Il ponte sul fiume Enza, nel Comune di Ventasso, tra le province di Reggio Emilia e Parma, è pericoloso, abbandonato da tempo all’incuria e bisognoso di lavori di consolidamento e messa in sicurezza. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale della Lega, Gabriele Delmonte, che in una risoluzione presentata alla Giunta chiede che si finanzino, prima della prossima stagione invernale, lavori di consolidamento, miglioria e messa in sicurezza.
Il ponte in questione collega le province di Reggio Emilia e Parma tra i comuni di Ventasso e Palanzano, in località Montedello; è utilizzato sia da residenti che da turisti come alternativa al Passo del Lagastrello, ma le sue balaustre sono arrugginite e, in alcuni punti, distrutte. Sull’asfalto si sono addirittura venuti a creare dei buchi che permettono di vedere il sottostante fiume Enza.
“Il Comune di Palanzano – denuncia il consigliere leghista Delmonte – nel gennaio del 2019 ha emesso un’ordinanza per dichiararlo insicuro, permettendo il transito ai soli veicoli leggeri con una velocità di 30km/h e a senso unico alternato. Da quella data nessun cantiere è stato aperto nonostante la stessa ordinanza pari di un “pericolo per la pubblica incolumità””. Delmonte chiede quindi alla Giunta regionale “di attivarsi con la Provincia di Reggio Emilia per installare opportune segnalazioni e finanziare al più presto i necessari lavori di consolidamento da realizzarsi entro il prossimo inverno”
Aspettiamo prima che succeda qualcosa…..poi sicuramente sarà una disgrazia….di solito va così…
STEFANO
Egr. Consigliere Regionale Gabriele Delmonte; ho letto quanto riportato su Redacon in merito al ponte sull’Enza Montedello/Vaestano e mi ha fatto perdere le staffe, difficilmente mi capita, conoscendoti e stimandoti penso che quanto riportato su Redacon sia frutto di informatori incompetenti in materia. Nel 2019 ero ancora Sindaco di Palanzano e non ho mai emesso nessuna ordinanza sulla pericolosità di questo ponte; accettai di mettere un limite di portata e di velocità in quanto il Sindaco di Ventasso, dott. Antonio Manari, era più propenso di me a porre questi limite. Se un ponte è pericoloso lo dichiara una società di ingegneria o uno studio competente tramite relazione tecnica sottoscritta, e non un “pinco pallino qualsiasi che può avere degli interessi a far chiudere questo ponte. Questo ponte ha solo bisogno di manutenzione; l’ultimo intervento fu fatto nel 1972, quasi 50 anni fa; da allora più nulla; in alcune parti delle travi e dei pilastri il cls si è staccato dall’armatura; cosa ben visibile anche sul ponte di Selvanizza e del Lagastrello; posso fornire relazione fotografica; ai tempi della costruzione di questi ponti non si dava importanza al copriferro. Sulla Valle dell’Enza, oltre allo spopolamento, all’invecchiamento della popolazione, alla mancanza di lavoro, alla mancata realizzazione della Diga di Vetto, ai danni del Coronavirus, ecc., se andiamo anche a dichiarare i ponti pericolosi perchè non è stata fatta la manutenzione ordinaria e straordinaria, possiamo comunicare ai montanari di andarsene da queste terre. Ma fare manutenzione ai ponti, anche di strade comunali, non può essere demandato ai Comuni, non hanno le risorse, deve intervenire la Regione o altri Enti, ma deve intervenire su tutti i ponti, specie quelli realizzati in calcestruzzo nel dopoguerra. I ponti sono stati fatti perchè servono, ma temo che tanti politici non comprendono che i ponti hanno bisogno di manutenzione. E’ ora che qualcuno, dopo 50 anni, si “incazzi” e batta i pugni sul tavolo e richieda gli interventi di manutenzione che servono, se vogliamo evitare quanto successo a Genova o ad Aulla e se vogliamo evitare che tutti i ponti diventino pericolosi.
Lino Franzini
Speriamo non tirino fuori la solita scusa dei soldi che mancano perché basterà che Lega restituisca alla veloce anche solo una piccolissima parte dei 49 milioni che deve agli italiani
Cecco
Questi sono i commenti intelligenti che aiutano a crescere il nostro appennino….Abbiamo avuto senatori, parlamentari, consiglieri di tutti i tipi e i colori e cosa hanno fatto o cosa dicono della nostra montagna? Nulla. E quando anche Del Monte si stancherà di essere criticato ogni volta che apre bocca allora ci terremo il nostro bel paesaggio, ma disabitato e abbandonato.
Cristian
Questa Lega proprio non si “lega”; nel senso di amalgama. Abbiamo un consigliere regionale che si occupa dell’appennino (e a quanto dice Franzini, se ne occupa male) e dall’altra un Consigliere gruppo Lega-Fratelli d’Italia, Unione Montana dei comuni dell’Appennino Reggiano, che non proferisce parola. Anzi, magari, come per le case di riposo, arriverà a dire il contrario del consigliere regionale. Ma l’elettore del cdx cosa potrà mai pensare?
Simon
Sig. Cristian nessuno vuol criticare Delmonte; ma non può dire che un ponte è pericoloso solo su delle supposizioni. Il ponte Montedello/Vaestano serve a tanti montanari, chiuderlo sarebbe un ulteriore danno per la montagna come sostiene Franzini; occorre lottare per avere i fondi per la manutenzione e non dichiararlo pericoloso; dichiararlo pericoloso è il modo più semplice per farlo chiudere. Se fosse vero che sono 50 anni che nessuno fa manutenzione a questo punto qualcuno dovrebbe vergognarsi. In merito a “senatori” di tutti i colori ho dei grossi dubbi, siamo in Emilia.
Davide
Sig.Davide,
non è mia consuetudine prendere la parte dei leghisti, ma stavolta molti commenti (compreso quello di Franzini) urlano vendetta. Avere paura che un ponte sia dichiarato pericoloso, solo perchè così si danneggia l’economia della montagna, è a mio avviso un atteggiamento folle, in linea con l’approccio che ha avuto Autostrade per l’Italia a Genova e che, dopo la disgrazia, tutti abbiamo condannato. Anche perchè Del Monte, come si legge nell’articolo, non si limita a dichiarare il il ponte pericoloso, ma “in una risoluzione presentata alla Giunta chiede che si finanzino, prima della prossima stagione invernale, lavori di consolidamento, miglioria e messa in sicurezza.”
Andrea