Sono deceduti nella stessa abitazione a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Una coppia di anziani, come riportano i giornali questa mattina, è morta nella propria abitazione a Casa Morelli di Carpineti: verosimilmente, entrambi a causa del Coronavirus. L’89enne Osvaldo Magnavacchi e la compagna Maria Pia Bergamaschi di 82 anni vivevano da soli nel borgo carpinetano. La tragica scoperta è avvenuta nella serata di giovedì. A Casa Morelli sono intervenuti i carabinieri per compiere gli accertamenti. Sono pure arrivati gli operatori inviati dalla centrale operativa del 118, ma per l’82enne e l’89enne non c’è stato purtroppo nulla da fare. La donna era già morta da diverso tempo, forse da oltre un giorno. Magnavacchi è invece spirato poco dopo l’arrivo dei soccorsi. E il sospetto, come ha anche confermato il dottor Walter Vezzosi, è che siano stati stroncati dal Coronavirus. «Non rispondevano al telefono – ha detto una vicina di casa – e nemmeno al campanello. Mi sono dunque allarmata perché anche le finestre non erano state aperte. Erano autosufficienti e Osvaldo guidava ancora la propria auto. Sono molto dispiaciuta per quello che è successo: solamente pochi giorni fa è morto anche mio marito. Nel piccolo borgo di Casa Morelli recentemente sono quindi mancate tre persone». Osvaldo Magnavacchi da alcuni giorni non stava bene con sintomi riconducibili al Covid-19: nei giorni scorsi era stato anche visitato dal proprio medico di base, il dottor Walter Vezzosi, che all’inizio della settimana, insospettito e preoccupato per le condizioni di salute del paziente che presentava febbre, l’aveva invitato a recarsi all’ambulatorio Covid-19 predisposto a Castelnovo Monti per i controlli del caso.
L’anziano, dopo gli accertamenti sanitari nel paese capoluogo montano, era poi rientrato nella sua casa e gli era stata prescritta una terapia a cui sottoporsi. Giovedì, però, la dolorosa e terribile scoperta. I funerali dei due anziani si sono svolti ieri pomeriggio in forma strettamente privata in rispetto alle normative sanitarie vigenti a seguito della pandemia che ha colpito il nostro Paese. Le salme sono state inumate nel cimitero di Marola alla presenza di monsignor Guiscardo Mercati che ha impartito la benedizione ai feretri. Maria Pia era originaria di Varese e viveva insieme ad osvaldo da tanti anni anche se i due non si erano mai sposati. E quasi assieme, a poco tempo di distanza l’uno dall’altro, sono morti nella casa dove abitavano da molto tempo e hanno così concluso, in solitudine, la loro esistenza terrena. La coppia lascia i nipoti e altri parenti.
Solo una domanda, queste persone così anziane e che avevano disturbi riconducibili al coronavirus sono state lasciate sole? Forse ho capito male.
Giordano
Quanto letto mi lascia quantomeno perplesso per i tempi ed i metodi di cura praticati. Riporta il mio pensiero a trattamenti di assistenza sanitaria e sociale diversificata in base al tipo di paziente. Ci tengo a precisare che è solo.un dubbio.
Alberto Tondelli
Qualcosa tocca.
E’ vero che siamo in un periodo particolare, ci mancherebbe.
in ogni caso, sempre che l’articolo riporti esattamente la vicenda, le modalità con cui vengono ‘assistite’ (eufemismo) le persone comuni, lascia perplessi anche i piu fedeli alla linea.
E non è certo colpa di medici o dipendenti di un sistema che di fatto punisce anzichè premiare chi evidenzia le falle e vuole migliorare le cose.
Tenendo anche conto del fatto che siamo una delle regioni meglio amministrate…e non è una battuta ironica, di fatto è cosi’, mi immagino gli altri.
Ripeto: qualcosa tocca.
annalisa
Nati negli anni 30 ,. Il più brutto periodo, hanno ricostruito l Italia,
Nostri nonni , la nostra storia…
No , no , non possono morire soli…
È difficile per tutti soprattutto per gli operatori sanitaria ..
Non lasciateli soli..
Paolo