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Regione, Aula approva il programma di mandato del presidente Bonaccini

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Martedì scorso l'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna ha approvato la risoluzione della maggioranza che richiama le priorità del programma di mandato del presidente Bonaccini.

I punti salienti del programma di governo richiamati nell'atto d'indirizzo sono:

  • il rafforzamento del sistema sanitario grazie a investimenti in infrastrutture, tecnologie, personale e servizi;
  • la ripartenza della scuola e del sistema educativo e formativo come volano dell'economia;
  • la sostenibilità economica, sociale e ambientale;
  • un nuovo Patto per il lavoro e per il clima e uno per la semplificazione e sburocratizzazione;
  • il sostegno del settore agricolo;
  • il superamento del digital divide e la sfida ai cambiamenti climatici.

Nel dettaglio, il Patto per il clima comincia a concretizzarsi con la piantumazione di 4,5 milioni di alberi nei prossimi cinque anni, uno per ogni abitante dell’Emilia-Romagna. Accolte anche le richieste di Emilia-Romagna coraggiosa per un piano contro il dissesto idrogeologico, insieme all’impegno a decarbonizzare la regione entro il 2050 e a rendere gratuito il trasporto locale per i giovani.

L’ambizioso piano per la casa prende corpo a partire dal nuovo bando per l'affitto per il 2020 che mette a disposizione 15 milioni di euro in favore dei cittadini che si trovano in stato di difficoltà economica e agli incentivi per le rinegoziazioni. Approvata anche la risoluzione di intervenire a sostegno della natalità con strumenti di detrazione e defiscalizzazione per i futuri genitori e con strumenti di conciliazione per garantire continuità lavorativa alle donne.

Si punta a un rafforzamento del sistema sanitario regionale, fattore di modernizzazione economica e sociale, oltre che di giustizia e democrazia. Saranno poi amplificate le azioni di rilancio della montagna e delle aree interne per assicurare il pieno accesso ai servizi di tutti i cittadini.

Infine, interventi a supporto della scuola e della cultura in cui si misura la vera sfida per una crescita di conoscenza che garantisca emancipazione e mobilità sociale. La necessità di un riordino legislativo su scala regionale del Terzo settore, profondamente cambiato in questi anni e l'opportunità di una declinazione sociale del Patto per il lavoro.