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Il Vescovo Emerito Giovanni Paolo Gibertini OSB è tornato alla Casa del Padre. Il ricordo del Vescovo Camisasca

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La Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla è in lutto per la morte del vescovo emerito Giovanni Paolo Gibertini OSB, avvenuta alle ore 1.30 di venerdì 3 aprile 2020 presso la Casa del Clero “San Giuseppe” di Montecchio Emilia.

Appresa la notizia del lutto, il vescovo Massimo Camisasca ha espresso il proprio cordoglio manifestando la sua vicinanza nella preghiera ai familiari del confratello vescovo - in particolare alla sorella Caterina e ai nipoti - e indirizzando una lettera ai fedeli e a tutto il presbiterio della Diocesi .

Nato a Ciano d’Enza (RE) il 4 maggio 1922, Giovanni Gibertini entrò tra i Benedettini del Monastero di San Giovanni di Parma nel 1935; intraprese il noviziato nel 1938 assumendo il nome di Paolo ed emettendo l’anno successivo la professione religiosa. Il 12 agosto 1945 fu ordinato sacerdote nella chiesa dell’abbazia di Torrechiara, insieme al fratello padre Stanislao. A venticinque anni venne designato quale Prefetto dei probandi nello stesso Monastero, incarico che mantenne per sette anni. Nel 1955 fu inviato in Sardegna per la fondazione del Monastero di San Pietro di Sorres quale superiore e priore fino al 1973. Parroco di Borutta (Sassari) dal 1977 al 1979; in tale anno fu eletto abate del Monastero di San Giovanni di Parma.

Eletto vescovo di Ales-Terralba (Oristano) il 23 marzo 1983, monsignor Gibertini ricevette l’ordinazione episcopale in San Giovanni di Parma dal cardinale Sebastiano Baggio il 25 aprile 1983. Adottò quale motto episcopale le parole “Quaerere Deum” (“Cercare Dio”), tratte dalla Regola di san Benedetto.

Monsignor Gibertini fu chiamato da san Giovanni Paolo II alla guida della Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla l’11 luglio 1989 (nella festa di san Benedetto abate) e fece il suo ingresso in diocesi il 24 settembre del medesimo anno. Compì la visita pastorale in tutte le parrocchie della diocesi e manifestò vicinanza alle missioni diocesane, visitando quelle in Brasile e programmando un viaggio anche in Madagascar.

Sette le lettere pastorali scritte per la Diocesi. Sempre attento studioso della Parola di Dio, il vescovo Giovanni Paolo manifestò amore per la liturgia e un’intensa devozione mariana. Volle riprendere la celebrazione della liturgia delle ore in Cattedrale nelle domeniche di Avvento e Quaresima. Dedicò costante cura al laicato, preoccupandosi della sua formazione e responsabilizzazione, e in particolare all’Azione Cattolica, così come al mondo della scuola e alle scuole materne della FISM.

La sua rinuncia venne accettata per raggiunti limiti di età il 27 giugno 1998; rimase quale Amministratore Apostolico della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla fino al 20 settembre 1998. Dopo un periodo trascorso presso il Monastero di San Giovanni di Parma, monsignor Gibertini dal maggio 2012 dimorava presso la Casa del Clero “San Giuseppe” di Montecchio Emilia, dove è deceduto in assenza di sintomi riconducibili al Covid-19.

La salma di monsignor Gibertini, alla presenza del vescovo Camisasca e di un numero ristretto di familiari, riceverà l’ultimo saluto sabato 4 aprile nella chiesa parrocchiale di Ciano d’Enza; qui avrà luogo la sepoltura, nella tomba a pavimento che lo stesso vescovo Giovanni Paolo aveva voluto farsi costruire a suo tempo.

Cessata l’emergenza sanitaria, verrà celebrata la Messa solenne di suffragio.

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LETTERA DEL VESCOVO MASSIMO CAMISASCA 

Cari fedeli della Chiesa di Reggio Emilia - Guastalla, cari presbiteri, diaconi, religiosi e consacrati, cari fratelli e sorelle della nostra terra reggiana, monsignor Paolo Gibertini ci ha lasciati nella notte di venerdi 3 aprile, nel silenzio di questi giorni cosi drammatici e strani, un silenzio benedettino.

Le circostanze della sua morte rivelano il senso profondo della sua vita: ci lascia a 98 anni, come una quercia che ha affondato molto in profondita le sue radici e ha potuto donare largamente i suoi frutti per tante stagioni e attraversare tanti momenti diversi, alcuni dei quali non facili.

Il radicamento nelle profondità del terreno della Chiesa ha voluto dire per monsignor Gibertini innanzitutto la preghiera liturgica, cui lo aveva educato la vita monastica fin dal suo giovanissimo ingresso nel monastero di San Giovanni Evangelista a Parma; la Liturgia delle Ore che non ha mai lasciato fino agli ultimi giorni e che costituiva it pane della sua giornata e la fonte dei suoi pensieri. La nostra Chiesa deve a lui questa paternità liturgica che ha ispirato, come nota sotterranea, il suo episcopato.

Successore di monsignor Gilberto Baroni, ha ereditato it peso di un compito gravoso e certamente nuovo per lui, che pure era stato antecedentemente abate benedettino e vescovo della Diocesi di Ales-Terralba in Sardegna.

L'amore per la liturgia lo ha portato all'amore per la bellezza.

Ha amato profondamente i suoi collaboratori, i presbiteri, i diaconi, la vita religiosa da cui proveniva, la vita consacrata. Il suo   episcopato   e   stato   caratterizzato   dall'insistenza  sul  tema:   "cercare   Dio nell'esistenza". Quaerere Deum era it suo motto episcopale e anche il contenuto di una sua Lettera Pastorale, nella quale emergeva la sua preoccupazione affinché la vita attiva dei reggiani fosse innervata da uno stile contemplativo.

L'ho incontrato la prima volta all'inizio del mio episcopato, it giorno del mio ingresso in Diocesi, pranzando con lui alla Casa della Carità di Montecchio. E poi altre volte, nello stesso luogo, sempre seduto al suo tavolino di preghiera, mostrandomi che il suo ministero episcopale si svolgeva ora in quel modo.

Il Signore certamente lo ricompenserà per tutto il bene che ha seminato e delle prove che ha attraversato.

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Un articolo/memoriale di Giuseppe Adriano Rossi 

Si è spento questa notte, presso la Casa del Clero “San Giuseppe” di Montecchio, il vescovo emerito Giovanni Paolo Gibertini; avrebbe compiuto 98 anni il prossimo 4 maggio.

Monaco benedettino da 81 anni –  entrato tredicenne nell’Ordine dei Benedettini del Monastero di San Giovanni di Parma nel 1935, aveva emesso nel 1939 la professione religiosa - , era stato ordinato sacerdote il 12 agosto 1945 nella chiesa dell’abbazia benedettina di Torrechiara dal vescovo di Parma Evasio Colli assieme al fratello padre Stanislao.

Il 25 aprile 1983 - festa di San Marco evangelista - monsignor Giovanni Paolo Gibertini veniva consacrato vescovo nella basilica di San Giovanni Evangelista in Parma dal cardinale Sebastiano Baggio. Tra i vescovi celebranti era anche mons. Gilberto Baroni, a cui monsignor Gibertini successe nel 1989 alla guida della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Il motto episcopale scelto dal vescovo Paolo è stato: “Quarere Deum”, cioè “Cercare Dio” (tratto dalla Regola di San Benedetto).

Nato a Ciano d’Enza (RE) il 4 maggio 1922 e battezzato con il nome di Giovanni, monsignor Gibertini  nel 1938 ha intrapreso il noviziato benedettino assumendo il nome di Paolo e l’anno seguente ha emesso la professione religiosa.

Dal 1947 al 1955 ha ricoperto l’incarico di superiore del Seminario minore del monastero benedettino di Parma. La Sardegna per un trentennio è stata il campo d’azione pastorale di mons. Gibertini. Infatti nel 1955 veniva inviato nell’isola assieme a sei confratelli per la fondazione del Monastero di San Pietro di Sorres, diocesi di Sassari; fino al 1967 ne è stato superiore e dal 1967 al 1973 priore. Trascorso un anno nell’eremo di Bismantova, nel 1974 ha fatto ritorno in Sardegna e ha svolto il suo ministero nella parrocchia di Borutta (Sassari), di cui dal 1977 al 1979 è stato parroco.

Nel 1979 veniva eletto Abate del Monastero benedettino di Parma, alla cui guida è rimasto fino al 1983, quando è divenuto vescovo della diocesi di Ales-Terralba, per la quale ha scritto tre lettere pastorali.

L’11 luglio 1989, festa di San Benedetto abate, Papa Wojtyla lo chiamò alla guida della Chiesa reggiano-guastallese; fece il suo ingresso in diocesi il 24 settembre, che ha guidato sino al 20 settembre 1998; dal 27 settembre dello stesso anno ha fatto ritorno nell’Abbazia benedettina di Parma e dal 2012 era ospite della Casa del Clero di Montecchio.

Peculiarità del ministero episcopale

Vicinanza alle persone - sacerdoti, laici, religiosi-, soprattutto agli ammalati: questa una costante dello stile pastorale di mons. Gibertini.

Attenzione prioritaria ha riservato ai poveri, alla Caritas – alla cui guida volle don Luigi Guglielmi-, e alle comunità di recupero dei tossicodipendenti, da lui periodicamente visitate. Semplicità e affabilità, sorriso, piena disponibilità al dialogo, senso dell’amicizia lo hanno costantemente contraddistinto.

L’episcopato reggiano di monsignor Gibertini è stato contrassegnato da importanti avvenimenti e da intensa attività pastorale. Momenti salienti, che hanno inciso anche sulla vita cittadina, sono stati: la celebrazione del IV centenario del primo Miracolo della Beata Vergine della Ghiara e della costruzione del Tempio; l’indizione dell’Anno Mariano diocesano 1996/1997; l’intronizzazione della restaurata statua dorata della Madonna sul tiburio della cattedrale; la consacrazione episcopale di mons. Luciano Monari.

A monsignor  Gibertini si devono anche la riqualificazione interna ed esterna del palazzo vescovile per aprirlo alla città, il restauro del porticato rinascimentale e la ripavimentazione del cortile; l’avvio della realizzazione del Museo Diocesano con l’allestimento del percorso espositivo di arredi e ambienti; il restauro e l’ampliamento degli ambienti della Mensa del povero; la collocazione della statua della Madonna nel cortile del vescovado. Il Vescovo Paolo ha compiuto inoltre la canonica visita pastorale in tutte le parrocchie della diocesi. Attenzione ha riservato alle missioni diocesane.

Le prime quattro lettere pastorali del vescovo Paolo alla diocesi sono state incentrate sul tema del “cercare Dio”: Cercate Dio nella sua dimora; Cercate il volto del Signore; Cercate e troverete; Cercate la sapienza. Le ultime due sono state dedicate alla Vergine: Una donna perfetta chi potrà trovarla; Maria ieri oggi sempre.

Il suo episcopato in terra reggiano-guastallese è stato contrassegnato da attento studio della Parola di Dio, profondo amore per la liturgia; intensa devozione mariana. Ha voluto riprendere la celebrazione della liturgia delle ore in Cattedrale nelle domeniche di Avvento e Quaresima. Il vescovo Paolo ha dedicato costante cura al laicato, preoccupandosi della sua formazione e responsabilizzazione, e in particolare all’Azione Cattolica; attenzione ha sempre riservato al mondo della scuola, alle scuole materne della FISM e all’Istituto San Vincenzo de’ Paoli.

Giuseppe Adriano Rossi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Reggio Emilia, 3 aprile 2020

 

Via Vittorio Veneto, 8 - 42121 Reggio Emilia (RE)