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In rappresentanza della comunità cinese d’Appennino, Street Shop dona mascherine alla Croce Verde

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 È avvenuta nella Sala consigliare del Municipio e presso la sede della Croce Verde in via dei Partigiani la consegna da parte di Marco, cittadino cinese titolare del negozio Street Shop di viale Enzo Bagnoli a Castelnovo, di alcune centinaia di mascherine chirurgiche e confezioni di gel lavamani, che sono state donate al personale della Croce Verde di Castelnovo Monti e Vetto, al personale comunale e alla Polizia locale dell’Unione Comuni Appennino così da poter essere utilizzate nell’ambito dei loro servizi a favore della popolazione.
“Siamo molto riconoscenti a Marco – afferma Iacopo Fiorentini, Presidente della Croce Verde – per queste dotazioni di protezione individuale, che mettono i nostri volontari nelle condizioni di operare in sicurezza: c’è un utilizzo massiccio di mascherine, ogni giorno, ed è quindi fondamentale mantenere il livello di rifornimenti. Se infatti l’auspicio di tutti è di uscire presto dalla fase di emergenza acuta, al momento per quanto ci riguarda siamo ancora in prima linea con molti servizi: oltre agli interventi di emergenza e i trasporti ordinari di pazienti e malati, svolgiamo infatti il servizio di consegna della spesa e dei medicinali a domicilio alle fasce più deboli della popolazione, e da pochi giorni abbiamo attivato anche il servizio Telefono Amico, attraverso il quale contattiamo le persone over 65 per fare quattro chiacchiere e farle sentire meno sole. Grazie ancora a Marco per il suo sostegno”.
Aggiunge il Sindaco di Castelnovo Enrico Bini: “Anche per il personale del Comune e per la Polizia locale sono dispositivi essenziali per ridurre i rischi di contagio. Si è trattato di un bel gesto da parte di Marco, ma anche, attraverso lui, della comunità cinese che vive in Appennino. Se c’è stato un aspetto positivo da cogliere di questa tragica pandemia, sono state le dimostrazioni di vicinanza e collaborazione internazionale. In Italia sono arrivati a prestare servizio medici e infermieri dalla Cina, dall’Albania, da Cuba e da altri Paesi. E la solidarietà, anche a distanza, è stata un elemento forte di queste settimane, anche tra noi, tra le famiglie e sul territorio. Un aspetto che continueremo a coltivare nell’attesa di poterci finalmente rivedere e salutare di persona”.