Nei giorni scorsi abbiamo più volte scritto dell'impegno di tanti montanari che, pur avendo altri obblighi lavorativi, si stanno interessando per aiutare la comunità nelle diverse problematiche che sono sorte dopo l'arrivo dell'epidemia di Coronavirus.
Paolo Nasi, 56 anni, castelnovese laureato in economia alla Bocconi di Milano, città dove tuttora lavora, ha realizzato un blog dove spiega la diffusione del contagio da Covid-19 in Appennino, confrontandolo con i dati dei comuni delle altre province grazie a semplici infografiche.
Com’è nata l’idea del blog?
Come tutti ero molto interessato ad avere informazioni sull’efficacia delle azioni di contenimento, non solo a livello nazionale o regionale, ma anche per singoli comuni e province. Ho trovato i dati pubblicati giorno per giorno da Ausl Re con questo dettaglio dal sito del comune di Castelnovo. Ma questi dati così non parlano. Ho iniziato a raccoglierli e rappresentare gli andamenti con grafici. L’idea del blog nasce dalla consapevolezza dell’importanza di questi dati per tutti e volevo un modo per renderne possibile la condivisione.
Cosa possiamo capire dai dati?
I dati ci dicono come sta andando l’efficacia delle azioni attivate. È un po’ come se dopo la dieta ci mettessimo sulla bilancia e andassimo a vedere il peso. Se non scende bisogna cambiare la dieta... se scende invece siamo felici per i risultati e questo ci motiva per andare avanti.
Soprattutto nella fase 2 questo monitoraggio a micro livello e operato dall’inizio dei sintomi sarà importantissimo. Il management a micro livello se ben gestito può consentire di convivere con questa situazione eccezionale limitando i danni. Da un certo momento in avanti non sarà più possibile trattare la Sardegna come una grande città del Nord, per fare un esempio. A seconda dei risultati stabilizzati nelle diverse zone potranno essere differenziate le misure adottate.
In Appennino ci sono stati più contagi rispetto alla pianura?
In Appennino il contagio, se lo si misura rispetto alla popolazione, ha colpito duro. L’incidenza dei contagiati rispetto alla popolazione a Castelnovo e tra le più alte. Ma ci sono situazioni pesanti anche in altri Comuni non Appenninici, come Montecchio o Campegine. I dati però ci possono dare delle spiegazioni. Ad esempio sia a Castelnovo che a Montecchio abbiamo strutture sanitarie che incidono molto (in termini di persone e malati ricoverati) rispetto alla popolazione, e questo ha sicuramente influito. Anche la presenza di case di riposo può avere un impatto significativo. Mi sembra che queste anomalie stiano rientrando. E’ evidente che si sta iniziando a conoscere meglio chi abbiamo di fronte e a combatterlo con maggiore efficacia.
Come vedi i prossimi mesi ? Potremo rientrare nella normalità ?
Prima di avere un vaccino sarà difficile. Dovremo continuare ad essere disciplinati e seguire le indicazioni che ci verranno date. Ma serve un sistema di gestione dell’epidemia, anche attraverso il tracciamento digitale dei contatti, più veloce, capillare, coordinato e ‘intelligente’. Una cosa non facile, ma alla portata. Basta copiare chi già fa meglio, all’estero la Corea del Sud ad esempio.
In tutti noi comunque rimarrà l’idea che il pericolo di una pandemia, prima in Europa e in Occidente totalmente rimosso nonostante alcuni segnali forti ci fossero già stati (come ci ha spiegato Bill Gates), potrà ripresentarsi. Questa consapevolezza potrebbe, a medio termine, avere conseguenze non solo negative su come è organizzata la società e la sostenibilità delle nostre economie. Ma dipenderà da tutti noi.