Home Homepage Turismo e commercio, le nuove regole in Emilia-Romagna anti Coronavirus

Turismo e commercio, le nuove regole in Emilia-Romagna anti Coronavirus

206
0

Informazione capillare, responsabilizzazione degli ospiti e del personale, distanziamento interpersonale e pulizia rigorosa di tutti gli spazi. L’Emilia-Romagna è pronta a ripartire e, da lunedì 18 maggio, ad accogliere i turisti in sicurezza dopo il lockdown causato dall’emergenza coronavirus. Sono state condivise questa mattina, in un incontro tra Regione, associazioni di categoria, sindacati e rappresentanti degli enti locali, le linee guida per le strutture ricettive da Piacenza a Rimini. Due documenti - uno per alberghi e residenze turistico-alberghiere, l’altro per campeggi, villaggi turistici e marina resort – con tutte le indicazioni utili per assicurare agli ospiti e al personale che lavora nel settore, un soggiorno sereno e senza rischi.

“Un grande impegno per un lavoro di squadra inedito, svolto in collaborazione con l’assessorato alla salute e la Direzione cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia-Romagna- spiega l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini- che permetterà a tutti di poter soggiornare in Emilia-Romagna con regole certe e con la consapevolezza che la proverbiale ospitalità della nostra terra, in questa anomala stagione estiva 2020, saprà coniugare professionalità a sicurezza e salute. Abbiamo voluto questi tavoli di confronto, unici in Italia, con tutti gli attori del settore proprio per mettere a punto un sistema di garanzia contro il rischio Covid e poter ripartire con un’industria turistica che non ha eguali”.

In particolare, sono l’informazione e la responsabilizzazione le azioni comuni che unificano l’accoglienza in tutte le tipologie di strutture ricettive. A partire dall’arrivo dove gli ospiti dovranno trovare depliants informativi o cartelloni con le indicazioni, in italiano e in inglese, del giusto comportamento da tenere per contenere il virus: dalle raccomandazioni sul mantenimento della distanza sociale e sul lavaggio frequente della mani, agli obblighi di restare al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o se si è stati a contatto con persone positive al Covid-19 nei 14 giorni precedenti all’arrivo, alla consapevolezza e l’accettazione di non poter restare nella struttura in caso di sintomi di influenza, insorgenza di febbre…, che vanno dichiarati tempestivamente, così come se si sta soggiornando con una persona che presenta sintomi di contagio.

Per quanto riguarda il distanziamento interpersonale di almeno un metro, va sempre garantito in tutte le fasi, dal check-in al check-out prevendendo anche modalità di prenotazione e pagamento online l’invio telematico delle informazioni necessarie per la registrazione prima dell’arrivo, l’indicazione in caso di registrazioni plurime di un capo-gruppo che tiene i contatti con la reception e, dove possibile, l’attivazione di  sistemi di virtual concierge, l’installazione di eventuali modalità di chiusura come la “reception glass”. Il tutto sempre per evitare code e assembramenti di ogni tipo, con la raccomandazione, quando sia difficile mantenere la distanza consigliata, di dotarsi di mascherine, guanti, schermature e ogni altra attrezzatura idonea allo scopo. Distanziamento che vale, ovviamente, anche per il personale della reception (previste anche schermature laterali tra le persone) e per tutti i lavoratori della struttura.

La capienza degli ascensori negli alberghi deve essere tale da consentire il rispetto della distanza interpersonale che può essere derogata in caso di persone che facciano parte dello stesso nucleo familiare o che condividano la camera.

E il mantenimento della distanza deve accompagnare gli ospiti in ogni momento del soggiorno, dalla consumazione dei pasti alla pulizia delle stanze – con facoltà di chiedere che il personale addetto alle pulizie non faccia ingresso in camera.

Per questo sono vietati happy hours, degustazioni, buffet e le consumazioni vanno fatte ai tavoli con menu preferibilmente digitali e su dispositivo del cliente o, in caso di menu cartacei, disinfettati dopo ogni uso.

Vietati gli intrattenimenti danzanti e gli eventi musicali di qualsiasi genere, con la sola eccezione di quelli esclusivamente di “ascolto” con postazioni sedute che garantiscano il distanziamento interpersonale, mentre per l’animazione dei bambini ci si dovrà rifare al protocollo regionale per i Centri estivi.

 

Sì agli sport individuali praticati sempre nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale, mentre per gli sport a coppie o in squadre valgono le indicazioni fornite dal ministero dello Sport e dalle federazioni per la pratica sportiva.  Per quanto riguarda le piscine e aree benessere bisogna far riferimento alle norme di sicurezza che saranno indicate per la riapertura di queste attività, altrimenti occorrerà inibirne l’accesso e l’utilizzo. Mentre per l’utilizzo delle spiagge private valgono le linee guida apposite per gli stabilimenti balneari.

Per quanto invece riguarda meeting, conferenze e riunioni, in attesa di apposita disciplina, nel protocollo per le strutture alberghiere vengono fornite indicazioni sull’accoglienza dei partecipanti, la loro registrazione, l’assegnazione di posti e le modalità di intervento per oratori e moderatori.

Infine, pulizia e disinfezione costituiscono un capitolo importante del protocollo a partire dagli spazi comuni dove devono essere messi a disposizione degli ospiti distributori di gel con una concentrazione di alcol al 60-85% per le mani, alle indicazioni puntuali per il personale che dovranno occuparsi dell’igiene di tutti gli oggetti toccati dai clienti e da loro stessi nel corso della giornata di lavoro.
Mascherine, guanti monouso e disinfettante per superfici dovrebbero essere disponibili, anche a pagamento, degli ospiti che ne facciano richiesta.

E in caso di ospite con sospetto Covid i protocolli forniscono indicazioni precise per la segnalazione alle autorità sanitarie, che deve essere tempestiva, e al trattamento della persona in attesa del parere sanitario e degli eventuali co-soggiornanti, fino alla disinfezione della stanza e allo smaltimento dei rifiuti in sicurezza.

Per i negizi a dettaglio 

Un numero di clienti limitato in base alle dimensioni del negozio per garantire la distanza di almeno un metro; percorsi differenziati di entrata e uscita dai locali; ingressi scaglionati per evitare assembramenti garantiti eventualmente anche dall’estensione dell’orario di apertura; ampia disponibilità di dispenser per disinfettare le mani soprattutto vicino a tastiere, touch screen e casse; obbligo di guanti e mascherine per addetti e clienti, ove non sia possibile mantenere il distanziamento interpersonale; pulizia e igienizzazione quotidiana degli ambienti e dei banchi di vendita; organizzazione degli spazi in negozi, centri commerciali e aree all’aperto per assicurare  il distanziamento tra le persone. E per la vendita di vestiti e calzature, per toccare gli articoli sono obbligatori i guanti “usa e getta” per i clienti.

Con regole capaci di garantire la sicurezza, in Emilia-Romagna da lunedì 18 maggio potranno riaprire le serrande tutti i negozi al dettaglio e quelli nei centri commerciali oltre a riprendere il commercio ambulante, sia singolarmente che in mercati, fiere, mercatini degli hobbisti.

Si è appena concluso l’incontro tra Regione, associazioni di categoria, sindacati e Comuni del territorio con l’adozione delle linee guida per la riapertura nella fase 2 delle attività commerciali al dettaglio che condividono misure in parte già sperimentate nei negozi rimasti aperti durante il lockdown a cui se ne aggiungono altre modulate in base alle specifiche attività.

E per tutti i tipi di esercizi,  che siano al chiuso o all’aperto, le regole del commercio in sicurezza si fondano su alcuni pilastri: informazioni costanti e dettagliate alle persone sui comportamenti da osservare per garantire la sicurezza e contrastare il rischio di contagio; organizzazione degli spazi  funzionali al distanziamento sociale tra dipendenti, operatori e clienti; dotazione al personale dei dispositivi di sicurezza personale  (mascherine, guanti, cuffie, occhiali, camici…) anche in base al tipo di mansione oltre a un’adeguata formazione per un uso corretto.

“Con la prossima riapertura degli esercizi commerciali- spiega l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini-facciamo un altro passo avanti verso la ripresa economica di attività bloccate per molto tempo a causa della crisi sanitaria e che oggi hanno assoluta necessità di ripartire per evitare ulteriori danni.  Nel documento elaborato in squadra con i rappresentanti del settore, i comuni e i sindacati, in collaborazione con l’assessorato alla salute e la Direzione cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia-Romagna, vengono fornite indicazioni operative valide su tutto il territorio regionale. Si tratta in parte di provvedimenti già sperimentati durante il lockdown, con alcune novità pensate per diverse tipologie di attività, anche guardando al luogo in cui si esercitano. Al centro del nostro lavoro - chiude l’assessore- c’è   l’impegno per la ripresa economica di un settore importante che coinvolge un numero molto alto di persone, ma sempre con la massima attenzione alla salute e alla sicurezza di gestori, lavoratori e clienti, condizione per noi fondamentale”.

Le linee guida
Si comincia con l’ingresso dei clienti nei negozi che dovrà essere accompagnato da cartelli informativi ben visibili – nelle zone turistiche anche in inglese - con i comportamenti da tenere per garantire la sicurezza a cominciare dalla distanza di almeno un metro tra le persone. In ogni caso per evitare assembramenti, dove è opportuno e possibile vanno previsti percorsi differenziati di entrata e uscita dai locali, ingressi scaglionati che possono essere garantiti anche con l’estensione dell’orario di apertura, presenze contingentate in base alle dimensioni dell’esercizio (fino a, 40 mq una persona alla volta e al massimo due operatori). Possibile anche l’installazione di un sistema elimina code all’ingresso per evitare la formazione di file, ordini telefonici e acquisti online se compatibili con i prodotti in vendita, oltre alla massima attenzione al momento del pagamento con contanti o con il POS portatile che va disinfettato al termine di ogni operazione.
Anche gli ambienti comuni, così come quelli riservati ai dipendenti, devono essere puliti ed igienizzati – in base alle regole previste dalla Regione -  almeno due volte giorno e ben areati.
Va garantita grande disponibilità e accessibilità a sistemi e dispenser per disinfettare le mani soprattutto vicino a tastiere, touch screen e alle casse che potranno essere corredate anche di opportune segnalazioni a terra e protezione, come ad esempio barriere in plexiglas, per garantire la distanza tra le persone. Il distanziamento interpersonale di almeno un metro va garantito anche durante gli acquisti con una corretta distribuzione dei prodotti in vendita oltre a spazi adeguati ad esempio tra gli scaffali.
Addetti e clienti, in caso non si possa mantenere la distanza di un metro, devono indossare le mascherine e usare guanti "usa e getta" in particolare se si acquistano alimenti e bevande.
negozi di abbigliamento dovranno essere forniti di guanti monouso per i clienti per toccare gli articoli, pulire e disinfettare ogni giorno le cabine di prova.
Queste misure valgono anche tutti gli esercizi collocati all’interno di Centri commerciali, in questo caso infrastrutture e spazi comuni vengono gestiti in modo unitario, in caso di servizi e attività come banche o servizi alle persone che attraggono molti clienti possono essere necessarie particolari misure.
Tra le misure specifiche, la gestione dei parcheggi all’aperto, interrati o multipiano, con segnalazione dei percorsi e dei varchi di ingresso e di uscita al centro. Il metro di distanza deve essere garantito anche su rampe e scale mobili così come negli ascensori. Unica deroga alla distanza vale per le persone che in base alle norme vigenti non sono tenute al distanziamento (stesso nucleo familiare etc.).
Stesse regole, ovviamente commisurate al numero di accessi, per quanto riguarda gli ingressi e le uscite che dovranno essere gestiti per garantire una distribuzione ottimale, con la definizione di percorsi interni attraverso segnaletica adesiva sui pavimenti e I’uso di mascherine da parte dei clienti.
Per quanto riguarda i servizi igienici - che dovranno essere puliti e disinfettati più volte al giorno - si dovrà fissare un numero massimo di presenze contemporanee.
Anche nel caso delle attività di commercio al dettaglio che si svolgono su aree pubbliche come mercati, fiere e mercatini degli hobbistivalgono le indicazioni di carattere generale per garantire la sicurezza di operatori e clienti. I Comuni che ospitano le attività dovranno regolamentarne la gestione, in accordo con i titolari dei posteggi, individuando le misure più efficaci in base al contesto per assicurare il distanziamento ed evitare gli assembramenti anche con corsie a senso unico, l’impiego di segnaletica orizzontale o in prossimità dei banchetti fino all’ampliamento dell’area del mercato con un maggiore distanziamento dei posteggi.
A carico dei titolari le operazioni di pulizia quotidiana, prodotti igienizzanti per le mani in ogni banco, il rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro dagli altri operatori anche nelle operazioni di carico e scarico, l’uso dei dispositivi di protezione personale.
In caso di vendita di abbigliamento vanno previsti guanti monouso per la clientela e per i capi usati è obbligatoria l’igienizzazione.
Queste stesse condizioni ed indicazioni vanno applicate anche nei casi di banchi singoli non inseriti in fiere o mercati e per il commercio itinerante su mezzi motorizzati. /Eli.Co.