Nozze di diamante ai tempi del Coronavirus. Un traguardo importante per Fosco e Maria, originari di Sologno ma attualmente bloccati a Reggio per l’emergenza Covid-19, che, dopo una vita passata insieme, giovedì scorso, 23 aprile, hanno festeggiato i 60 anni di matrimonio. Con un po’ di acciacchi, una bel pezzo di storia vissuta sulle spalle, una torta con dedica e un brindisi, strettamente in casa – come da disposizioni governative –, e solo con i famigliari conviventi. Nel caso la situazione migliori, in un vicino futuro, e in piena sicurezza, la coppia spera di poter replicare i festeggiamenti delle nozze di diamante nella chiesa di Sologno (Villa Minozzo), dove 60 anni fa furono uniti nel sacro vincolo del matrimonio.
Figlio di Dante e Irma, Fosco Bertucci nasce a Sologno di Villa Minozzo l’11 agosto del 1930, ultimo di 4 figli: Velia (nata nel ‘20 e scomparsa prematuramente nel ‘36), Dino (nato nel ‘24 e scomparso nell’87), e Nardo (nato nel ‘28 e attualmente residente a Reggio Emilia). Nel ‘37 Fosco resta orfano di padre, stroncato da una polmonite fulminante. La madre Irma resta vedova con i 3 figli che crescerà con l’aiuto del cognato Domenico Bertucci. Le ristrettezze della guerra vengono superate con grandi sacrifici. Durante la ritirata alla fine della II Guerra Mondiale, i soldati tedeschi bruciano parte della casa e della stalla, e fanno razzia di alimenti. Dopo la guerra Dino, Nardo e Albertino (figlio di Domenico) lasciano il paese per motivi economici: chi va a lavorare in Svizzera, chi a Milano e chi a Reggio. Fosco, invece, resta a Sologno con la madre e gli zii a gestire la piccola azienda agricola, e nel frattempo impara il mestiere di imbianchino e muratore.
Anche Maria Sassi, figlia di Arturo e Armida, nasce a Sologno il 2 marzo del 1936, penultima di 5 figli: Ido (nato nel ‘25 e attualmente residente a Roma), Elide (nata nel ‘27 e scomparsa nel 2018), Martino (nato nel ‘29 e scomparso nel ‘94) e Rina (nata nel ‘38 e residente a Reggio).
Superata la guerra stando presso le rispettive famiglie, con tante ristrettezze e sacrifici, Fosco e Maria si uniscono in matrimonio nella chiesa di Sologno il 23 aprile del ‘60 e portano la dimora della nuova famiglia in via Case Guidi 2. Dal ‘60 al ‘75 Fosco lavora presso la Cooperativa muratori Val Lucola di Sologno come muratore, Maria invece accudisce la famiglia e con l’aiuto del marito conduce una piccola azienda agricola – da notare che nel ‘50 a Sologno sono attive circa 130 aziende agricole che producono latte per il Parmigiano Reggiano, mentre oggi, nel 2020, non vi è più alcuna azienda da latte attiva in paese.
Nel ‘75 a causa principalmente di problemi legati al percorso scolastico dei figli, Gianni (classe ‘61) e Irma (classe ‘63), Fosco e Maria decidono di lasciare l’Appennino per trasferirsi a Reggio, dove restano fino alla meritata pensione. Una volta in pensione tornano al paese nativo, ad eccezione di qualche mese invernale, perché vivere in Appennino, nei mesi freddi, oggi è molto dura, soprattutto per chi non è automunito e per la carenza di servizi.
E così, giovedì scorso, a Reggio, hanno festeggiato sobriamente il prestigioso traguardo, in attesa di tempi migliori per farlo anche in Appennino.
Tanti cari auguri per il traguardo raggiunto.
Fosca Giampellegrini