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Pietra di Bismantova, partiti i lavori per la ciclopedonale. Commenti di Fausto Giovanelli e Chiara Borghi

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Fausto Giovanelli Presidente Parco Nazionale

Sono partiti i lavori di miglioramento ciclopedonale attorno alla Pietra grazie alla collaborazione tra il Parco Nazionale dell'Appennino tosco emiliano ed il Comune di Castelnovo ne' Monti all'interno del progetto Aree Interne pensato e presentato su bando fondi europei nel POR FESR Emilia Romagna , finanziato appaltato e finalmente avviato.

Sono serviti 5 anni di tempo per tutte le pratiche e la burocrazia, tempi veramente troppo lunghi, ma ora finalmente si parte.

Il percorso abbraccerà la Pietra di Bismantova e la connetterà al sistema dei grandi cammini europei, sulla direttrice della Matildica del Volto Santo Mantova/Lucca .

Chiara Borghi assessore al turismo del Comune di Castelnovo ne' Monti

Finalmente prende il via questo intervento che avevamo annunciato da tempo, e che riteniamo di grande importanza. Il percorso perimetrale attorno a Bismantova, tra le borgate rurali di Carnola, Ginepreto, Vologno, Maro, Casale, Campolungo, rappresenta un'eccellenza paesaggistica e ambientale del nostro territorio, ma anche un viaggio attraverso la vocazione agricola di questa zona, e le sue radici storiche. In più, l'inserimento nella Via Matildica del Volto Santo è pienamente giustificata dal ruolo di punto di riferimento devozionale che Bismantova ricopre da secoli, con il suo santuario mariano, ma più in generale come luogo in cui tantissime persone trovano un contatto con una dimensione spirituale superiore, anche indipendentemente dalla loro fede. Un contatto che quando non si può viverlo, come è stato nella fase di pandemia e lockdown, manca tantissimo: lo dimostra anche l'affluenza elevatissima di persone da quando è stata riaperta la possibilità di accedere alla strada perimetrale e poi a tutta la Pietra di Bismantova. Questo intervento ci fornisce un nuovo, importantissimo strumento di richiamo turistico e promozione del nostro territorio.

 

 

E intanto proprio in queste ore arriva la richiesta da parte della consigliera regionale Giulia Gibertoni, di percorsi più sicuri per i pedoni.

Per la consigliera bisogna “Rivedere la legge regionale sulla rete sentieristica. Sostenere l’attività escursionista regionale può favorire la crescita di microeconomie legate alla gestione dell’accoglienza e quindi rappresentare un volano alla diffusione di un turismo di qualità e sostenibile (turismo dolce)”. Lo sviluppo capillare della rete dei cammini, prosegue, “può anche agevolare l’attivazione nelle aree periferiche della regione di nuove forme d’insediamento socioeconomico e culturale”. In questo modo, spiega, “potrebbero anche essere assecondati i bisogno delle comunità locali, a partire da quelle del nostro Appennino”.

È quindi più che mai necessario, sottolinea la consigliera, “affrontare le contraddizioni presenti nella legge, vietando quelle attività incompatibili con l’uso della rete: occorre individuare possibili percorsi da destinare ad attività motorizzate tenendo conto dell’impatto ambientale e delle implicazioni collegate alla sicurezza degli altri utenti”.