Anche la comunità di Ramiseto sta affrontando questo periodo eccezionale di quarantena tra timori, sofferenze e speranze.
“Ci stiamo adattando ad un nuovo stile di vita - dicono i cittadini- si esce con mascherina e guanti, davanti ai negozi e alla farmacia si rispetta il proprio turno a distanza di sicurezza, si compilano moduli per effettuare spostamenti assolutamente indispensabili. Qualcuno sta affrontando la malattia, altri stanno piangendo la perdita di un loro caro famigliare. Tutti cercano comunque di guardare avanti con speranza”.
Si colgono segnali positivi di solidarietà: la famiglia Bronzoni ha provveduto a reperire migliaia di mascherine da distribuire a prezzo di costo alla popolazione e alle aziende in attività, oltre che alle associazioni di volontariato. All’Oasi San Francesco di Cereggio, casa di riposo per anziani, la mancanza degli operatori sanitari è stata sopperita dall'Ausl che ha mandato infermieri e personale. Il sacerdote Don Danilo Pregreffi si è dedicato alla pulizia dei vetri della casa protetta, dando per primo il buon esempio. Durante la scorsa settimana è stato riaperto l’Ufficio Postale di Ramiseto a giorni alterni per agevolare le persone e gli anziani che abitano su un territorio vasto e distante da Busana, luogo in cui si dovevano recare, fino ad alcuni giorni fa, per il ritiro della pensione o per pratiche urgenti.
Aurora, una ragazza delle scuole superiori dice: “ In questo periodo mi mancano i compagni e gli amici, ma la scuola si è ben organizzata con la didattica a distanza: le lezioni sono regolari e approfondite, si svolgono interrogazioni tramite videoconferenze e anche i compiti vengono restituiti e controllati. Mi dispiacerebbe molto se non dovessi partire per un’esperienza all’estero di sei mesi con un progetto interculturale che dovrebbe iniziare a settembre”.
Sul fronte universitario invece, Alessandro racconta: “Si stanno svolgendo le lezioni con costanza, come in aula all’Università, attraverso videoregistrazioni fruibili in ogni momento e possiamo anche organizzare lo studio domestico; gli esami orali verranno comunque garantiti”. Di altro avviso sono gli studenti che dovranno affrontare esami scritti perché ancora non è chiaro se e come si potranno svolgere.
Una signora anziana, Delia, contattata telefonicamente ci riferisce: “Pur nella preoccupazione per la malattia, sento vicine tante persone che mi telefonano; la Protezione Civile ha portato porta a porta una maschera per ogni famiglia e anche i negozi di generi alimentari consegnano a domicilio i loro prodotti.”
Anche Claudio, un commerciante, esterna le sue riflessioni: “Rimpiango i tempi passati, ma spero che presto qualcosa cambi e piano piano si ritorni alla normalità. E’ un momento economicamente difficile, il negozio è chiuso da un mese e lo resterà ancora. La quotidianità che veniva data per scontata, ora è un miraggio ancora lontano ”.
(Elena Crovi)