tutti, ma alcuni terreni di Carpineti SONO PRIVATI… parlare senza sapere nulla di come e dove si svolge questa gara non va bene. Quindi, le diamo questa ultima precisazione e poi la chiudiamo qui. La gara in questione si svolge su tre tipi di percorso in tre zone ben distinte da ripetere alcune volte: la prova in linea -in parte nel bosco- di 6 km (per 3/4 del percorso in area privata), la seconda su campo fettucciato di 3,5 km (interamente privato, che a fine gara verrà arato dal contadino), terza prova “extreme test” di 2 km dentro una pietraia e frana di sassi enormi (zona trial) dove è difficile anche girare a piedi. Le moto in gara (praticamente solo modelli 2020), sono tutte in regola con bollo, assicurazione e prove fonometriche. Ora diteci quali danni alla comunità porta una cosa del genere? O volete comandare anche a casa degli altri? Rilassatevi e informatevi prima di sparare perle di saggezza… che, in questo caso, sono assolutamente fuori luogo. Buona estate!
Quadando Carpineti ASD
Quadando Carpineti asd
E’ giusto che manifestazioni motoristiche, sportive e/o amatoriali – quando regolarmente autorizzate e controllate- possano essere tenute anche nei territori d’ Appennino, come è previsto in questi giorni per quello di Carpineti. È avvenuto in altri comuni e località di montagna per manifestazioni e raduni di questa natura.
Sarebbe un fuori luogo ideologico manifestare sempre e ovunque ostilità a “tutto ciò che è motore”,in società e territori dove le famiglie speso possiedono più di un‘ auto e l’agricoltura esistente è in gran parte basata sulla motorizzazione;e dove altresì la mobilità ordinaria e laquotidianitá sono intimamente legate a mezzi a motore.
E’ naturale però-non devono risentirsene organizzatori e appassionati – che si debba tutelare la natura da una invasività ripetuta e magari continuativa di mezzi motorizzati fuori dalle strade pubbliche.
Le manifestazioni ufficialmente organizzate- specie se importanti- non devono rappresentare un incoraggiamento al “liberi tutti”. Anzi..
Dunque, al di là di queste, per le quali esistono autorizzazioni, controlli (se non sono sufficienti vanno rafforzati), è necessario porre limiti ordinari alla possibilità di usare spazi e ambienti naturali o semi-naturali per esercitare gli sport motoristici.
Del resto limiti generalizzati ce ne sono ormai in tutti i centri delle città. Allo stesso modo è ovvio che ce ne siano nei territori di pregio ambientale.
La regolamentazione dell’ordinario è ancora più difficile di quella degli eventi straordinari, ma è altrettanto necessaria..forse lo è ancora di più .
Le soluzioni sono sempre difficili e richiedono compromessi. Al momento ciò che appare ragionevole è individuare e circoscrivere tracciati e percorsi dedicati, salvaguardando e riservando a fruizioni lente più sostenibili e meno impattanti, tutto il resto: cioè la gran parte del territorio. Ciò vale per l’enduro,cross,fuoristrada e,sul crinale, per le motoslitte e in genere per questo tipo di mezzi; ovviamente con l’eccezione di quelli necessari per i lavori agro-forestali.
In altre parole attraversare, esplorare o addirittura usare territori come campi di gara per mezzi a motore non deve essere la regola ma piuttosto l’eccezione . In qualche caso è evidentemente un’assurdità : così è sicuramente su ogni metro della Via matildica del Volto Santo e attorno ad ess.
Da Canossa a Cerredolo dei Coppi per esempio è assurdo tollerare il transito di moto fuoristrada; ovviamente una particolare tutela devono avere le aree Parco.
L’apertura a mezzi a motore può essere l’eccezione o meglio una ordinaria normalità se tenuta entro percorsi definiti e limiti ragionevolmente stretti.
Su questo tema la discussione è aperta. E’ stata affrontata anche in sede di candidatura la MaB Unesco.
Si richiede ovviamente una concertazione ai Comuni, alle Unioni, alle aree Parco e la Regione, oltre ai diversi portatori d’interesse.
Fausto Giovanelli
Fausto Giovanelli
Legambiente potrebbe innanzitutto dire quali sono i danni che vengono fatti, se ci sono, in modo tale che si possa eventualmente intervenire per sistemarli. Diversamente potrebbe evitare di sollevare l’ennesima polemica.
E magari concentrare i suoi sforzi su questioni che contano di più per l’ambiente.
Per esempio:
-sensibilizzare i cittadini sull’acquisto delle macchine a gas
-informare sulla modalità di installazione di pannelli fotovoltaici/solari termici
-promuovere installazione di sistemi per ridurre consumi energetici casalinghi (l’energia spesa ogni anno in riscaldamento delle abitazioni è più che rilevante e interventi di miglioramento sono estremamente efficaci)
-indagare sull’efficacia della raccolta differenziata e dello smaltimento di rifiuti
-elencare tutti gli scarichi fognari senza depuratore
-vigilare sull’utilizzo smodato di confezionamenti e packaging per prodotti che non li necessitano
-stimolare un dibattito politico serio sulle misure da adottare per rendere la società più sostenibile
e molti altri andrebbero elencati….
…invece preferisce criticare pubblicamente ragazzi che legittimamente promuovono attività di svago nel nostro territorio che evidentemente vorrebbe fosse un grande dormitorio di 2000 km^2
Basta critiche, abbiamo bisogno di proposte
D.M.