La Chiesa parrocchiale di Ramiseto centro (ex capoluogo e terra dei Vallisneri di Nigone) finalmente rivede la luce, mentre le campane sono ancora mute in attesa del completamento dei lavori del campanile per il quale i soldi non bastano mai. Intanto il parroco don Danilo, oltre a curare le anime, ha il suo daffare per tenere dietro al patrimonio locale con 8 chiese e canoniche.
Dopo un anno esatto dalla chiusura, prima per motivi di sicurezza e negli ultimi mesi per il coronavirus, domenica mattina ha riaperto al pubblico la storica chiesa parrocchiale di Ramiseto con la celebrazione della messa festiva. Controllo della temperatura all’ingresso e disinfestazione delle mani, tutti con regolare mascherina e a debita distanza seguendo correttamente l’indicazione dei posti a sedere distanziati (due per ogni banco). La chiesa era stata chiusa ai primi di giugno del 2019 a seguito di un fulmine che aveva colpito il campanile facendo crollare alcune pietre portanti sul tetto della canonica. A quel punto la chiesa, rimasta indenne, era stata chiusa per il rischio di crollo del campanile che, tal caso, sarebbe finito sul tetto della chiesa con pericolose conseguenze.
In attesa della sistemazione del campanile, le funzioni religiose sono proseguita presso l’oratorio. Dopo vari sopralluoghi di tecnici, compresi quelli della Sovrintendenza alle Belli Arti, e il reperimento di qualche risorsa da parte del parroco don Danilo Gherpelli, sempre con grande difficoltà, è arrivato il momento dell’appalto e dell’assegnamento dei lavori ad una ditta locale.
Il progetto di ripristino e messa in sicurezza del campanile è stato calcolato con una spesa di 100 mila euro di cui 60 mila recuperati dall’assicurazione e il resto da reperire tramite i parrocchiani.
All’inizio di quest’anno, considerato anche l’andamento stagionale favorevole, erano già partiti i lavori di sistemazione del campanile, completamente ingabbiato e messo in sicurezza. al punto che il parroco don Danilo aveva in mente di chiedere al vescovo, mons. Massimo Camisasca, l’autorizzazione per poter riprendere le celebrazioni in chiesa ancor prima della fine dei lavori.
A bloccare ogni buona intenzione è stata la pandemia del coronavirus che ha terrorizzato tutti e che anche a Ramiseto, purtroppo, ha seminato vittime creando situazioni di sofferenza e grande dolore.
Domenica scorsa i parrocchiani di Ramiseto, per la verità non molti forse perché alcuni hanno ancora paura ad esporsi al rischio del coronavirus, sono tornati a seguire la funzione nella loro storica chiesa, celebrata dal parroco don Danilo Gherpelli coadiuvato dall’accolito Valdo Bianchi. Per tutti i presenti è stato come riprendere il cammino interrotto un anno fa con gli ultimi tre mesi impossibili da dimenticare per tutto quello che è accaduto. Durante l’omelia don Danilo ha rivolto il pensiero a tutti coloro che nel frattempo se ne sono andati con una preghiera, ma senza un saluto di commiato. Ha ricordato l’impegno e la sofferenza degli operatori dell’Oasi S. Francesco.
(Settimo Baisi)
Positiva la notizia della riapertura della chiesa, mi rammarica però il fatto che la chiesa di Nigone (anch’essa nella municipalità di Ramiseto ) risulti ancora chiusa al pubblico e non procedano i lavori per sua messa in sicurezza.
Dispiace perché la chiesa di Nigone è un edificio di valore oltre che religioso anche storico e culturale(le sue radici affondano in secoli passati ) che tuttavia versa in stato di inagibilita’ e abbandono da diverso tempo.
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