Con un post sul profilo Facebook del Comune di Castelnovo ne' Monti, si apprende la notizia della chiusura, temporanea, del reparto di terapia intensiva di Castelnovo ne' Monti alla luce dell'emergenza in atto.
Infatti, la direzione del presidio Ospedale Sant'Anna di Castelnovo informa che "in considerazione della situazione contingente di epidemia Covid 19, dello scarso indice di utilizzo di posti letto, della riduzione dell’organico medico a causa di una malattia, nonché della necessità di garantire la presenza di anestesisti e rianimatori nelle sezioni di rianimazione e terapia intensiva Covid del Presidio ospedaliero provinciale - leggasi Santa Maria Nuova di Reggio ndr -, l’attività di ricovero alla Terapia intensiva dell’Ospedale di Castelnovo ne’ Monti viene temporaneamente sospesa dalle ore 20.00 del 3 aprile alle ore 8.00 del 4 maggio 2020, salvo cambiamenti che ne consentano l’apertura in anticipo rispetto a questa data".
Novità anche per la presenza di rianimatori in Appennino. Infatti, "Per lo stesso periodo di tempo è stata rideterminata l’attività della guardia anestesiologica e rianimatoria intraospedaliera che sarà garantita, in forma di guardia attiva, cioè fisicamente presente in ospedale, dalle ore 8.00 alle ore 20.00 dei giorni feriali e prefestivi e dalle ore 8.00 alle ore 14.00 dei giorni festivi. Nelle fasce orarie in cui la guardia attiva non è presente - quindi la notte e le prime ore del mattino, oltre che la domenica pomeriggio - , viene garantito un servizio di pronta disponibilità di un anestesista rianimatore per le esigenze di assistenza e trasporto".
AGGIORNAMENTO
Sul tema la nota di stamane di Enrico Bini, sindaco di Castelnovo ne' Monti. "Ieri l'Ausl ha annunciato la chiusura per un mese dei letti di terapia intensiva all'Ospedale Sant'Anna. Vorrei spiegarvi perché i sindaci di questo territorio non intendono alzare per ora la voce su questa scelta. Siamo sicuramente dispiaciuti per la chiusura temporanea dei tre letti di rianimazione. Però vorrei spiegarvi cosa sta facendo in questo periodo l'Ausl insieme agli amministratori e agli operatori. Gestisce una zona Covid, con personale preparato e qualificato e anche preoccupato per le proprie famiglie. Lo ha spiegato ieri anche il dottor Giorgio Mazzi, Direttore della rete ospedaliera provinciale: a Castelnovo Monti è stata allestita una sezione per la lungo degenza dei pazienti Covid della Montagna. Il nostro ospedale poi gestisce un pronto soccorso per tutti quelli che si presentano. Gestisce gli altri reparti non Covid come prima. Sia negli ambienti ospedalieri che sul territorio, insieme ai servizi sociali dell'Azienda e dei Comuni lavora sugli anziani, sui disabili e le loro famiglie, per non farli sentire soli. Ausl è entrata, sempre coi nostri servizi sociali e loro operatori, nelle Case di riposo gestite da privati supportando anche lì operatori bravissimi e spaventati. Sono stati presi in carico anziani ammalati isolandoli dai sani".
Aggiunte il sindaco: "Si sta mettendo a punto e sarà pronto ad ore un sistema di intervento per dare i buoni spesa a chi ne farà richiesta. Non facciamo polemica in questo momento perchè abbiamo un alto numero di cittadini ammalati, o in quarantena a casa, e altri che sono in reparti Covid, agli infettivi come sono io in questi giorni, o purtroppo in rianimazione. Vorrei per esperienza diretta spiegarvi come si trascorrono le ore da paziente in ospedale, per non dire i minuti. Ci si alterna tra momenti di gioia, di dolore, di speranza, di delusione, momenti di paura, momenti di preghiera. Si sta attenti a qualsiasi cambiamento minimo del proprio corpo. E si contano i giorni. Qui nel mio reparto a Reggio ci sono tanti cittadini della montagna ammalati, infermieri, qualche medico, anziani, giovani. Tutti sperano di uscirne presto. Qui scambi il giorno con la notte. Qui cerchi di leggere negli occhi degli infermieri reazioni per capire come va. Qui ci sono i medici che ogni giorno chiamano la tua famiglia per spiegargli la tua situazione. A loro non possiamo che dire grazie. E dobbiamo comprendere l'esigenza di turnare le equipe e riorganizzare i servizi in questo periodo per concentrare le forze disponibili, perchè viene chiesto a questi professionisti uno sforzo enorme. Ecco perché non intendiamo alzare la voce. Poi un ultimo motivo perché non lo faccio, personalmente, è che qui il fiato è prezioso, e quando ti manca, ti manca. Ovviamente ci aspettiamo che entro la data indicata da Ausl, e possibilmente prima, sperando che l'emergenza finalmente cali e tante persone ora in difficoltà stiano meglio, avverrà la ripresa regolare di tutti i servizi: non abbiamo alcun motivo di dubitarne. Grazie a tutti voi, cerchiamo di restare uniti in questo momento, vi assicuro che il personale sanitario e le strutture di tutta la provincia sono impegnate a curarci al meglio".
Non è che si prenda come pretesto per fare dell’ospedale solo un pronto soccorso? Per mio parere questa è la strada giusta!!!!!
jimmy
Con grande rammarico apprendo che il reparto di terapia intensiva resterà chiuso per un mese, peccato che in emergenza non ci sia abbastanza personale!
Penso inoltre allo sforzo fatto da più associazioni di volontariato per donare respiratori proprio all’Ospedale S Anna di Castelnovo Monti.
Possibile che il Santa Maria non abbia medici da mandare in montagna?
Le Associazioni di volontariato, sicuramente avevano già fatto il programma per il 2020 avendo individuato dove e come mettere a disposizione il loro sforzo per altri importanti progetti!
Una riflessione che mi fa stare male!!!
et
et
Qua ci ritroviamo in una situazione dove bisogna costruire ospedali da campo e castelnovo chiudiamo un reparto complimenti
Luchino
Il cuore rimbomba come il 5 maggio di qualche anno fa in Comune, come nella Messa per la Madonna di Lourdes quest’anno.
Nonno Pasquale, Papà, Zii, Piera, Cugini, Medici, Farmacisti e Infermieri di ieri e di oggi, Mogli, Mariti, Figli, Fratelli…
Tutto il Paese, tutta la Montagna!
Aiutateci Voi che avete dato la vita per l’Ospedale Sant’Anna ad attraversare questo tunnel e a proteggerlo!
Un appello a Medici ed Amministratori a non lasciare sola la montagna e a rivedere leggi che ci hanno portato a questa profonda sofferenza.
La lezione è molto chiara.
Speriamo di imparare e di andare verso la Luce che viene dal cuore.
Maria Cecilia Gianferrari
Complimenti, milioni di euro spesi in questi anni per ammodernare , ampliare , rendere moderna e affidabile come struttura il NOSTRO ospedale per cosa? E soprattutto chi dobbiamo ringraziare per tutto ciò? Stanno creando ospedali di terapia intensiva in luoghi adibiti a fiere, punti di degenza e supporto su navi…..e noi chiudiamo i reparti.La cosa più triste e annichilente, e’ che le risposte verranno date in politichese, per cui non date. Più che di rabbia sono parole di tristezza e di sconforto.
Marco Galeazzi
Ancora una volta si dimostra quanto e come siamo considerati. Capisco il periodo, capisco le difficoltà ma mai una volta che si provi valorizzare ciò che abbiamo qui ?! La lezione ricevuta dal coronavirus temo che servirà a poco e continueranno i tagli sulla sanità e a costruire baracconi dove si diventa numeri soltanto. A proposito di slogan, ci sono tanti modi di restare umani. E siamo poi sicuri che riapriranno…?!
Antonio D. Manini
Aprendo come tutti, che la Direzione Generale ha deciso la chiusura dei nostri TRE letti di terapia intensiva. Capisco che l’emergenza Covid ha assorbito la quasi totalità del personale specialistico nei reparti dedicati della provincia, però il rammarico è tanto perché comunque si sguarnisce il territorio di un servizio che pur piccolo e con numeri limitati dava una risposta immediata in caso di emergenza e necessità; a maggior ragione se comunque resta come scritto nel Comunicato: “Per lo stesso periodo di tempo è stata rideterminata l’attività della guardia anestesiologica e rianimatoria intraospedaliera che sarà garantita, in forma di guardia attiva, cioè fisicamente presente in ospedale, dalle ore 8.00 alle ore 20.00 dei giorni feriali e prefestivi e dalle ore 8.00 alle ore 14.00 dei giorni festivi. Nelle fasce orarie in cui la guardia attiva non è presente – quindi la notte e le prime ore del mattino, oltre che la domenica pomeriggio – , viene garantito un servizio di pronta disponibilità di un anestesista rianimatore per le esigenze di assistenza e trasporto”.
una domanda solo di curiosità o ulteriore chiarimento:
Se capita un caso da terapia intensiva, (NON COVID), di giorno con presenza di guardia anestesiologica e rianimatoria come si deve comportare il personale? Utilizzerà i posti letto comunque in via provvisoria con successivo trasferimento in altro ospedale?
Con la speranza che passi presto questo brutto periodo, un grazie grande va espresso a tutto il personale ospedaliero, (medici, infermieri, amministrativi oss ecc.), e a tutte le pubbliche assistenze e CRI per il servizio che ci stanno fornendo.
MB
E ci continuano a ripetere che in Emilia la sanita’ e’ una delle migliori (se fosse una delle peggiori cosa ci dovremmo aspettare?).
No, mi spiace, ma proprio non condivido.
Invito tutti i lettori a scrivere il loro dissenso, dobbiamo stare in casa, ma non dobbiamo stare zitti!!!!!!.
G. Vigani
G. Vigani
Trovo veramente assurdi i commenti precedenti. L’Emilia Romagna ha aumentato in maniera enorme i posti disponibili di terapia intensiva, in tutta la regione, alcuni ospedali sono stati svuotati e dedicati solo ai pazienti Covid. E il tutto senza starnazzare ogni giorno in TV contro il governo, contro i comuni e contro chiunque come abbiamo visto fare dai nostri vicini.
E’ ovvio che in una situazione del genere debbano essere accentrate le risorse, che i medici e gli infermieri, che stanno facendo uno sforzo enorme, concentrati in poche strutture possano dare il meglio.
Smettiamola di guardare solo al nostro piccolo orticello.
AG
Mi scusi AG , trovo assurdo il suo commento. Guardi che le persone continuano anche in montagna ad avere infarti miocardici o altre patologie che necessitano di sala di terapia intensiva il prima possibile, no c’é solo l’emmergenza da Covid 19,se succede qualcosa a qualcuno lo trasportiamo a Reggio, magari con 2 ore di viaggio?Io trovo assurdo tutto ciò.
Cordialmente.
Marco Galeazzi
Guardi nell’emergenza purtroppo bisogna fare delle scelte e io sono piuttosto sicuro che quelle che sta facendo adesso la sanita regionale emiliana sono dettate dal cercare di minimizzare l’impatto della principale causa di mortalità attuale. Nel migliore dei mondi possibili avremmo tutto per tutti. Ma non siamo in quel mondo.
Tre letti di terapia intensiva a castelnuovo richiedono personale. che adesso non c’è.
Se una volta finita l’emergenza quei posti verranno definitivamente chiusi sarò con voi a protestare. Adesso no. Adesso bisogna fare come si può. Compreso stabilizzare un paziente in emergenza, cosa che si fa di solito nel pronto soccorso, per poi trasferirlo in terapia intensiva a Reggio. Magari in elicottero senza metterci due ore.
Cordialità.
AG
Senza se e senza ma la terapia intensiva
Va riaperta subito!!!!
Non ci sono scuse!!!!!
Ugo
La sanità emiliana resta la migliore, o nella top3, d’Italia. se vi lamentate per questo pensate che in altri posti avrebbero già chiuso da un bel po’.
Non c’è personale. non c’è personale, nonc’è personale. quante volte dovete sentirlo per capirlo.
3 posti letto in TI sono almeno 3 persone ogni turno. al santa maria 3 persone ne gestiscono 4-5, in gruppo forse di più.
potete comprare tutti i respiratori del mondo. se non si pagano le tasse non ci sono soldi per la sanità, è molto semplice.
una borsa di anestesiologia costa 200000 su per giù, per far conto pari, per avere una terapia intensiva a castelnuovo ci vorranno 6 anestesisti a star larghi.1’200’000 euro solo a formarli. poi gli stipendi: 50000 un medico, 30000 infermiere, sempre arrotondando. diciamo mezzo milione l’anno, solo di stipendi.3 letti in Ti costano circa, in totale 7500 euro al giorno (con anche gli stipendi): 2’737’500€, indicativamente (possono essere 3 come 2,5).
la neonatologia veniva 4 milioni. con un anno della neonatologia di castelnuovo ci si formano 6 anestesisti e si paga la terapia intensiva. e ne avanzano. Decidete cosa volete avere e siamo tutti contenti; sappiate però che tutto non è possibile
LF
Giustificare l’incapacità di alcuni amministratori e politici, ecc dicendo che non vengono pagate le tasse è la solita vecchia storia a cui ormai nessuno crede più. Solamente chi non le paga può credere a questo, perché chi paga le tasse esige una sanità che funzioni. Quindi dopo il suo calcolo così preciso significa che non possiamo più ammalarci nell Appennino Reggiano?
Un pensiero a tutti gli ammalati.
SC
…. un calcolo così preciso che ti dà motivo di credere che si approfitta di un momento come questo per smontare un altro pezzo dell’ ospedale. Questo non è efficienza, razionalizzare risorse, capacità organizzativa: questo è cinismo.
Desidero comunque ringraziarla per aver detto, e in modo anche chiaro, che la storia della sicurezza della mamma e del bambino, mantra delle “comunità scientifiche” prese ad appoggio dalla politica per la chiusura della neonatologia di Castelnuovo erano solo delle gran balle. Lo sapevamo tutti, ma detto da Lei è un’altra cosa, e fa solo piacere.
Vede, non vogliamo tutto, siamo gente semplice che chiede solo un minimo di serietà.
Giovanni Annigoni
…sinceramente i commenti che leggo a volte mi lasciano perplesso. In primo e’ bene sottolineare che la sanità emiliana e’ sicuramente migliore di quella di molte altre regioni (..soprattutto in relazione a quanto successo sul fronte Covid-19). In secondo luogo qualcuno dovrebbe capire che mantenere un reparto sottoutilizzato e’ uno spreco di risorse in termini economici, di competenze e di personale, …specie in una fase in cui queste risorse servono per alleviare strutture in questa fase sotto pressione. Le considerazioni che leggo realtive all’inpoverimento dell’ospedale di Castenovo valgono fino a un certo punto: quando e’ nato l’ospedale S. Anna serviva tutta l’area dell’Appennino Reggiano, in quel periodo l’ospedale di Reggio era lontano ore di macchina, le strade, i mezzi a disposizione erano diversi… In questa fase penso si debba guardare maggiormente al corretto uso e ripartizione delle risorse, con l’obiettivo di mantenere attivi i servizi pubblici disponibili, in caso contrario rischiamo che tali servizi verranno eliminati (per assenza di risorse economiche) o trasformati in servizi a pagamento.
carlo
per LF : ha ragione mille volte, tenga però conto che solo negli ultimi 10 anni i nostri governi hanno tagliato 37 miliardi di euro alla sanità pubblica, rispettivamente i governi monti, letta, renzi, gentiloni, conte.
Per chi non ci crede : verificate in rete, metterei le fonti ma non so se consentito su questo forum mettere dei link.
Sono anni che tagliano, destra e sinistra.
Ci aggiungiamo che molti non pagano le tasse e …ecco i risultati.
Hanno anche provato a farci credere che la mascherina non serve a niente, solo perchè non le hanno. Fan morire i dottori, figuriamoci noi.
Li mandano a lavorare con le tute da imbianchino.
In Lombardia non chiudono veramente nulla, e la gente continua a morire. Se la prendono coi runner, i quali vengono seguiti dai droni …..per favore, Pietà.
Cosa fare?
non andare a votare questa pessima classe politica finchè non si presenta qualcuno degno ?
e nel contempo fare pagare a tutti le tasse?
sarebbe bello ma è un’ utopia .
annalisa
La sintesi di tutto questo è che in montagna non si può più nascere ma si può tranquillamente morire…
Ivano Pioppi
LF e AG, i nostri vecchi dicevano: “UN BEL TACER NON FU MAI SCRITTO”.
Si evitano così figure da cioccolatino.
Poco cordialmente
(commento firmato)
(commento firmato)
La profondità del suo pensiero mi lascia sbigottito. Così come le motivazioni che lo sostengono. Complimenti.
AG
Mi piacerebbe sapere una nota da LF Personalmemte io le tasse le pago e anche belle salate!!! E se c’è qualcuno che non le paga perché devo essere io a morire ? Forse abitando in montagna non ho diritto di essere curato?? Mi piacerebbe che in questi momenti si tralasciassero le polemiche politiche Perché av ete applaudito al numero chiuso? Queste sono le conseguenze!!!!!
jimmy
I medici..gli infermieri..tutto il personale che ruota attorno ai pazienti…fanno oggi cio’ che fanno sempre: cercano di curarci al meglio! Da troppi anni si continua a svilire in mille modi queste professionalita’..dotate anche di grande umanità..nella maggior parte dei casi
Quindi basta con queste storie sugli eroi del Covid…sono sempre loro..sono sempre quelli coi turni massacranti per mancanza di mezzi e personale che si fanno in quattro perché le cose funzionino. Chi di dovere..specialmente chi ha chiesto di essere eletto per amministrare la cosa pubblica..dovrebbe ricordarlo sempre..anche in tempi tranquilli. Chiudere i reparti e tagliare fondi indiscriminatamente non ha aiutato nessuno..neanche chi lavora nella sanita’..che rappresenta la nostra vera eccellenza..il personale…non il sistema,che ha mostrato tutti i suoi limiti.
Antonella
Giusto che il personale in un momento di emergenza sia utilizzato dove c’è il bisogno maggiore;mi sembra un concetto ovvio. Inoltre in un momento particolare come quello che stiamo vivendo dovrebbe prevalere una visione d insieme non campanilistica della sanità, infatti pazienti Covid della montagna si sono trovati in strutture della pianura come della Guastalla.
IC
Il comunicato del Sindaco di Castelnovo Monto
Luca Fioroni
Vi invito a leggere il comunicato del Sindaco di Castelnovo Monti. Leggetelo e risparmiate fiato.
Luca Fioroni
E se per una volta ci limitassimo ad un po’ di silenzio e per chi ci crede a pregare?!
MB
Leggo con piacere che l’appello del Primo Cittadino all’unità e, aggiungo io, a non lasciarsi andare alle polemiche, è stato ascoltato.
Ci sarà, DOPO, anche un momento per rivendicare i necessari servizi per la Montagna; speriamo non occorra neppure.
ADESSO siamo come in guerra: occorre sopravvivere, non vivere.
In alcuni Paesi del Mondo, anche molto evoluti, stanno scegliendo chi curare e chi no.
Concludo con un augurio per tutti, tutti noi abitanti del Mondo, affinché si risolva al più presto questa terribile emergenza sanitaria.
Fred
Vorrei rispondere a L.F. e anche al sindaco Bini.
L’ospedale di C.Monti non ha bisogno di politici o contabili,ma ha bisogno solo di cercare di rendere la vita dei montanari decente.
Castelnovo ha bisogno solo si poter gestire bene la cardiologia con rianimazione, neonatologia e pronto soccorso se rimane spazio teniamoci qualche eccellenza che altri non hanno, il resto va decretato.
Ma se qualcuno guarda solo i soldi augurateci almeno buona fine. S.T.
S.T.
In tutta Italia cercano con grande sforzo di aumentare i posti in terapia intensiva, da noi in montagna li chiudono..
Ferri Domenica
Non bisogna leggere nulla se non la conclusione ottima la frase del Sig.Pioppi e del Sig.Luchino….un’altra beffa.Complimenti la gente andrebbe rassicurata Signori amministratori non pugnalata alle spalle.
Quelli che dovevano riaprire il punto nascite chiudono la terapia intensiva. UNO SCHIFO.
alle
Ho letto tutti i commenti con attenzione. Alcuni mi trovano d’accordo altri un po’ meno ma è giusto che vengano espressi. Non è invece giusto polemizzare in un momento come è questo. Non è giusto accusare d’inefficienza la sanità emiliana quando l’Herald Tribune invita il mondo intero a adottare il protocollo medico emiliano e quando il sistema reggiano è classificato tra i primi d’Italia e lascia alle spalle i ben più celebrati nosocomi lombardi. Purtroppo non ci sono medici perché molti sono ammalati e quelli che sono in trincea hanno bisogno di qualche ora di riposo. Un’ambulanza, per raggiungere il Santa Maria Nuova in questo periodo senza traffico, impiega meno di mezz’ora. Con l’elicottero dieci minuti che sono il tempo minimo che si aspetta in un qualsiasi pronto soccorso italiano. Allora basta polemiche e preghiamo se ne siamo ancora capaci oppure aderiamo a qualche associazione di volontariato così ci si potrà rendere conto di cosa vuole dire lavorare in emergenza.
Garantista
Anch’io ho il cuore che rimbomba e mi associo a lei nel chiedere aiuto a chi ha dato tanto all’Ospedale S.Anna. Ma lo chiedo più
ai morti che ai vivi, che intervengano loro, che non hanno mai fatto un calcolo di costi e benefici, ma si sono sempre e solo preoccupati di curare gli ammalati della montagna, spesso pagando anche di tasca propria. Sa, ho letto l’aggiornamento del sindaco, e per questo chiedo un intervento dall’alto. Dei cieli, s’intende.
Se mi permette l’abbraccio e la ringrazio per la sua sincera passione, gabriella
Gabriella
Caro garantista, innanzi tutto non garantisce nemmeno di fare sapere come si chiama e poi non scherziamo, siamo in Quaresima.
Carnevale, ahimé, è finito da un po’.
Ivano Pioppi
STAVOLTA SONO ASSOLUTAMENTE D’ACCORDO CON LA SCELTA FATTA!!! I MALATI COMPLESSI DI COVID 19 VANNO A REGGIO E L’HA C’E’ BISOGNO COME IL PANE DI ANESTESISTI PER ARGINARE UNA SITUAZIONE MOLTO COMPLICATA. RICORDIAMOCI CHE GLI ANESTESISTI SCARSEGGIAVANO ANCHE A REGGIO! IL NOSTRO SSR STA REGGENDO MOLTO BENE. AD OGNUNO LA SUA PARTE!
SI STA FACENDO UN BUON LAVORO.
Cristian
A.G…concordo….UN BEL TACERE NON FU MAI SCRITTO……..
A.C