Home Homepage Immigrati senza permesso di soggiorno, Cisl: “La sanatoria farà emergere il lavoro...

Immigrati senza permesso di soggiorno, Cisl: “La sanatoria farà emergere il lavoro irregolare”

49
0

Secondo le stime della Cisl Emilia Centrale, sono alcune migliaia in provincia di Reggio Emilia gli stranieri senza permesso di soggiorno o con il permesso scaduto interessati alla nuova sanatoria decisa dal Governo.

«Si tratta di un provvedimento che abbiamo invocato da tempo ed è finalmente arrivato, anche se limitato ad alcuni settori – dichiara Domenico Chiatto, responsabile delle politiche dell’immigrazione per la segreteria Cisl Emilia Centrale. Ci risulta che il grosso del lavoro nero riguardi il settore dei collaboratori domestici (badante, donna delle pulizie), ma non possiamo escludere che coinvolga anche altri settori, come l'agricoltura, l'edilizia o anche l'artigianato. Ci sono casi in cui il datore di lavoro si fa pagare la pratica (500 euro) dai dipendenti che chiedono la regolarizzazione. Denunceremo senza indugio gli episodi di questo tipo di cui verremo a conoscenza».

La Cisl Emilia Centrale offre assistenza ai cittadini stranieri e ai datori di lavoro per il disbrigo delle domande, l’attivazione dei contratti di lavoro e la consulenza sulle modalità per gestire al meglio la pratica. Gli interessati hanno tempo fino al 15 luglio.

Anche gli stranieri privi del permesso di soggiorno o permesso scaduto dal 31 ottobre 2019 possono presentare una domanda di emersione per ottenere un nuovo titolo di soggiorno.

"Tutti coloro che sono in possesso dei requisiti riceveranno il permesso di soggiorno per lavoro – assicura Chiatto. Possono regolarizzarsi coloro che sono già occupati o vengono assunti nei seguenti settori: agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura e attività connesse; assistenza alla persona, per se stessi o componenti della propria famiglia anche non conviventi, affetti da patologie o handicap; lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare".

I requisiti

I requisiti necessari per il lavoratore sono:

  • prova della propria presenza in Italia prima dell’8 marzo 2020;
  • rilievi fotodattiloscopici;
  • dichiarazione di presenza;
  • attestazioni costituite da documentazioni di data certa proveniente da organismi pubblici (soggetti pubblici o privati che istituzionalmente o per delega svolgono una funzione o un’attribuzione pubblica o un servizio pubblico);
  • avere un rapporto di lavoro in corso o una proposta di assunzione nei tre settori sopra indicati.

Per quanto riguarda il datore di lavoro che assume:

  • egli può essere cittadino italiano, europeo o non-europeo con il permesso di soggiorno Ue di lungo periodo;
  • dimostrare di avere un reddito di 30 mila euro per le assunzioni in agricoltura, allevamento zootecnia e pesca;
  • dimostrare di avere un reddito di 20 mila euro per il lavoro domestico se nel nucleo c'è solo un percettore di reddito, mentre è di 27 mila se ci sono più percettori di reddito sia conviventi che non conviventi entro il secondo grado di parentela;
  • non è necessario il requisito reddituale per l'assistenza di una persona non autosufficiente

Ripetiamo che possono regolarizzarsi anche coloro che hanno il permesso scaduto dal 31 ottobre 2019, fermo restando che devo essere stati presenti in Italia prima dell’8 marzo 2020 e aver lavorato in uno dei tre settori indicati prima di tale data.

Quanto ai costi: 500 euro sono a carico del datore di lavoro per ogni lavoratore regolarizzato, a copertura degli oneri connessi alla procedura di emersione, mentre 130 euro sono a carico del lavoratore straniero con permesso scaduto. Solo nel caso di dichiarazione di sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare al contributo forfettario di 500 euro da pagarsi prima della presentazione della domanda, deve aggiungersi il pagamento delle somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale, il cui importo verrà fissato da un decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.