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Caritas, aumentano le richieste di distribuzione alimentare in tutta la diocesi

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In tutto il territorio diocesano sono 44 le realtà di distribuzione legate a parrocchie e Caritas parrocchiali, che attualmente rendono servizio a 1.618 persone, tra cui singoli e famiglie. I numeri sono aumentati del 3% dall'inizio della pandemia, in seguito allo stop di tutte le attività previsto dalle misure di contenimento del contagio.

La maggior parte dei centri di distribuzione della Caritas si trova nell'area del comune di Reggio Emilia, compresa l'area extra-urbana: 14 centri attivi che operano 563 distribuzioni.

Nel Vicariato della Bassa, che arriva a comprendere anche tutto il distretto di Correggio, sono presenti 9 centri, che diminuiscono le distribuzioni così come per Fabbrico e Reggiolo (probabilmente a causa dell’età dei volontari), mentre aumentano Novellara e Campagnola.

Nella zona delle ceramiche, che comprende anche i comuni di Sassuolo e di Prignano sulla Secchia, sono 9 i centri Caritas e il numero delle distribuzioni è aumentato da 376 prima dell’emergenza ai 425 attuali. In accordo con comune e Auser ha chiuso invece il centro di Castellarano, mentre i comuni di Scandiano e Sassuolo hanno avuto un aumento del 14,5% di richieste. Infine, ad Albinea si sono aggiunte da 7 a 14 famiglie.

Il Vicariato della Val d’Enza può contare sull’attività di 7 centri, con la distribuzione rimasta
praticamente stabile: 249 quelle attuali contro le 253 prima del Covid. Restano tutti costanti a parte
Sant’Ilario che cala ma di poche unità.

Infine, i 7 centri della montagna distribuiscono i viveri a 97 persone, tra singoli e famiglie, in aumento rispetto al periodo pre-emergenza. Per queste realtà osserviamo che raddoppia Castelnovo ne’ Monti e sale di oltre un terzo Villa Minozzo. L’aumento interessa un po’ tutto il territorio, tranne il comune di Ventasso.

La modalità di distribuzione è diventata anch'essa a domicilio per le persone e famiglie seguite. Le attività di coordinamento e consulenza della Caritas diocesana, aumentate significativamente in queste settimane di emergenza, hanno permesso di consigliare e a volte sopperire alle necessità dei centri territoriali, con una vicinanza più pratica e meno formativa, molto più attenta al quotidiano che vivono le diverse realtà.

Ad oggi la Caritas diocesana conta 250 volontari, dopo che alcuni centri sono stati costretti a ridurre il personale (in particolare, quelli con presenza di volontari più anziani). In alcuni casi c’è stata una bella collaborazione con Croce Rossa, Auser e Protezione Civile, ma anche un bel coinvolgimento di gruppi scout e di volontari giovani in affiancamento o sostituzione agli “storici”, una bella disponibilità da coltivare e mantenere anche dopo l’emergenza.

Il rifornimento delle risorse necessarie alle attività di distribuzione è stato garantito da un po’ di scorte già presenti, dal rifornimento del Banco Alimentare e da modalità di ricerca e di autofinanziamento che ogni realtà ha saputo mettere in campo.

In breve tempo sarà disponibile anche l’attività del magazzino unitario di Reggio Emilia, progetto di Caritas diocesana e DarVoce - Centro Servizi al Volontariato, che sta velocemente organizzando il reperimento di beni e distribuzione di pacchi alimentari su segnalazione dei Servizi Sociali. La Caritas diocesana ha già destinato 20.000 euro per gli acquisti e l’organizzazione del magazzino.

La percezione, molto presente in tutte le realtà censite, è che dopo questa prima fase di assestamento i numeri aumenteranno nel prossimo periodo. Il trend delle richieste è in crescita e si prevedono aumenti imponenti nelle prossime due settimane.