Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato nel pomeriggio un’ordinanza che conferma le misure ulteriormente restrittive in vigore in Emilia-Romagna e in scadenza lunedì 13 aprile, prorogandole fino al prossimo 3 maggio.
Comprese quelle relative alle province di Piacenza e Rimini, al capoluogo di Medicina e alla frazione di Ganzanigo, dove, a differenza di quanto sancito dal Decreto della Presidenza del Consiglio di ieri, 10 aprile, restano sospese le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri, di vestiti per bambini e neonati. Consentite invece silvicoltura e utilizzo aree forestali e cura e manutenzione del paesaggio, con esclusione delle attività di realizzazione, così come sancito dal Governo per tutto il territorio nazionale. Nella provincia di Rimini è confermato anche il piano di riorganizzazione della mobilità viaria, con l’obiettivo di rafforzare i controlli sugli spostamenti.
Librerie, rivendite di articoli di cartoleria e di abbigliamento per bambini e neonati sono invece di nuovo consentite nel resto del territorio regionale, alla pari del resto del Paese.
Con l’avvicinarsi di due festività nazionali – 25 aprile e 1^ maggio – nelle quali tutte le attività di vendita saranno chiuse (a eccezione di farmacie, parafarmacie, edicole e distributori di carburante), si è decisa la riapertura dei supermercati la domenica, per evitare un’eccessiva affluenza negli altri giorni feriali. Il nuovo atto regionale prevede infatti che nelle giornate festive e prefestive all’interno dei centri commerciali e delle medie e grandi strutture è consentita la vendita limitatamente a farmacie, parafarmacie, edicole, tabacchi e punti vendita di generi alimentari, di prodotti per l’igiene personale, la pulizia e l’igiene della casa, gli articoli di cartoleria, le sole attività alle quali può essere consentito l’accesso. Attenzione: la prima domenica di apertura sarà il 19 aprile, visto che fino a lunedì 13 resta in vigore l’ordinanza che prevede la sospensione.
Per il resto, l’ordinanza regionale conferma le misure già in vigore, a partire dal divieto di jogging o passeggiate, visto che per lo spostamento a piedi, se dovuto a ragioni di salute o per esigenze fisiologiche dell’animale di compagnia, è obbligatorio restare in prossimità della propria abitazione. Così come per le attività di produzione di cibo e alimenti che prevedono la somministrazione e il consumo sul posto e quelle che per l’asporto (comprese rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio), resta consentito il solo servizio di consegna a domicilio, nel rispetto delle disposizioni igienico sanitarie.
Martedì aprirà anche tutta una serie di altre attività che di certo non rientra nella definizione “di primaria necessità” (es i negozi di profumi che di certo non sono indispensabili, così come tutte le attività nell’elenco).
Che senso ha riaprire queste attività quando i numeri dei contagi sono ancora così alti?
Che senso ha riaprire se la gente (in teoria perchè la pratica è diversa) si può muovere solo per 200 MT salvo che per recarsi al supermercato ed in farmacia (o cmq solo in caso di estreme necessità)?
E’ considerata estrema necessità una crema od un profumo?
Così le persone avranno più voglia di muoversi (e lo farà) e si sposterà ancora più avanti la fine di questo virus….
Capisco il taglio della legna, ma il resto proprio no se non per una necessità di fondi che risparmierà lo Stato.
E’ un aumento del rischio inutile e pericoloso…
Ed infatti in questi ultimi giorni c’è stato più movimento, con il risultato che i contagi stanno aumentando ancora…
Non tanto la prossima, ma quella dopo, il numero salirà.
Chissà magari piazzeranno davanti ad ogni attività aperta un agente per controllare tutti quelli che andranno a comprare beni inutili (cosa che spero).
Buona Pasqua a tutti.
Paolo
Buongiorno Paolo,
sono convinta che se almeno non si riparte con attività “non di estrema necessità” che dovrebbero coinvolgere un numero limitato di utenti non si esce da questa psicosi di contagio. Dobbiamo acquisire un nuovo modello di comportamento che con queste nuove aperture può essere monitorato. Il Governo ha comunque deciso di non riaprire una parte delle aziende e si è presa tempo. Non sono un’esperta ma leggo il giornale e posso capire che la pandemia non è finita e non finirà presto anche se continuiamo a rimanere in casa ad oltranza. La ripresa ad una vita “normale” dovrà ripartire. Una soluzione a questo coronavirus non c’è e non ci sarà a breve. Il numero dei contagi continua a salire perché adesso hanno iniziato a fare tamponi “a molte più persone”, non per il maggior circolare delle persone: il numero dei contagiati era alto anche prima, eravamo solo “ignoranti” nella conoscenza del dato. In questi giorni c’è più movimento perché tutti sentono il bisogno di onorare le feste, pur rispettando le ordinanze, che sono prese sulla base delle indicazioni dettate dalla Sanità che sta affrontando un problema ignoto. Il suo augurio di piazzare un agente ad ogni attività aperta per verificare se il cliente compra beni inutili mi sembra eccessivo: i beni che a Lei possono sembrare inutili per altri possono essere importanti, anche per riprendere una quotidianità rispetto ad una situazione attuale in cui nessuno di noi spera di doversi ritrovare nel futuro. Dobbiamo solo stare attenti ai nostri comportamenti per non mettere a repentaglio la nostra salute e quella degli altri.
Cerchiamo di guardare al futuro con un po’ di speranza.
Buone Feste anche a Lei.
LM
Se ho ben capito da domani le attività commerciali., comprese librerie, abbigliamento per neonati, lavanderie, ferramenta, prodotti agricoli ed altre che aprono, sono autorizzate e di conseguenza autorizzati ad entrare anche coloro che per necessità,debbano fare acquisti, seguendo regole ben precise e stabilite a cui adeguarsi, quali uso di mascherina, guanti, distanza di un metro e mezzo, ingresso regolamentato ecc.
Diversamente se fosse come scrive Paolo, non avrebbe senso aprire, se si potesse andare solo in farmacia e negozi alimentari. Resterebbero tutti vuoti. Un piccolo seppur impercettibile allargamento delle maglie esiste.
Commento firmato
Una mascherina a famiglia dalla regione, non ancora arrivata, non c’è fretta, che sforzo!
Tampone a tutti, altrimenti è soltanto fantasia e i dati divulgati sono inesatti, creano soltanto confusione ed anche terrore.
La regione Veneto ha adottato un sistema valido, ma, non targata come a Roma, il modello non va bene.
In 50 gg quante frasi fatte e quanta incompetenza: razzismo, mancati controlli, siamo i migliori!!!! Politici e personalità in mezzo a stranieri, sapendo che questi giravano avanti ed indietro con semplicità totale. Paura di creare danni all’ economia, con le misure sino ad oggi adottate cosa hanno fatto? Un disastro.
Ora riapriamo alcune attività a caso, come è possibile andare in un negozio di abbigliamento per bambini? Cosa va dichiarato nell’ autocertificazione?
Cordialmente
Fabio
fabio
Tutti rischi inutili, ed è un incentivo a muoversi.
Tutti vogliono tornare alla normalità, nessuno escluso,
Ma certe attività devono rimanere chiuse per ridurre il fattore di rischio.
Le ordinanze non sempre vengono rispettate ,ed aprendo, il numero di chi non le rispetterà sarà ancora più alto.
Il mio augurio, invece, spero di vederlo per tutelare soprattutto chi tornerà a lavorare (e non sarà tranquillo).
Mi spiace ma non ritengo un profumo (esempio a caso) di importanza vitale, o comunque un bene di prima necessità. Un rischio inutile, speriamo almeno nel buonsenso di tutti e che ci sia un’attenzione (da parte di tutti) ancora più alta.
Ma francamente sono convinto che tra due settimane il numero di contagi aumenterà ancora.
Paolo
Commento firmato, scusami, ma dove ho scritto che non si devono rispettare distanze,mascherine e guanti?
Mai scritto da parte mia…
Mi sembra abbastanza ovvio che tutti i DPI andranno usati, così come rispettate le distanze ed il non creare assembramenti… Non ho mai scritto il contrario. Ci mancherebbe.
Semplicemente non trovo il senso nell’aprire ALCUNE attività prettamente rivolte a cittadini privati, non legate ad attività produttive.
Un aumento del rischio inutile a mio parere, che porterà a tanti annoiati (che non hanno una vero bisogno, se non quello di togliersi uno sfizio) a muoversi inutilmente.
Bisogna pian piano ripartire ovvio,tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma bisogna farlo con un senso logico. Ed aprire le varie attività di conseguenza.
Paolo