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Villa Minozzo: inaugurata la via “Brigata Fiamme Verdi” durante le celebrazioni del 25 aprile

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Autorità davanti alla nuova targa
Autorità davanti alla nuova targa

“Libertà vò cercando, ch’è sì cara”

Questo il motto della 284° brigata Fiamme Verdi “Italo” che, ricordiamo, ha “liberato” la montagna dal regime nazifascista. Uomini, eroi che il tempo non ha dimenticato, e nemmeno Villa Minozzo, che nel giorno della liberazione ha intitolato loro una strada.

Un evento unico in una piazza deserta, in una montagna paralizzata da un orrore, di altro genere, di altra natura rispetto quello combattuto da quegli uomini, ma altrettanto spiazzante.

Presenti le autorità civili e religiose che, munite di mascherina e guanti, inaugurano la via “Brigata Fiamme Verdi”, brigata che, secondo il decreto del Ministro Casati, protocollo 201530 del 20 gennaio 1945, diventò a tutti gli effetti un regolare reparto dell’esercito italiano denominato “Battaglione Fiamme Verdi del Cusna”.

breve discorso del sindaco davanti alla targa ancora coperta
breve discorso del sindaco davanti alla targa ancora coperta

«A margine delle celebrazioni in forma ridotta, come previsto dal decreto sul Coronavirus, del 25 aprile, è stata inaugurata la strada che va da “Piazza della Ghiacciaia” a “via della canaletta” intitolata alla brigata Fiamme Verdi» spiega il presidente Alpi-Apc e sindaco del Comune di Villa Minozzo Elio Ivo Sassi, «si tratta di un importante risultato storico poiché come sappiamo la brigata Fiamme Verdi operava nel nostro comune, Toano e Ligonchio, coinvolgendo centinaia di persone. L’unico rammarico è quello di essere arrivati un po’ lunghi, perché tanti di loro sono, purtroppo, “andati avanti”.»

Pare di rivedere, nel racconto del sindaco, il momento in cui è stata rimosso il tricolore dalla targa riportante il nome della via;

«L’allontanamento del tricolore è stato a cura del capogruppo di maggioranza Adriano Ginanneschi e di quello di minoranza Daniele Malvolti; il consiglio comunale ha unanimemente deliberato la intitolazione di questa strada a questa celebre brigata ed è una soddisfazione fare la cerimonia nel giorno della liberazione, così cara, così ambita, da coloro che ne hanno fatto parte.»

persone presenti
persone presenti

Ricordiamo che le Fiamme Verdi arrivarono a Reggio Emilia il 24 aprile del 1945 e “il Solitario” ci lascia traccia importante di quel momento, che riportiamo fedele dal libro “Fiamme Verdi” di Giuseppe Giovanelli.

“Alle ore 17 del 24 aprile sono entrato in Reggio, primo patriota della montagna ad annunciare al popolo l'ora della Liberazione.

Ho percorso le vie della città, mentre ancora si udiva al di fuori il rombo del Cannone, ed ho gridato a quanti incontravo sul mio cammino che i patrioti scesi dalla montagna erano alle porte e stavano per entrare a compiere l'ultima tappa della riscossa nazionale. Al primo apparire ho udito, sorpreso, un applauso forte e sincero che si è propagato veloce per tutte le strade percorse; che è man mano cresciuto in un'onda d'entusiasmo e di commozione; che si è tramutato dopo pochi minuti in un’atmosfera elettrizzata dalla più spontanea è sconosciuta gioia del popolo. Ho gridato con tutta la mia voce la prima parola di libertà dopo tanti anni di schiavitù; ho recato ai fratelli della città l'annuncio dell'arrivo dei “Volontari della Libertà”; ho portato sul petto, per le contrade sino a ieri calpestate dallo straniero, il primo Tricolore, simbolo della vera Italia. Ho visto questo popolo Reggiano uscire in massa dalle porte, sbucare di corsa dalle vie, aprire tutte le finestre, gettare mazzi di fiori; ho visto centinaia di braccia protese in un vano arresto, ed i volti di questa gente dischiudersi un sorriso indimenticabile; ho udito una marea di voci, di evviva, di grida, di sensazioni indicibili, e soprattutto questo mi è giunto: il calore di un applauso instancabile che la mia giovinezza non ha mai raccolto.

Ed ho pianto.

Ho pianto perché l'ora che ho vissuto oggi è la sola che abbiamo attesa da tempo con ansia infrenata; che è rimasta chiusa, soffocata, imprigionata in noi durante le ore della nostra lotta clandestina; che è straziata da tutte le torture incise sui corpi dei Martiri; che è vilipesa dalle rappresaglie dello straniero; che è imporporata del sangue dei nostri caduti; ma è un'ora che, in questa primavera di elevazione, è sbocciata nella più rivoluzionaria purificazione a ridare al popolo fiducia nella Pace, nella Giustizia, nella Libertà. In quest'ora, sino ad oggi sconosciuta o forse incompresa, il sacrificio silenzioso e sublime di tutti i miei fratelli di lotta, ha ricevuto nella manifestazione ardente del popolo la sua più alta consacrazione.”

 

4 COMMENTS

  1. Bellissimo riconoscimento per tutti i nostri padri che hanno sacrificato la loro vita per l’ideale di libertà. A Ca’ Marastoni è vivo ancora il ricordo nella chiesa a loro dedicata. Un grazie al sindaco Sassi Elio Ivo.
    GOVI Giuseppe

    Govi Giuseppe

    • Firma - Govi Giuseppe
  2. Non avevo letto il libro di Giovanelli e quindi non le confessioni,le emozioni cosi ben descritte del partigiano delle Brigate Verdi ,le reazioni della popolazione di Reggio all’arrivo dei partigiani e alla imminente libertà. Personalmente mi hanno toccato moltissimo; ho ripensato ai vari interventi apparsi ,sempre su Redacon,nei giorni scorsi a commento degli articoli inerenti le celebrazioni del xxv aprile.(commenti che purtroppo ,a volte , mi sono apparsi astiosi,rancorosi).
    A coloro che,adducendo fatti che certemante saranno accaduti, comportamenti sicuramente non edificanti da parte dei partigiani,più o meno velatamente ancora oggi criticano la lotta di liberazione, trascurando quanto criminale fosse l’agire dei fascisti(rastrellamenti,fucilazioni,ecc.) vorrei consigliare di leggere il libro su-citato, di leggere e rileggere le confessioni del partigiano. Forse ,si libereranno di pregiudizi che gli impediscono obiettività . Dopo 75 anni penso sia arrivato il tempo di stabilire definitivamente una verità storica e,se verità, accettata da tutti.
    Ne dubito, ma sperare fa’ bene.

    F.M.

    • Firma - F.M.
  3. Peccato non aver potuto partecipare e alla commemorazione del 25 aprile e alla inaugurazione della nuova strada. perché come detto già da altri “chi non ricorda il proprio passato sarà costretto a riviverlo”. Sicuramente ci sarà tempo, Pandemia permettendo, di proporre eventualmente una serata a tema sulla Brigata Fiamme Verdi Italo, spiegare, informare cosa erano e chi ne faceva parte, magari proprio in Piazza della Ghiacciaia da dove parte la nuova strada di collegamento.

    Massimo Bonini

    • Firma - Massimo Bonini