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È tornata alla Casa del Padre Elisabetta Fiorini, suor Natalina, “zia Luce”

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Elisabetta Suor Natalina Fiorini, 89 anni di età e 64 anni di vita religiosa, è morta Il 9 aprile scorso, Giovedì Santo, all’ospedale di Negrar (Verona), dove era ricoverata per un ictus che l’aveva colpita il 25 marzo, giorno  dell'Annunciazione.

“Era una persona speciale e non poteva andarsene in un giorno qualsiasi” il commento delle consorelle. Né qualsiasi era stata da subito la sua vita.

Nata il 20 luglio 1930 a Marola di Carpineti, ultima di tre figli, nel dicembre del 1944, Elisabetta perde entrambi i genitori e rimane lei stessa gravemente ferita nello scoppio delle bombe lasciate cadere sulla Cantoniera di Marola dal famoso aereo Pippo. Soccorsa e curata dai tedeschi, cresce insieme ai fratelli Luigi e Eros presso gli zii di Paullo di Casina, in una parrocchia che ha visto fiorire nel tempo molte vocazioni religiose. Nel 1952, accompagnata dalla cognata Maria Dolores, entra nella Congregazione delle Suore di Gesù Buon Pastore a Genzano (Roma), quindi nella Casa Madre di Albano Laziale: terminato il noviziato fa la prima professione il 3 settembre 1956, prendendo il nome di suor Natalina in memoria del papà Natale, e cinque anni dopo emette quella perpetua.

La nipote Alessandra la ricorda insieme ai fratelli Paolo e Gianni e ai cugini Elisabetta e Giorgio:

“La Zia Luce, come la chiamavamo noi della famiglia, è stata una presenza costante nella nostra vita. La sua personalità forte e ferma nella sua scelta di cammino come suora ha dato a tutti noi un forte senso di appartenenza e coraggio. Le sue visite durante gli anni alla nostra famiglia sono state costanti e presenti soprattutto nei momenti difficili.

La sua educazione e formazione avvenne durante gli anni passati nelle varie parrocchie e nel frequentare vari corsi di studio. Prese anche il diploma di assistente sociale e l’indirizzo del suo lavoro fu segnato da vari incarichi di assistenza nelle comunità.

Posso solo immaginare quante difficoltà incontrate negli anni di formazione e studio, nel superare il grosso trauma della perdita dei genitori, il distacco dai fratelli e dalla vita semplice di campagna. La sua vita invece si aprì verso una miriade di esperienze in luoghi diversi, di incontri con tanta gente e realtà diverse che indubbiamente ha trasformato una persona semplice, senza educazione, in una donna forte, culturalmente preparata e con una fede solida.

Questo cammino non è stato di sicuro facile e privo di ostacoli, però affrontato con coraggio. Noi tutti nipoti siamo stati recipienti di tutto questo che è stata in grado di offrire con la sua presenza e le sue sagge parole. I suoi due fratelli, Luigi e Eros l’hanno amata e rispettata come le due cognate, Maria Dolores e Afra. Ci mancherà tanto e posso dire di essere orgogliosa di aver avuto e amato una Zia così speciale”.

Diverse le località dove Suor Natalina ha svolto il ministero pastorale, oltre ad essere stata anche superiora di alcune comunità: da Avellino a Vicenza a Polpet (Belluno) ad Arezzo ad Albano Laziale - Casa Madre, a Rivalta sul Mincio (Mantova).

Nel 1976 è economa generale della Congregazione. Un compito che adempie con competenza, generosità e operosità per due mandati, nella Casa Madre di Albano Laziale e Casa Generalizia a Roma - Eur Mostacciano. Subito dopo, riprende l’attività apostolica impegnandosi nella pastorale familiare nel gruppo ARCO a Torino a sostegno dei più emarginati, nella comunità di Torino – San Giulio e di Grugliasco (Torino). Dal 2005 a Castel D'Azzano si dedica alla Caritas con i Centri di Ascolto e di aiuto alle famiglie, alla preparazione battesimale e alla catechesi.

“Suor Natalina era una persona di preghiera, gioiosa e semplice, creativa e di grande zelo pastorale. È descritta come una sorella aperta e interessata a tutto... Sr Natalina aveva un senso di meraviglia, stupore di fronte alle cose belle; persona capace di piccole gentilezze e gesti di gratitudine, molto accogliente e generosa. Finché la salute glielo ha permesso è sempre stata molto attiva in parrocchia avendo una singolare attenzione verso i più poveri. Donna capace di rallegrare la compagnia con le sue battute spiritose e intelligenti, sapeva gustare la buona cucina e anche un buon bicchiere di vino, da buona reggiana. Sapeva ringraziare per qualsiasi servizio le si facesse” ricorda Suor Aminta Sarmiento Puentes, superiora generale della Congregazione delle Suore di Gesù Buon Pastore

3 COMMENTS

  1. Ho conosciuto Suor Natalina a Torino .Nella triste occasione che mi son trovata con lei è stata una persona dolce e non l ho mai dimenticata. Sono vicino col pensiero ai familiari e porgo a loro le più sentite condoglianze. Caterina Ghirelli

    CG

    • Firma - CG
  2. Grazie suor Natalina per la disponibilità, il sostegno, la forza e la grande amicizia che ha saputo con tanta dolcezza donarci in mpomenti difficili e dolorosi.
    Non ti dimenticheremo.
    Riposa in pace

    Rossi Maria Rosa

    • Firma - Rossi Maria Rosa