Con il netto calo dei nuovi casi di infezione da Coronavirus che tanti lutti e problemi hanno causato nella nostra regione si è aperta ora la così detta fase 2, con la progressiva riapertura delle attività industriali e commerciali e tra poco anche di vari servizi. Sono state definite o prossime a essere emanate le linee guida per la ripresa in sicurezza di tutte queste attività, basate sul mantenimento del distanziamento tra le persone, l‘uso abituale o obbligato della mascherina sul volto, il lavaggio frequente delle mani, l’igienizzazione o disinfezione o sanificazione degli ambienti e degli arredi.
I governatori delle Regioni inclusa la nostra spingono per questa ripresa delle attività, rimaste ferme per molte settimane con le inevitabili conseguenze economiche, di perdita di guadagno e salario, rischio di chiusura e disoccupazione. Gli operatori coinvolti spingono per questa apertura, che però richiede una serie di adempimenti e ulteriori oneri da parte loro, oltre all’obbligo in molti casi di ridurre contingentando l’accesso dei clienti alle strutture stesse con una possibile riduzione degli incassi.
Condizione necessaria per la ripresa delle attività lavorative, ricreative e la ripresa ancorchè prudente della socializzazione tra le persone, oltre allo spirito di responsabilità di tutti noi, è la capacità dei servizi sanitari di identificare, isolare, trattare il più rapidamente possibile gli eventuali nuovi contagi che dovessero emergere, e di tracciare, identificare, controllare i contatti di questi nuovi contagi, identificando tra loro i contagiati indipendentemente dalla presenza o meno di sintomi. E’ una condizione necessaria per cercare di evitare una nuova epidemia di Coronavirus, con le conseguenze che abbiamo già purtroppo conosciuto sulla salute e la vita di tutti noi; inoltre il tracciamento dei contatti e il loro controllo e la verifica se abbiano o meno contratto il virus è una esigenza non solo del sistema sanitario a tutela della salute della popolazione in senso più ampio, ma anche una necessità e un diritto delle persone considerate contatto di un caso certo, al fine di adottare per un tempo adeguato le necessarie precauzioni nei confronti delle altre persone a partire dai propri cari o conviventi, e per avere una risposta alla legittima domanda se sono ancora o non più di pericolo per gli altri.
Questo tipo di attività, il controllo e l’effettuazione dei tamponi ai malati con sintomi lievi, il tracciamento, identificazione e successiva esecuzione del tampone ai contatti non è stato condotto in modo esteso e esaustivo nella prima fase dell’epidemia, che causa la velocità di diffusione e il numero molto grande di persone coinvolte è andata oltre la capacità di risposta dei servizi di Sanità Pubblica preposti a tale fondamentale compito. Questo ha causato ansia, incertezza, preoccupazione a tanti tra noi.
Ci auguriamo che tali servizi siano stati ora rinforzati e preparati a tale compito. Le autorità regionali inclusa la nostra che chiedono al Governo nazionale di anticipare l’apertura di varie attività, facendo ciò si assumono la responsabilità di tale richiesta e dichiarano in questo modo alla popolazione che i servizi di prevenzione, diagnosi precoce, isolamento dei casi, tracciamento di contatti, ospedalizzazione in sicurezza delle persone che lo necessitano, isolamento fuori dal domicilio dei casi certi se non vi sono le condizioni per la permanenza o il rientro, siano pronte e adeguate.
Noi cittadini collaboreremo a che la ripresa delle varie attività avvenga nel modo più sicuro possibile.