Nei giorni scorsi si è riunito il Tavolo del turismo dell’Unione Montana, convocato dall’Assessore al Turismo Antonio Manari e che ha visto la partecipazione del Presidente dell’Unione Enrico Bini, degli Assessori al turismo e dei Sindaci dei sette Comuni dell’Unione, insieme al Parco Nazionale e alla Camera di Commercio di Reggio Emilia, quali firmatari del progetto Parco Appennino Turismo.
“L’incontro – spiega Manari – è stato motivato dalla necessità di testimoniare attenzione agli operatori di questo settore, che rappresenta una voce importante dell’economia dell’Appennino e che sta soffrendo una profonda crisi legata al coronavirus e alla cessazione di tutte le attività. Con una ulteriore incognita riguardante le modalità ed i tempi di ripartenza effettiva del comparto turistico, della ricettività e della ristorazione. È opinione condivisa che il turismo di prossimità, di cui si sta parlando con insistenza in questo periodo prevedendo le basi della famosa “Fase 2”, possa rappresentare per il nostro territorio un importante elemento di novità, al pari della riapertura e frequentazione delle seconde case, molto diffuse sul nostro Appennino”.
Dai pareri emersi nel corso del tavolo, i partecipanti spiegano che “dovrà essere ripensata l’offerta turistica per famiglie e scuole, nei centri didattici e non solo, costruendo proposte che coniughino la necessità che si prospetta di rispettare norme prudenziali di ordine sanitario con la possibilità di svolgere eventi di svago per bambini e famiglie. Parimenti dovranno essere ripensate le modalità, laddove sarà possibile, dell’organizzazione delle fiere e sagre, e degli eventi che tradizionalmente rappresentano elementi caratterizzanti delle estati in Appennino”.
Un tema trattato nella videoconferenza è stato proprio il ruolo degli amministratori pubblici nel mettere in campo proposte e risorse per essere al fianco degli operatori di settore. “A partire dalle linee guida per la riapertura delle attività – concludono i componenti del Tavolo – nel rispetto delle norme di sicurezza imposte dalla contingenza sanitaria attuale, e che prevedranno risorse economiche aggiuntive. Su questo tema la Regione Emilia-Romagna ha già programmato uno stanziamento economico per andare incontro alle necessità degli operatori per sanificazioni ambientali e dispositivi di protezione individuale. Un altro aspetto concreto riguarda la TARI a carico degli esercizi commerciali turistici, tra cui alberghi, campeggi, bar, ristoranti e negozi. È evidente che i periodi di chiusura forzata di tutte queste attività dovranno vedere un sistema di ristoro economico per gli esercenti che, oltre a non avere prodotto rifiuti, debbono scontare anche i mancati introiti. Un punto importante riguarda poi le modalità di promozione territoriale, che dovranno essere rimodulate. Il nostro territorio ben si presta infatti alle attività all’aperto che “naturalmente” comportano un distanziamento interpersonale, quali ad esempio l’escursionismo, e in genere il turismo outdoor unitamente all’importante offerta dei parchi di divertimento e tematici all’aperto. L’offerta e l’attrattività dell’Appennino potranno trarre giovamento da questo, e delle altre attività che Parco Nazionale e riserva MAB Unesco potranno mettere in campo. Di tutti questi aspetti gli amministratori dell’Appennino e del Parco Nazionale dell’Appenino Tosco-Emiliano vogliono farsi attori al fianco degli operatori del settore al fine di rimettere in moto questa importante area economica, che non verrà lasciata sola nella fase di ripartenza”.
Un grande incontro tanti amministratori tanti gestori ma di concreto cosa riuscite a fare per la ripartenza cosa riuscite a decretare a stanziare a finanziare Oltre le parole belle e intense che siano Ci vogliono dei fatti fatti che ad ora non si sono visti né dal vostro vertice né dal vertice del governo Noi abbiamo bisogno di soldi noi abbiamo bisogno di delle risorse Noi abbiamo bisogno di linee guida uguali per tutti possibile che non siete in grado di creare un programma serio da dare a tutte le aziende commerciali che dovranno ripartire siamo stufi di chiacchiere vogliamo fatti vogliamo vedere risorse stanziate a fondo perduto che servano a coprire le perdite innumerevoli che abbiamo sopportato e che sopporteremo ancora perché non è che se la stagione turistica o commerciale ripartirà nei mesi a venire tutto sarà come prima abbiamo quindi la necessità dato che voi come governo voi come stato voi come amministrazione ci avete fatto chiudere è obbligato a stare chiusi avete l’obbligo non solo di risarcirti per il mancato guadagno ma anche di non pretendere il non dovuto a tutti gli esercizi commerciali sono continuate ad arrivare bollette tasse richieste di pagamenti ma non trovate una cosa vergognosa voi stato se avete fatto chiudere voi stato che eravate già a conoscenza a gennaio che saremmo andati incontro almeno a 6 mesi di gravissima difficoltà economica e di pandemia Ci aspettiamo quindi fatti e non chiacchiere.
Belli Luciano
[email protected]
Si ho letto l’articolo ed in effetti mi sembra di ricordarne uno similare di almeno 30 anni fa. Gli auspici sono gli stessi, gli amministratori -politicamente parlando- anche. Unica novità, peraltro di pessimo auspicio per il turismo del nostro Appennino è il corona virus. Proposte concrete?
Rossi Gigina