Riceviamo e pubblichiamo
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In questi tempi di Coronavirus non bisogna assolutamente fare polemiche asfittiche, anzi la Politica (quella con la "p" maiuscola) dovrebbe essere quantomai solidale con le Istituzioni e sentirsene parte integrante; tuttavia la chiusura del reparto di terapia intensiva dell'ospedale Sant'Anna di Castelnovo Monti, in un momento nel quale tutti avremmo sperato che ce ne fossero di più, di reparti di terapia intensiva, lascia almeno perplessi.
Soprattutto ci porta a fare due drammatiche considerazioni, sulle quali è imperativo morale per tutti gli amministratori lavorare. La prima è che, così come è gestita e finanziata, in un'ottica esclusivamente pubblica, la sanità emiliana, nonostante la sua rinomata efficienza, segna il passo e retrocede di fronte alla malattia.
La seconda è che, premesso che solitamente le riduzioni vengono applicate prima nelle zone marginali, al di là dei proclami, questa è la considerazione che il centro decisionale, politico e amministrativo, sia esso regionale o provinciale, ha della montagna reggiana: un'area marginale, che si può chiudere.
Massimiliano Coloretti, Consigliere Unione Montana dei Comuni dell’Appennino Reggiano e Consigliere Comunale di Villa Minozzo
In sintesi: in questi tempi di Coronavirus non bisogna assolutamente fare polemiche asfittiche, anzi la Politica (quella con la “p” maiuscola) dovrebbe essere quantomai solidale con le Istituzioni e sentirsene parte integrante; tuttavia con questo intervento ho deciso di fare una polemica asfittica, di non sentirmi solidale con le Istituzioni e di non sentirmene parte integrante.
Andrea
Egr.Sig. Coloretti,
ho letto e poi riletto quanto da lei scritto su Redacon oggi e ,devo confessarle di essere perplesso.
Dice che oggi non è il momento di far polemiche asfittiche (esistono forse anche polemiche ben ossigenate?) ,poi fa’ solo polemica e, mi perdoni, per quanto riguarda la sanità emiliana ,fa’ una polemica trita; afferma che la NS. sanità segna il passo di fronte alla malattia ,(cosa normalissima di fronte a una pandemia del genere)e che questo è dovuto al fatto che non viene adeguatamente finanziata la sanità privata.Vorrei sommessamente farle notare che là dove i soldi pubblici sono andati al privato(leggi Lombardia) e’ successo un disastri,una catastrofe.Ci mancherebbe pure che la sanità privata venisse aiutata più di adesso a scapito di quella pubblica! Avremmo ancora meno posti di rianimazione perché poco remunerativi! Provi a leggere quanto detto e reso pubblico dalle associazioni dei medici lombardi sig. Coloretti forse cambierà idea.
Per quanto concerne invece la chiusura del reparto di T.I. del S. Anna concordo con lei:non va’ chiuso. In questo momento non penso sia il caso di fare polemiche . Non ho le competenze per criticarne costruttivamente le motivazioni .Mi auguro che ,come detto dai responsabili ,la chiusura sia temporanea. Si vedrà.
Saluti.
F.M.